Catania News

Dopo i fatti degli ultimi giorni si torna a parlare del problema della prostituzione. Una questione di grande attualità e che, finora, non è stata mai affrontata in modo adeguato. Nel capoluogo etneo e nel suo hinterland, come nel resto della Sicilia, ci sono decine e decine di ragazze che aspettano i clienti sui marciapiedi e ai bordi delle strade. La prostituta con il Coronavirus che sta creando il panico a Modica (e non solo), con il rischio di una catena di contagi, deve spingere le istituzioni ad affrontare  quest’argomento senza più falsi pudori e senza più quel perbenismo fine a se stesso. Il Comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, sottolinea come oggi bisogna affrontare la questione trovando una soluzione definitiva. Una presa di coscienza che possa assicurare legalità, pulizia e sicurezza per quello che viene considerato il mestiere più vecchio del mondo. La prostituzione oggi è in mano alla malavita e, dalla periferia fino al cuore di Catania, appena si fa buio è impossibile non notare, come ad esempio in viale Africa o in via Di Prima, lucciole che battono il marciapiede ed i residenti della zona costretti a subire. Perchè allora non legalizzare la prostituzione come già avviene in molti paesi europei come Svizzera, Germania e Olanda? Qui le ragazze sono sottoposte a rigidi controlli sanitari e pagano le tasse. Milioni di euro di contributi che finiscono nelle casse dello Stato e non in quello della criminalità. Esattamente il contrario di quello che avviene in Italia.

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