“Chiediamo un intervento urgente e serio delle Istituzioni europee rivolto a chi non rispetta le regole e pratica concorrenza sleale. Non accettiamo all’interno dell’Unione Europea la concorrenza scorretta di Paesi che commercializzano, attraverso una grandissima piattaforma logistica, uva da tavola egiziana creando un danno enorme ai nostri produttori che sostengono costi decisamente superiori rispetto alle nazioni del Nord Africa”.
Il presidente della Cia Sicilia Orientale, Giuseppe Di Silvestro interviene sull’allarme lanciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni di produttori sui venti di crisi che soffiano sulla campagna dell’uva da tavola, chiedendo al Governo di tutelare la produzione italiana.
In Sicilia il danno per il tessuto economico è ingente, ed in particolare nel territorio etneo sono tanti i produttori di uva da tavola associati al Consorzio di Tutela di Mazzarrone Igp, con 9000 ettari di produzione a marchio e al Consorzio Uva da tavola di Canicattì Igp che interessa anche alcuni comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta.
Il presidente di Cia punta l’indice contro l’Olanda che nelle ultime settimane ha invaso il mercato europeo dell’uva da tavola con frutta proveniente dall’Egitto, venduta ad un prezzo decisamente inferiore rispetto a quella italiana grazie ai bassi costi di manodopera.
“Occorre un segnale forte per contrastare una pratica che crea danni alle aziende siciliane che devono fare reddito per poter far fronte agli alti costi di produzione– ribadisce Di Silvestro – Durante la pandemia la frutta siciliana, soprattutto gli agrumi, è stata apprezzata dai consumatori segno che la qualità è particolarmente alta. Adesso arriva la mazzata a tutto danno dei produttori”.