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Nei giorni scorsi, i poliziotti del Commissariato Librino hanno eseguito controlli volti a contrastare la criminalità diffusa in zona Vaccarizzo, nel quartiere di San Leone, zona Industriale/Primosole e viale Moncada.

Particolare rilievo assume il controllo in un’attività alberghiera i cui gestori, due uomini e una donna, uno dei quali pluripregiudicato, hanno realizzato nel tempo, senza concessione edilizia, un residence ben curato composto da quattro appartamenti con molteplici posti letto, cucina, soggiorno e, fatto grave, che ospitano anche le prostitute con i loro clienti consentendo loro l’utilizzo breve delle stanze al prezzo di 30 euro (use day hotel) e, al bisogno, forniscono anche i profilattici; ulteriore circostanza ha consentito di acclarare che non trasmettono le previste schede riguardanti gli alloggiati/ospiti alla Polizia di Stato agendo quindi in modo totalmente abusivo anche sotto il profilo fiscale e delle misure di sicurezza volte a monitorare la circolazione dei soggetti pericolosi e/o da ricercare.

A seguito di mirata attività investigativa, sono stati sorpresi all’interno di una camera da letto una donna, di nazionalità colombiana sulla quale gravava un rintraccio volto a notificarle l’ordine di allontanamento dal territorio italiano, assieme ad un altro soggetto/cliente, coniugato e che ha ammesso chiaramente di trovarsi lì per consumare un rapporto sessuale dietro corrispettivo di 40 euro dato alla donna e 30 euro ai titolari; l’uomo ha anche dichiarato che nella struttura, circostanza effettivamente riscontrata, viene garantita la riservatezza grazie al fatto che gli ospiti non vengono registrati; durante le operazioni, taluni utenti, verosimilmente avventori di detta struttura, si sono dileguati alla vista della Polizia. Di fronte all’evidenza probatoria, alcuni dei gestori in argomento hanno ammesso ogni responsabilità.

Ulteriore attività investigativa ha consentito di accertare che i suddetti titolari gestiscono anche un’area di verde pubblico (fronte Oasi del Simeto) con annesso terreno e, fatto di rilievo, è che detta area è divenuta un luogo di gestione e raccolta illegale di rifiuti speciali pericolosi e non, il tutto riversato nel suolo con evidente perdita di oli e conseguente deterioramento dell’habitat naturale (12 veicoli abbandonati e in parte smantellati, pneumatici usati, materiale di risulta e ferroso non bonificato con riversamento d’olio usato nel terreno, eternit e via discorrendo); le operazioni di polizia hanno consentito di appurare anche la costruzione abusiva di immobili in cemento.

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