SpettacoloTeatro

Le Sirene, presenti in tutti i mari del mondo, in Sicilia trovano fertile terreno di seduzione degli uomini. A questi esseri splendidi e misteriosi è dedicato lo spettacolo Il canto delle Sirene che vede protagonisti Debora Bernardi, Ezio Donato e Orazio Torrisi. L’appuntamento, che vanta le musiche originali del maestro Matteo Musumeci, è proposto dall’Associazione Città Teatro e andrà in scena domani, mercoledì 29 settembre, alle ore 18, al Castello Svevo Normanno di Aci Castello.

Si tratta di un testo – elaborato e diretto da Ezio Donato a partire da Omero, Giovanni Pascoli e Tomani di Lampedusa –  costituito da un trittico, composto dai libri X e XII dell’Odissea, L’ultimo viaggio del poeta del fanciullino e La Sirena dello scrittore siciliano. In questo modo, i due capolavori della letteratura del Novecento ruotano intorno ai mitici lidi della Sicilia e alla metafora dell’incanto e dell’inganno delle sirene e si collegano al testo classico su Ulisse.

Nella riduzione in forma scenica del racconto postumo La Sirena, più noto con il titolo Lighea, che fu scelto dalla vedova di Tomasi di Lampedusa, la narrazione fiabesca, sospesa tra realismo e dimensione fantastica, ruota intorno a un anziano professore di greco che rivela a un giovane amico il segreto di un magico amore, vissuto nell’estate in cui, ventisettenne, si era ritrovato in una località marina siciliana, diviso tra l’attrazione del mare e lo studio del greco per il concorso a cattedra. In questo frangente sarebbe esplosa in lui la passione ricambiata per una bellissima sirena, Lighea, il cui richiamo ha continuato a cadenzare i ritmi della sua vita. 

Nel poema L’ultimo viaggio, tratto dai Poemi Conviviali di Giovanni Pascoli, un Ulisse già vecchio racconta le sue peripezie attorno a una fantastica Trinacria, luogo di straordinari incontri, nella dimora di Eolo, fra Scilla e Cariddi, con la dea Calypso. Il mitico eroe di Omero e la sua Sicilia diventano, nell’immaginario letterario di narratori e poeti, dall’antichità fino a Dante e poi Pascoli, Saba e i contemporanei, la rappresentazione del conflitto eterno fra il desiderio alimentato dalla curiosità e le frustrazioni che i limiti dell’agire umano, avvertiti come insormontabili, impongono.
Il  canto delle Sirene diventa l’occasione per parlare della Sicilia e del suo rapporto con le altre culture antiche e contemporanee, ma anche del rapporto Nord-Sud. Le Sirene, presenti in tutti i mari del mondo, sembra che in Sicilia trovino sempre un fertile terreno di seduzione degli uomini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post