Cronaca

Si chiama “La mia spiaggia resta libera” il flash mob organizzato stamane sulla spiaggia di Mondello da Legambiente Palermo.

Nell’estate segnata dalla pandemia, l’associazione ambientalista in occasione della tappa siciliana della Goletta Verde 2020 ribadisce l’importanza di garantire spazi adeguati sulle spiagge libere, per usufruire e gestire al meglio il più prezioso dei beni comuni.

Le attiviste e gli attivisti di Legambiente Palermo nel flash mob di oggi a Mondello hanno finto un sopralluogo teso ad avviare i lavori di costruzione di un “lido esclusivo” nel tratto di spiaggia libera tra il lido “Ombelico del mondo” e il lido dei Vigili del Fuoco.

Un team composto dalla proprietaria del futuro finto lido, un architetto, una designer, operai e bagnanti, “sotto copertura”, ha così stimolato la reazione dei fruitori della spiaggia, inducendoli alla riflessione sulla perpetua aggressione delle spiagge libere e il loro valore sociale, oltre che naturalistico.

Al termine dell’azione è stato esposto uno striscione recante la scritta “La mia spiaggia resta libera”, invitando le persone a firmare la petizione online per la revoca del Decreto regionale che modifica le linee guida in materia di utilizzo del demanio marittimo.

A questa richiesta si unisce quella di aumentare le aree di spiaggia libera e di avviare una gestione delle stesse nel rispetto del patrimonio naturalistico, troppo spesso messo in secondo piano per un’economia vorace e poco lungimirante.

Le modifiche alle linee guida per il Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm) dell’Assessorato regionale all’Ambiente, contenute nel Decreto 152 del 2019, sono per Legambiente semplicemente inaccettabili. Prevedono, infatti, la riduzione della distanza minima tra due stabilimenti balneari – da 100 a 25 metri, mentre nelle spiagge più piccole è prevista una distanza persino di 10 metri – la possibilità che due stabilimenti balneari possano essere contigui, l’aumento della superficie prevista per le concessioni degli stabilimenti (da 3 mila a 5 mila metri quadri), l’aumento del 100% della superficie coperta degli stabilimenti, e del 150% della superficie coperta per quanto riguarda le aree di ristoro.

Da diversi anni in Sicilia si assiste ad una situazione di crescente pressione sulle aree demaniali marittime e di sostanziale privatizzazione delle spiagge, favorita dai ritardi nella stessa adozione dei Pudm.

Al presidente della Regione Legambiente Sicilia chiede la revoca del Decreto che contiene le modifiche alle Linee guida per la redazione dei Pudm che, al di là di ogni ulteriore considerazione di merito, ha avuto l’effetto concreto di bloccare l’approvazione dei piani già adottati dai Comuni; il congelamento di nuove concessioni agli stabilimenti balneari fino all’approvazione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo; la promozione e il sostegno della gestione delle spiagge libere da parte dei comuni attraverso il rifinanziamento e il potenziamento delle finalità delle leggi regionali d’istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere siciliane, così come da legge regionale 17 del 1998, e infine che le concessioni diventino appalti di servizio con introiti finalmente a favore dei Comuni, e con l’obbligo di permettere il libero accesso alla spiaggia alle fasce più deboli delle comunità.

Fin dall’inizio della pandemia è stato subito evidente che si sarebbe dovuto puntare su un turismo di qualità, che valorizzi il territorio, sia realmente accessibile e contribuisca alla tutela dell’ambiente senza saturare le nostre spiagge. Per questo è stata lanciata a inizio estate una petizione che nelle prime ore aveva già superato le 3 mila firme.

La tappa in Sicilia della Goletta Verde 2020 terminerà domani 31 luglio a Giardini Naxos (Messina), con un’iniziativa alle ore 9 alla baia di Isola Bella, la visita al Museo del Mare e, alle ore 11:30, la conferenza stampa finale nella quale verranno presentati i risultati sulla qualità delle acque della costa siciliana.

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