Cultura

Sulla morte e l’assunzione di Maria santissima al cielo in anima e corpo, la Sacra Scrittura non fa nessun accenno, ma gli scritti apocrifi sulla Dormitio della Madre di Dio rendono cronaca della sua fine terrena.

Il grande biblista, Konstantin von Tischendorf (1815 – 1874), teologo e filologo tedesco, nel suo volume Apocalypses  apocriphae edito a Lipsia nel 1866, introducendo i testi concernenti il Transito della Vergine Maria, scriveva: <<Ci resta ora da spiegare quegli scritti che riguardano l’esodo di Maria. Desta meraviglia che non sia stata edita l’opera greca che ebbe così tanto influsso nello sviluppare e propagandare le tradizioni mariane e che fu tradotta in varie lingue sia dell’Oriente che dell’Occidente. Da alcuni fu trascurata per non dare l’impressione di prestare fede alle stravaganze degli apocrifi, da altri per non mettere in dubbio quanto da tempo fa parte delle credenze dei pii cultori di Maria. Ma sia gli uni che gli altri sbagliarono: gli uni perché si ritrassero dall’instancabile ricerca della verità, gli altri perché circoscrissero con presupposti dogmatici, lo studio della storia>>.

Il racconto del Transito Romano (Vat. Gr. 1982, f.181-189, sec. XI), che è la guida a questa ricerca, è attribuito al  teologo ed evangelista san Giovanni, che narra come la Madre di Dio, tutta santa, si addormentò e come la stessa madre incorruttibile del Signore nostro fu traslata (M. Erbetta, Gli Apocrifi del Nuovo Testamento, Marietti Editori, Casale Monferrato, 1969).

Dopo la morte di Gesù, Maria aveva terminato la sua missione sulla terra ed ecco che un giorno le apparve Gesù sotto forma del <<grande angelo>> per annunziarle  che  dopo tre giorni sarebbe morta: <<Quando intese dal Signore che stava per lasciare il corpo, il grande angelo si recò  da lei e le disse: <<Maria, levati: prendi questa palma che mi ha consegnato colui che  piantò il paradiso; dalla agli apostoli, perché cantando inni la portino dinanzi a te: di qui a tre giorni lascerai il corpo. Io ti manderò tutti gli apostoli perché non ti lascino finché non sarai trasportata là dove dimorerai nella gloria>> (T.R., 2). A quella vista Maria disse: <<Perché mi hai portato soltanto una palma e non una per ogni apostolo? Se la do ad uno, ho paura che gli altri mormoreranno>>, ma Gesù le rispose: essa sarà strumento di molti prodigi e metterà alla prova tutti gli uomini di Gerusalemme. Per chi  crede essa sarà manifesta e nascosta a chi non crede>> (T.R., 3). La palma, che era il simbolo della vita,  preludeva quella futura. L’uso di portare la palma nei funerali ancora oggi è viva in Palestina presso i musulmani che hanno conservato antiche usanze giudaico-cristiane.

L’attuale  chiesa dell’Assunzione di Maria nella valle di Giosafat – Gerusalemme

Avuta la visione, <<Maria si recò al monte degli Ulivi. La luce dell’angelo la precedeva ed ella teneva in mano la palma. Quando giunse sul monte, questi sussultò con tutti i suoi alberi, i quali piegarono le cime, adorando la palma in mano a Maria>> (T.R., 3). Bisogna ricordare che  sul Monte vi era una grotta che formava il centro della comunità perché la si riteneva il luogo principale, dove Gesù aveva manifestato le dottrine <<segrete>> ai suoi discepoli. Dopo <<Maria tornò a casa e questa subito tremò per la palma gloriosa che teneva in mano. Passato il tramonto, si recò nella sua camera nascosta; quivi depose su un lenzuolo la palma. Si levò gli abiti, prese acqua, si lavò il corpo e si rivestì di altri abiti dopo aver benedetto Dio>>per averla scelta   e per averle promesso di farle passare felicemente i cieli per introdurla nel settimo   e prega anche suo figlio di assisterla in questo passaggio (T.R., 9-12). Finita la preghiera <<Maria uscì e ordinò all’ancella di casa: <<Chiamami i parenti e chi mi conosce; di loro: <<Maria vi chiama>>. La domestica andò a chiamarli come le era stato comandato. Giunti, Maria disse: <<Padri e fratelli, aiutiamoci con opere buone e fede nel Dio vivente. Domani lascerò il  corpo per l’eterna mia requie. Levatevi, dunque, e usatemi una grande gentilezza. Non vi cerco  né oro né argento; tutto ciò è vano e corruttibile.  Vi domando solo una cortesia a mio riguardo, compiendo ciò che vi dico e restando con me questi due giorni e queste due notti. Ciascuno di voi si procuri una bella lampada e non la lasci spegnere in questi  tre giorni; così, nel frattempo, potrò manifestarvi ciò che ho in mente che  io possa dirvi gli ultimi miei desideri prima di allontanarmi di qui>>. L’ordine di Maria fu da tutti eseguito>> (T.R., 13). Arrivarono anche gli apostoli portati da una nube. <<Mentre Maria pregava e proferiva l’amen, giunse improvviso su una nube Giovanni. Bussò alla porta di lei, aprì ed entrò. Maria, vedendolo ne fu scossa interiormente. Scoppiò in singhiozzi, incapace di trattenere le lacrime e così di tacere per il grande dolore. Ad alta voce esclamò: <<Padre Giovanni, non dimenticare le parole del maestro, ciò che ti ha chiesto per me dunque il giorno nel quale ci lasciò ed io piangevo >> (T.S., 15). Tu eri lì ed hai udito ciò che mi rispose: Giovanni veglierà su di te!>>. Quindi Maria disse a Giovanni: <<Dopodomani uscirò dal corpo. Padre Giovanni, fammi il favore: proteggi il mio corpo, deponilo in una tomba e con i tuoi fratelli, gli apostoli, custodiscimi dai sommi sacerdoti. Li udì  con le mie orecchie dire: <<Se troveremo il suo corpo lo bruceremo; è da lei che uscì quel seduttore!>> (T.R., 17). Giovanni si scusa dicendo che doveva eseguire il comando del Maestro di evangelizzare e, saputo della vicina morte di Maria, protesta che vorrebbe voluto  morire lui invece di lei; piangono insieme e si consolano. 

All’arrivo degli altri apostoli, venuti parimenti con la nube che li portò davanti alla porta di Maria essi pregano per sapere perché il Signore li aveva traportati lì, poi entrano da Maria e la salutano: <<Maria, nostra sorella, madre di tutti salvati, la grazia del Signore sia con te! Ed essa risponde; La grazia sia anche con voi>>. E li abbracciò. Giovanni esortò i compagni dicendo: <<Ora, fratelli miei non piangete affinché lei non sia turbata: è questo ciò che il nostro Maestro mi manifestò allorché, durante la Cena, mi appoggiai sul suo petto; per tema   che, vedendoci piangere, la folla che la circonda esiti in cuor suo  e dica: Anch’essi hanno paura della morte! Facciamoci piuttosto coraggio con le parole del diletto>> (T.R., 27). Maria gli mostrò gli abiti funebri già pronti  e sedette in mezzo agli apostoli che passarono la notte pregando ed ascoltando le esortazioni di Pietro <<fino al sorgere del sole>> (T.R., 30-31).

La più antica rappresentazione della Madonna Assunta in Cielo si trova nella cripta di S. Vincenzo al Volturno in Prov. di Isernia. Gli affreschi furono eseguite intorno all’840, poco prima della morte dell’abate Epifanio che ne fu il committente e che resse l’abbazia dall’824 all’842

<<Mentre Pietro parlava e confortava le folle, giunse l’aurora e spuntò il sole. Maria si alzò, uscì fuori, recitò la preghiera che le aveva dato l’angelo, e dopo la preghiera si stese sul suo letto e portò a compimento la sua missione. Pietro si sedette presso il capo di lei, Giovanni ai piedi e gli altri in circolo attorno al suo capezzale (T.R., 32). Verso l’ora terza del giorno, avvenne un gran terremoto e si diffuse un gradevole profumo tanto che,  per la profusione del profumo tutti furono presi dal sonno, ad eccezione soltanto delle tre vergini. Le fece vegliare affinché testimoniassero sulla cura delle esequie di Maria madre del Signore e sulla gloria di lei. Ed ecco che improvvisamente si presentò sulle nuvole il Signore Gesù con una innumerevole moltitudine di angeli santi: entrò con Michele e Gabriele nella camera dove era Maria, mentre gli angeli inneggiavano standosene fuori della camera. Quando il Salvatore entrò, trovò gli apostoli attorno a Maria e li salutò (T.R., 33). Maria allora aprì la bocca e benedì dicendo: <<Ti benedico perché hai compiuto ciò che mi avevi promesso e non hai rattristato il mio spirito. Tu mi avevi promesso che non avresti permesso che gli angeli venissero presso l’anima mia, e che saresti venuto tu da lei; ed ecco che mi accade, Signore, secondo la tua parola. Chi sono io, misera, per essere giudicata degna di una tale gloria?>>. Così dicendo portò a compimento la sua missione con il volto sorridente rivolto verso il Signore (T.R., 34). Il Signore l’abbracciò, prese la sua anima santa, la pose tra le mani di Michele, l’avvolse in pelli delle quali è impossibile manifestare la gloria. Noi apostoli abbiamo visto l’anima di Maria affidata alle mani di Michele in una perfetta forma umana, ad eccezione dei tratti di femmina o di maschio, senza altro all’infuori della somiglianza di ogni corpo, e uno splendore sette volte più grande>>. Nel vedere un’anima così splendente Pietro disse a Gesù: << Chi può avere vestimento così candido come Maria? E Gesù rispose: O Pietro, tutti gli eletti sono così>> (T.R., 35]. Intanto Gesù comandò a Pietro: <<Proteggi accuratamente il corpo di Maria, mia dimora, ed esci dalla sinistra della città, troverai un sepolcro, deponivi il corpo ed aspettate fino a quando vi parlerò>> (T.R., 36). Pietro doveva guidare il corteo funebre dal Sion al Getsemani passando a sud del recinto del tempio erodiano.

Per non offendere nessuno, la palma fu messa sul feretro; gli apostoli caricarono sulle spalle il lettuccio di Maria per portarlo al Getsemani. Pietro intonò l’inno <<Israele uscì dall’Egitto, alleluia>> (T.R., 37). L’inno è quanto mai significativo per il trapasso di Maria da questa all’altra vita, per il ricordo degli ebrei che lasciarono la terra d’Egitto per entrare nella terra promessa.  

Il Salvatore e gli angeli erano sulle nubi a una certa distanza davanti al lettuccio inneggiando invisibili: si udiva soltanto la voce di una grande moltitudine, tanto che uscì fuori tutta Gerusalemme (T.R.,38). Quando i sommi sacerdoti udirono il frastuono e la voce degli inni ne furono turbati e dissero: <<Che è questo frastuono?>>. Qualcuno rispose: <<Maria uscì dal corpo e gli apostoli cantano inni intorno a lei>>. E subito Satana entrò in essi dicendo: <<Alziamoci e usciamo. Uccidiamo gli apostoli e bruciamo il corpo che portò quel seduttore>>, facendoci intendere che si era ancora nel primo periodo della Chiesa che la sinagoga credeva ancora di controllare.  Ma gli assalitori furono colpiti da cecità ad eccezione di uno di essi, il gran sacerdote Iefonia, che arrivò a toccare il feretro con l’intenzione di rovesciarlo: <<lo toccò nel punto ove si trovava la palma: subito le sue mani si incollarono al lettuccio, furono troncate ai gomiti e rimasero sospese al lettuccio>> (T.R., 39). Solo per l’intercessione di Pietro, che fece fermare il feretro e  suggerì a Iefonia di rivolgersi a Maria, poté essere salvo e, mediante dei rami di palma, quando salì in città, come gli aveva ordinato Pietro, risanare quanti credettero. (T.R., 40-44). Deposta Maria nella cameretta nuova di una necropoli nella valle del Getsemani, gli apostoli se ne stettero ad aspettare, <<seduti davanti la porta della tomba>> la nuova venuta di Gesù, discorrendo tra di loro. Il soggetto era <<la dottrina, la fede e molti altri soggetti. <<Ecco che giunse dai cieli il Signore Gesù Cristo con Michele e Gabriele; si sedette in mezzo a loro e disse a Paolo: <<Paolo, mio prediletto, non rattristarti per il fatto che i miei apostoli non ti hanno rivelato i misteri gloriosi. Ad essi li ho rivelati in terra, a te li rivelerò nei cieli>>. Fece poi un segno a Michele con la voce propria degli angeli e scesero verso di lui le nubi; in ogni nube c’erano mille angeli che si posero a cantare davanti al Salvatore. Il Signore disse a Michele di innalzare il corpo di Maria su di una nube e trasferirlo in paradiso. Quando il corpo fu innalzato, il Signore disse agli apostoli di avvicinarsi a lui e saliti sulla nube cantavano inni con voce angelica: il Signore comandò alle nubi di partire in direzione dell’Oriente verso la regione del paradiso. Giunti nel paradiso deposero il corpo di Maria sotto l’albero della vita. Michele portò la di lei anima santa che deposero nel suo corpo e così riebbe la vita>> (T.R., 45-46). Gli Apostoli videro in Paradiso che due soli avevano il corpo: Gesù e Maria. Il sepolcro del Getsemani rimase vuoto. L’autore con questo racconto fantasioso aveva messo in opera il suo estro per immaginare come poteva essere avvenuta l’Assunzione corporale di Maria al cielo. Ma nel suo racconto fantasioso esiste il pensiero che voleva trasmettere.  Il Signore inviò poi gli apostoli nei loro luoghi per la conversione e la salvezza degli uomini.

La tomba vuota di Maria-Un foro sul soffitto di questa grotta vuole significare simbolicamente l’apertura sul  cielo verso il quale fu assunta la vergine Maria – Chiesa dell’Assunzione -Gerusalemme.

Nell’edizione etiopica dell’Apocalisse di Maria nostra Signora (XV/XVI sec.?), l’autore, che attinge o elabora quasi per intero dai cc. 13-14 dell’Apocalisse di Paolo (II/III sec.), scrive che Gesù, per soddisfare un desiderio di Maria e degli apostoli, concesse loro di fare una visita ai trapassati. I dannati si trovavano sprofondati nella terra, ad occidente. Al passaggio dei visitatori si raccomandavano all’arcangelo Michele, che faceva da guida, e a Maria: <<Maria, ti preghiamo, Maria, luce e madre della luce, Maria, vita e madre degli apostoli, Maria, lampada d’oro che porti la vera lampada, Maria, nostra regina, supplica tuo Figlio che ci dia un po’ di pace>>. Le intercessioni non furono vane, Gesù disse: <<Per le lacrime di Michele, dei santi apostoli e di Maria mia Madre, dal momento che vennero qui e vi videro, ho dato tre giorni di requie>> (Libro del Riposo etiopico, 88-100). I visitatori poi incontrarono i santi e finalmente Maria fu posta su un trono circondata da una moltitudine di angeli insieme alle tre vergini che abitavano in terra con lei. Gli apostoli ritornarono nel mondo per annunziare il vangelo. Nell’Apocalisse di Paolo (46), l’autore fa incontrare l’apostolo con Maria. La vide attorniata di angeli che inneggiavano e lo salutò: Salve, Paolo, amico carissimo di Dio, degli angeli e degli uomini>> e si rallegrò con lui perché predicava Gesù per farlo entrare nel cuore degli uomini

L’idea di Maria compassionevole verso gli uomini, fino a fare alleviare le pene dei condannati, è un concetto antico espresso sotto diverse forme. La stessa Dormitio fa dire a Pietro, che teneva il discorso alle vergini: <<Non vi vergognerete quando entrerete alle nozze e vi riposerete con lo sposo. Lo stesso avviene con Maria, la nostra madre Maria. La luce della sua lucerna riempì il mondo e non si estinguerà finché  il secolo sia terminato, perché quanti  desiderano ricevano da lei coraggio e voi abbiate pure la benedizione della quiete. Ebbene, fratelli, combattete, ben sapendo che questa non è una dimora eterna>> (T.R., 31).

Dal canto suo il poeta delle Odi di Salomone descrive, in proposito, qualcosa di intimo e personale: <<Or Sorse una vergine intatta, che annunciò, gridò e disse: «Figli dell’uomo, convertitevi e voi, loro figlie, venite! Abbandonate i sentieri di questa corruzione ed affrettatevi a me! Io entrerò tra voi, vi farò uscire dalla distruzione e vi istruirò nei sentieri della verità >> (Ode, 33,4-8).

Assunzione della Vergine
Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio 1513 circa
Gallerie dell’Accademia di Venezia

Voglio concludere questa breve ricerca sull’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo con le parole del vescovo Teotekno di Livias in Palestina  che, nell’Omelia sull’Assunzione della Madre di Dio (VI/VIII sec.), dice: <<Era opportuno che Maria (fosse assistita dal Figlio unigenito e Verbo di Dio al momento della sua morte) dai santi apostoli, essendo madre di tutti, dal momento che ha chiamato  fratelli  i suoi discepoli (Gv 20,17). Era opportuno che il suo corpo santissimo, quel corpo teoforo, ricettacolo di Dio, divinizzato , incorruttibile, illuminato dalla luce divina e pieno di gloria, fosse trasportato dagli apostoli insieme agli angeli e affidato per breve tempo alla terra, ed elevato al cielo nella gloria, unitamente alla sua anima gradita a Dio. Se infatti il Signore, vedendo gli apostoli affliggersi per la sua passione ha detto loro: <<Vado a prepararvi un posto>> (Gv 14,2). A maggior ragione avrà preparato un posto a colei che lo aveva generato, un posto tanto migliore quanto più grandi erano le sue referenze presso di lui. Dunque, il corpo senza macchia della Vergine santissima e la sua anima pura, entrambi amati da Dio, furono elevati al cielo… Il corpo teoforo della santa Vergine, se ha conosciuto la morte non ha tuttavia subito la corruzione. E’ stato preservato dalla corruzione e mantenuto immune da tutto ciò che poteva contaminarlo, ed è stato elevato al cielo con l’anima pura e senza macchia dai santi arcangeli e dalle potenze celesti, e (Maria) si trova più in alto di Enoch e di Elia, di tutti i profeti e di tutti gli apostoli, più in alto dei cieli, ad eccezione soltanto di Dio, che nella sua benevolenza ha disposto ogni cosa per la nostra salvezza. La divinità, infatti, non è circoscritta nello spazio, essendo senza quantità. Senza misura, senza composizione e senza limiti>>.

Il santo padre Pio XII (1876 – 1958), dichiarato “Venerabile” da Benedetto XVI il 19 dicembre 2009, l’1 novembre 1950, con l’Enciclica Munificentissimus Deus, ha proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo, <<Dopo aver innalzato  a Dio supplici istanze e aver invocato la luce dello spirito di verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta nella gloria celeste in anima e corpo>>. 

Diac. Dott. Sebastiano Mangano

Già Cultore di Letteratura Cristiana Antica

nella Facoltà di Lettere dell’Università di Catania

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