Cronaca

La scomparsa, ad 85 anni, di Mons. Giuseppe Mario Blanda, Primicerio Emerito dell’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma ha commosso quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, anche solo in rare occasioni, per la sua grande gentilezza ed amabilità, oltre che per gli innumerevoli e prestigiosi risultati conseguiti nel corso di una vita pastorale dedicata agli altri.

Mi piace ricordarlo personalmente per i sempre puntuali ed affettuosi auguri che mi inviava attraverso la chat di WhatsApp, per le notizie sull’attività dell’Arciconfraternita, per le foto dei suoi abituali pellegrinaggi a Lourdes. Per il grande affetto e per l’amicizia che ha regalato anche alla mia famiglia.

Il suo ricordo è affidato a Mons. Renzo Giuliano, suo successore in qualità di Primicerio, che ha inviato una nota ai Confratelli dell’Arciconfraternita nella quale è racchiusa la grande caratura umana e sacerdotale di Mons. Blanda attraverso le parole che egli stesso pronunciò in occasione dei suoi 80 anni, una sorta di testamento che merita di essere riletto con grande nostalgia ed affetto.

“Al termine dei suoi giorni vissuti con coscienza, sottolinea Mons. Renzo Giuliano nella nota, Don Giuseppe amava ripetere con insistenza la sua serenità per i giorni finali che lo attendevano e, con simile insistenza, chiedeva a noi di essere e rimanere altrettanto sereni. Ovviamente tale invito derivava fortemente dalla robustezza della sua Fede che specie negli ultimi giorni, fatti di acute sofferenze, lo ha reso un testimone del Cristo sofferente e redentore”.

Per una sintesi breve della sua vita, lasciamo che sia lui a parlarne con le parole dette in occasione del suo 80° di vita. Da queste parole riconosciamo la bellezza del suo carattere e della sua formazione: è esattamente un uomo che sa dire “grazie” per tutto ciò che la Provvidenza gli ha fatto sperimentare, quel “grazie” profondo e sincero che prelude all’Eucarestia e che ne realizza l’efficacia simbolica. Rimettiamoci in ascolto“.

Ecco le parole di Mons. Giuseppe Mario Blanda:

Il Primicerio, Mons. Giuseppe Mario Blanda

“Consentitemi di dire grazie. Vi prometto che quando celebreremo i cento anni starò zitto. Voglio dire grazie al Signore per il dono della vita e del sacerdozio. Grazie a Mamma e a Papà. Il Papà il Signore lo ha voluto con se quando non avevo neppure 4 anni. La Mamma mi ha accompagnato fino ai primi otto anni di sacerdozio, assieme ad altri 4 miei fratelli (oggi ne rimane solo uno). Mamma è stata il primo modello di fede e di generosità, e assieme a lei, attraverso le sue parole, per la sua straordinaria, severa integrità e virtù lo fu mio Padre.

Debbo a Mons. Salvatore Pizzitola la mia vocazione; ai miei padrini Anna e Gaspare Roberto Di Vita il completamento dei miei studi; all’Arcivescovo Francesco Carpino, poi Cardinale, la mia ordinazione sacerdotale il 29 maggio 1960; all’Arcivescovo Corrado Mingo la mia esperienza di parroco nella Parrocchia Maria Ss. del Carmine a Monreale dal 17 dicembre 1961.

Debbo al Cardinale George Basil Hume Arcivescovo di Westminster la mia attività pastorale per la gioventù italiana e straniera a Londra (contavamo 87 nazionalità); all’Arcivescovo Cassisa e ai suoi successori, la mia appartenenza alla Diocesi di Monreale durante i miei 28 anni trascorsi in Gran Bretagna. 

In particolare ringrazio S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Di Cristina che oggi presiede questa liturgia nella memoria della Santa palermitana S. Rosalia.  Il 4 settembre 2010, appena nominato Primicerio, fu l’Arcivescovo Di Cristina a celebrare questa stessa solennità di S. Rosalia nella nostra Arciconfraternita.

Per suo venerato incarico nel 2008 ho visitato la comunità dei Siciliani immigrati a Detroit e il Cardinale Maida, Arcivescovo di Detroit, al fine di stipulare tra le due Diocesi una convenzione per l’assistenza pastorale ai Siciliani, in massima parte provenienti dalla Provincia di Palermo. Oggi Don Pino Licciardi della Diocesi di Monreale guida la Comunità siciliana della chiesa Holy Family in Detroit.

Il mio inserimento nella Diocesi di Roma, destinato alla Presidenza dell’ODA, fu pensato dal Segretario Generale Luigi Moretti, oggi Arcivescovo di Salerno, da Antonio Maria Vegliò oggi Cardinale

Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e Itineranti; fu presentato al Cardinale Vicario Camillo Ruini, dal Cardinale George Basil Hume e dal Nunzio Apostolico Luigi Barbarito.

Colgo l’occasione per ringraziare SE Rev.ma Mons. Rino Passigato, Nunzio Apostolico in Portogallo, per l’amicizia di cui mi ha onorato fin dagli anni del suo servizio diplomatico a Londra.

A Roma per qualche tempo sono stato accolto nella Parrocchia del Ss. Sacramento a Tor de Schiavi da Mons. Roberto De Odorico, oggi Segretario Generale alla Pontificia Università Lateranense, e successivamente dal duemila, nella Basilica di S. Maria degli Angeli da Mons. Renzo Giuliano; dallo scorso ottobre da Mons. Pino Ciucci nella Parrocchia dei Ss. Martiri Marcellino e Pietro al Laterano.

L’onorificenza di Cappellano di S. Santità mi fu presentata l’11 luglio 1985 dal Cardinale Hume e dal Nunzio Apostolico in Londra Bruno Heim; di Prelato d’Onore dall’Arcivescovo Cassisa l’11 febbraio 1997.

Il mio ringraziamento va ai Confratelli nel sacerdozio, non vi nomino ciascuno, mi siete tutti cari. Nomino soltanto P. Gabriele Bentoglio, scalabriniano, Sottosegretario al Pontificio Consiglio per la Pastorale Migranti e Itineranti, per l’attività pastorale condivisa per anni a Londra.

Ringrazio le mie Consorelle e Confratelli nel sodalizio soprattutto quelli che non riescono più a partecipare attivamente alla vita dell’Arciconfraternita, e ricordo con nostalgia quelli che il Signore ha chiamato a sé.   

Ringrazio Il Consiglio Direttivo, come pure il Collego dei Revisori, che si sono succeduti nel corso degli anni, per il sostegno, la fiducia e la collaborazione. Senza il loro aiuto non avremmo potuto realizzare quanto è stato fatto in questa chiesa.

Ringrazio le Sorelle Francescane del Vangelo per la loro dedizione all’Arciconfraternita. Alternanza ed esigenze dell’istituto concedono alla nostra Comunità la Sorella Responsabile Cristina, la Sorella Benedetta, e due nuove sorelle Marta e Cecilia, mentre sono trasferite in Sicilia le Sorelle Pia e Daniela. A loro vanno i nostri sensi di viva gratitudine.

Ringrazio le Confraternite di Roma, le associazioni di Siciliani: da Antonello da Messina ai Netini e a San Leone, la Presidente del Serra Club di Roma Rosa Sante, e la comunità neocatecumenale del SS. Sacramento.

Grazie agli amici con i quali ho condiviso anni di vita associativa attraverso il salotto di Conversazione a S. Maria degli Angeli, e quelli incontrati nei pellegrinaggi e viaggi.

Grazie agli amici venuti dalla Sicilia, dal Veneto, da Torino e da Carpi.

Ringrazio mio fratello Nino e sua moglie Olga, i miei nipoti tutti per l’affetto e le attenzioni. Di comune accordo con i familiari abbiamo deciso di ritrovarci assieme in Sicilia in altra data.

Ma il mio ringraziamento speciale e la mia incessante preghiera è rivolta alla Madonna Ss. che mi ha guidato tutta la vita, che mi ha protetto nella salute del corpo e dello spirito. Molti di voi conoscono bene il ruolo di Maria nella mia vita”.

La Vergine Maria, Madre di Dio, lo ha sostenuto fino all’ultimo nello stare presso la Croce del Signore, a sua imitazione amorevole. 

Con queste parole, sottolinea in conclusione Mons. Renzo Giuliano, Don Giuseppe, (come desiderava essere chiamato ndr), ha realizzato la sua fedeltà fino alla fine.

“Rivestito degli abiti prelatizi, Mons. Blanda sarà riconosciuto davanti alle porte del Paradiso dal Medaglione dell’Arciconfraternita dell’Odigitria che porta con sé nella tomba e Maria non indicherà più il cammino da fare, ma con il cenno della sua mano gli farà riconoscere Cristo e quella Porta Paradisi che lo inoltrerà nell’immensità dell’amore trinitario divino. “Vai servo buono e fedele” dirà Maria; la voce di Cristo farà eco a òche lo Spirito e la sposa dicono: Vieni (Apocalisse 22, 17).

Tutti noi ci uniamo per dire ora a Don Giuseppe: “grazie” per la testimonianza di una fede forte, semplice, potentemente convinta, di una fede che ha fraternamente uniti e chiamati alle cose di lassù!

Il suo corpo riposerà nella tomba di famiglia a Palazzo Adriano, accanto ai suoi genitori”.

Le esequie di Mons. Blanda si svolgeranno venerdì 22 luglio, alle ore 9,30, nella Basilica di S. Antonio da Padova, un Santo che Lui amava, in via Merulana, di fronte alla Parrocchia dove prestava il suo ministero e dove ha abitato.

In Sicilia sabato 23 luglio, alle ore 9, una Celebrazione funebre si svolgerà nel Duomo di Monreale.

Pragmatico come è stato, conclude ancora Mons. Renzo Giuliano, Don Giuseppe chiederà ora di non offrire in sua memoria ciò che subito perisce. Chi desidera manifestare un proprio contributo potrà fare offerte per le intenzioni di Messe da suffragare a suo nome oppure inoltre offerte che possano essere devolute al Seminario Arcivescovile di Monreale, per il quale egli ha creato una specifica ONLUS e che ha portato nel cuore”. 

                                                                   

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