SpettacoloTeatro

Da domani, 16, alle ore 21.00, al 19 dicembre- ore 18.00, con repliche poi il 5 (ore 21.00) e 6 gennaio 2022 (ore 18.00), al Teatro del Canovaccio di Catania, via Gulli 12, in scena “Vangelu – Storia di Gesù dalla nascita alla licenza elementare” di Cinzia Caminiti, liberamente ispirato ai Vangeli apocrifi. In scena gli affabulatori Saro Pizzuto, Rita Stivale, Cinzia Caminiti, i musicanti Nicoletta Nicotra, Andrea Mirabella, Federica Di Bella e il madonnaro Gianni Nicotra, luci Agatino Di Polito. Regia di Cinzia Caminiti, produzione Schizzi d’Arte e Teatro del Canovaccio, organizzazione Salvo Musumeci.

Note di regia

Se dunque vangelo apocrifo significa “falso vangelo”, chiunque può scriverne uno. … e allora questo è il nostro! Liberamente ispirato ai vangeli aprocrifi, patrimonio comune della religiosità popolare e nello specifico ai vangeli dell’infazia attribuiti a Giacomo, (protovangelo di Giacomo) Matteo (Vangelo dello pseudo-Matteo), Tommaso (vangelo dello pseudo-Tommaso) e al Vangelo dell’infazia arabo siriaco nonché ad una certa forma d’arte quale l’iconografia sacra ed anche al presepio, il “nostro” prende sì spunto dal più conosciuto Vangelo che racconta la vita di Gesù ma scava soprattutto a piene mani nella Cultura Popolare Siciliana di cui l’autrice è esperta conoscitrice, così da diventare “un altro”, un ennesimo vero e proprio Vangelo apocrifo sentito ed interpretato “secondo” il suo pensiero (laico) e la sua esperienza (artistica e culturale).

I protagonisti dello spettacolo

Scritto in lingua siciliana arcaica, che per bellezza e sonorità non ha eguali, “Vangelu ” di Cinzia Caminiti , vuole essere un percorso che traccia l’infanzia di Gesubamminu da quando nasce, in quella fredda grotta illuminata a giorno in mezzo al bue e l’asinello (che a proposito appaiono per la prima volta nel vangelo dello pseudo-Matteo) fino alla licenza elementare in quella scuola dalla squillante campanella, passando attraverso quel “viaggio doloroso” per sfuggire a quella “iena” diErode e attraversando il soave periodo vissuto insieme alla  sacrafamiglia nella casa col giardino a“Nazzarettu”.

Sarà questo narrato un racconto che toccherà varie corde, da quella comica a quella poetica, da quella greve a quella lieve grazie alla accattivante narrazione tipica “dell’arte del cunto”. I cuntaturi “affabulatori” per eccellenza, secondo una tecnica antica utilizzavano per tenere desta l’attenzione di chi le seguiva il ritmo, le diverse modulazioni della voce, le movenze delle mani, di tutto il corpo e una certa e precisa espressività facciale, oltre all’aspro dialetto dai termini ormai quasi del tutto dimenticati e proprio per questo oggi come ieri più potenti e incisivi.

Locandina

Era ed è ancora questa, una preziosa e vitale forma di spettacolarizzazione popolare. Era ed è un modo per narrare fatti, storie, leggende, per commuovere, far ridere, per stupire, per incantare… Era ed è un preciso fatto d’arte , una immediata forma teatrale, oggi, da riproporre e valorizzare. “Racconti e canti due arti antiche adoperate per affascinare”.
Canti e suoni qui eseguiti da un’orchestrina sgangherata di giovani musicanti, canti popolari ricercati per l’occasione che insieme ai rumori, alle voci della natura, ai frastuoni delle feste di paese, ai canti di lavoro nei campi e alle tarantelle, sottolineeranno le sensazioni e gli umori di una Terra, la nostra, che come in un presepe popolare, diventerà scenario naturale della quanto mai famosissima storia.
Sarà nel complesso uno spettacolo dalle sonorità ora lievi ora grevi, ora incalzanti e ora lente, dove musiche e suoni e parole e gesti si fonderanno perfettamente; dove le impressioni visive date dai colori della semplice ed efficace scenografia si faranno leggere ed avvolgenti; dove le immagini delle più belle ed artistiche “immaginette sacre”, proiettate qui e là sulla scena da un moderno madonnaro renderanno il tutto quanto mai emozionante.

Tra pezze e drappi di tutti i colori, tre affabulatori, dei musicanti e un madonnaro ci racconteranno la vita, le gesta, i miracoli e gli incontri del personaggio più noto di tutta la Storia. Ecco il nostro “Vangelu”: Un’opera di 90 minuti in cui poesia, incanto e sorpresa continue la fanno da padroni. Una “sinfonia” di suoni e di parole, colori , gesti, immagini e canzoni che ci onoriamo qui di presentare.

Il 16 Dicembre, alle ore 20.00, al Teatro del Canovaccio, tutti insieme cercheremo di rinnovare la magia di una antica Tradizione. “A Nuvena de Nanareddi e a Scattiata da Ciaramedda davanti “A Cona Cunzata”. Melo Zuccaro (Nanareddu ed esperto conoscitore delle tradizioni popolari) ce ne offrirà un gradito assaggio e insieme ad Alessandro Pizzimento (Ciarammiddaru per l’occasione) ci faranno rivivere l’incanto di un tempo che mai più ritornerà. Il nostro intento è quello di ricreare la stessa atmosfera dei tempi oramai andati e per questo chiediamo al pubblico che interverrà di interagire portando, se vorrà, così come si faceva allora, un’offerta alla Sacra Famiglia, lì rappresentata: Frutta, agrumi, pane di casa, dolci, frutta secca, fiori, rametti di vischio e pungitopo. Sarà come ritornare indietro, in un mondo semplice, lontano dai rumori e dalle cattiverie. Sarà come abbracciarsi davanti alla “Cona conzata” ascoltando la prima posta della Novena e a ciaramedda. Tutti insieme religiosamente e, perché no, laicamente raccolti, affascinati a godere di una meraviglia tutta nostra, Siciliana. Antica.

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