Spettacolo

“Teatro antico e storia” è il tema del convegno internazionale di studi curato dalla rivista Dioniso e dalla Fondazione INDA. Venerdì 21 e sabato 22 ottobre, a Palazzo Greco, a Siracusa, il professor Guido Paduano, responsabile della rivista di studi sul teatro antico, riunirà i più importanti studiosi italiani e stranieri di filologia classica, letteratura greca e storia del teatro antico.

Ad aprire il convegno, venerdì 21 ottobre, alle 10, saranno gli interventi di Maurizio Giangiulio dell’Università di Trento su “Le parole della comunità politica nelle Supplici eschilee” e di Elena Fabbro dell’Università di Udine che terrà una relazione su “L’immagine delle istituzioni pubbliche ateniesi nel teatro di Aristofane”. A moderare la discussione è Gianna Petrone dell’Università di Palermo.

La seconda sessione, venerdì 21 ottobre, alle 15, sarà presieduta da Caterina Mordeglia dell’Università di Trento. In programma i contributi di James McGlew della Rutgers University su “Dicaeopolis’ Democracy: What Political Wisdom Can Athenian Comedy Offer Us Now?”; David Carter della University of Reading su “Tragic Freedoms” e di Paul Woodruff della University of Texas – Austin su “Theater As Democracy”.

La terza e ultima sessione del convegno, sabato 22 ottobre alle 9, sarà presieduta da Margherita Rubino dell’Università di Genova. Sono quattro gli interventi previsti: Francesco Morosi e Guido Paduano dell’Università di Pisa su “Le Eumenidi: la fine del mito, l’inizio della Storia”; Marion Meyer della University of Vienna su “Euripide e la difesa di Atene. La guerra dei maschi e il sacrificio delle femmine”; William Allan della University of Oxford su “Believing in Dionysus”. Le conclusioni del convegno sono invece affidate a Walter Lapini dell’Università di Genova.

“È utile, per la comprensione del teatro antico, la conoscenza il più possibile approfondita del contesto storico? È utile alla scienza storica la conoscenza dei dati desumibili dai testi teatrali? – sono le parole di Guido Paduano. Quanto sta in un testo letterario è sottoposto a un disegno unitario e autonomo, e contemporaneamente ai codici del genere cui l’opera appartiene e dei generi con cui è imparentata o contaminata. Tutto questo altera pesantemente l’oggettività che chiediamo al dato storico, e un’eccessiva fiducia può oscurare sia l’identità poetica sia, in modo anche più pericoloso, il lavoro degli storici che rischiano di considerare alla stregua di fonte documentaria dati stravolti dalla mitopoiesi. Abbiamo pensato di riunire storici e filologi consapevoli di questi rischi per studiare insieme strategie difensive sul piano metodologico ed esempi di splendida ambiguità”.

Il convegno internazionale di studi sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione INDA.

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