Cronaca

“La ricerca e il trasferimento tecnologico sono di fondamentale importanza per migliorare e aumentare la capacità competitiva del sistema agricolo siciliano. In questo contesto la giornata di oggi segna un passo importante per l’intero settore che trarrà innumerevoli vantaggi dalla realizzazione dei 53 progetti finanziati con la Sottomisura 16.1 del PSR 2014/22”.Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura on. Toni Scilla è intervenuto stamattina al convegno “Il trasferimento delle innovazioni della ricerca in agricoltura: la Sottomisura 16.1 del PSR 2014/22” organizzato dal Dipartimento Regionale dell’Agricoltura, con il supporto tecnico-organizzativo del Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria – CSEI Catania nell’aula magna del Polo Bioscientifico del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania.
“La presentazione e l’analisi di questi progetti consentirà a tutti noi, dirigenti e tecnici dell’assessorato regionale all’Agricoltura, di trarre utili indicazioni per programmare anche le future iniziative a sostegno dell’innovazione per lo sviluppo dell’agricoltura siciliana – ha aggiunto l’assessore –. Nel complesso emerge un interessante panorama di innovazioni che potranno migliorare il reddito e l’occupazione in questo settore”.
E sui dettagli della Sottomisura 16.1 è intervenuto il funzionario regionale all’Agricoltura Vincenzo Pernice alla presenza del dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta. “La Regione Siciliana ha investito 38 milioni di euro, fondi destinati alla ricerca e in particolar modo al trasferimento dell’innovazione alle imprese – ha spiegato –. I temi principali di questa sottomisura e anche della 16.2 sono produttività e sostenibilità, sempre più attuali nel contesto siciliano”.
Una sfida prontamente raccolta dagli atenei siciliani, dagli enti di ricerca e dalle aziende: nel complesso, infatti, sono stati finanziati e avviati 53 progetti di innovazione e ricerca e altri 27 saranno avviati entro qualche mese, mentre con la sottomisura 16.2 saranno finanziati altri 20 progetti di ricerca sempre in agricoltura.
“L’azione della Regione siciliana è molto importante, soprattutto oggi, per un territorio che in queste ultime settimane, a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, ha registrato ingenti danni alle aziende agricole, alcune davvero in ginocchio, e purtroppo anche tre vittime –  ha spiegato il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania –. L’ateneo catanese, nell’ambito della Sottomisura 16.1, ha svolto un ruolo importante con ben 26 proposte progettuali finanziate su 53, quasi la metà, e non è da escludere che altri progetti verranno finanziati con lo scorrimento della graduatoria entro il 2021. E, inoltre, abbiamo già proposto alcuni progetti per per la sottomisura 16.2″.
“L’Università di Catania, proprio le lo sviluppo di attività di Terza missione finalizzate all’apertura al territorio per un suo migliore sviluppo, ha instaurato importanti sinergie con altri enti di ricerca le numerose aziende e imprese del settore per trasferire le proprie innovazioni sul territorio per la realizzazione di progetti nei settori dell’ortoflorofrutticoltura, produzioni cerealicole, gestione delle acque e recupero degli scarti agricoli e produzioni lattiero casearie”.
All’incontro è intervenuto anche il direttore generale dell’ateneo catanese Giovanni La Via che ha sottolineato “l’importanza dei progetti di innovazione tecnologica presentati per migliorare la capacità produttiva delle aziende agricole in vari settori, dalle produzioni cerealicole alle produzioni lattiero casearie e zootecnia, grazie alla sinergia tra atenei, centri di ricerca e imprese”. “La giornata di oggi testimonia la piena collaborazione, che rinnoviamo, tra il mondo della ricerca e le aziende agricole con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con l’assessore on. Toni Scilla finalizzata a trovare soluzioni reali alle problematiche degli agricoltori siciliani” ha aggiunto il direttore generale dell’ateneo catanese.
Innovazioni tecnologiche da trasferire al mondo produttivo, rapporti con le aziende, cambiamenti climatici e fondi del Pnrr sono i temi principali su cui università, enti di ricerca e imprese devono lavorare in futuro. Una sfida soprattutto per il mondo della ricerca” ha detto il prof. Agatino Russo, direttore del Di3A dell’ateneo catanese. “Un’occasione importante anche per i nostri studenti e giovani laureati che grazie all’innovazione e ai rapporti sempre più stretti con le aziende possono entrare nel mondo del lavoro” ha aggiunto il direttore del Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Palermo Tiziano Caruso alla presenza del presidente della Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Sicilia Piero Lo Nigro e della rappresentante dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari delle Regioni Sicilia e Sardegna Margherita Amenta.
Sull’attuazione e risultati dei progetti, e in particolar modo sullo scambio delle esperienze maturate e delle conoscenze acquisite che possono consentire ai soggetti coinvolti di trarre utili indicazioni per l’avanzamento e il completamento delle attività di trasferimento delle innovazioni, sono intervenuti i docenti universitari Salvatore Barbagallo e Salvatore Luciano Cosentino (Catania), Rosario Di Lorenzo e Walter Davino (Palermo) e Vincenzo Chiofalo (Messina).

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