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La regolarità con cui si assume un rimedio omeopatico è determinante per favorire il risultato atteso. Basta seguire pochi accorgimenti per sfruttare il potenziale di tutte le proprietà intrinseche del prodotto. Che si tratti di granuli o globuli, la modalità di somministrazione non cambia.

Ecco quali sono le regole da rispettare in caso si opti per una soluzione omeopatica per contrastare un malessere. 

Omeopatia personalizzata e su misura 

I prodotti omeopatici sono indicati dal medico omeopata in maniera personalizzata, ovvero “su misura” per quella precisa persona che, in base al problema riscontrato e alla sua momentanea instabilità psicofisica, necessiti di aiuto. 

L’omeopatia non cura “solo” il sintomo, il malessere, ma gli squilibri del soggetto che lo hanno condotto alla malattia. Quindi i rimedi non si possono “prestare” ad amici o parenti con disfunzioni simili perché non necessariamente otterrebbero il medesimo effetto. 

Guna, infatti ritiene che l’omeopatia consideri l’uomo come mente, corpo e spirito in maniera unitaria; quindi, valuta l’insieme e non la singola patologia. Quest’ultima si affronta per favorire il processo di guarigione psicofisica con cure ispirate alla natura e alla fisiologia umana.

Biologia e fisiologia rappresentano in omeopatia un binomio inscindibile individuabile in tutti i guna prodotti presenti attualmente in commercio. In breve l’omeopatia è una medicina human centric

7 regole per massimizzare il potenziale omeopatico 

Poche regole per l’assunzione dei rimedi omeopatici. Semplici da applicare, sono adatte a tutti, bambini compresi. Vediamole insieme. 

  1. seguire le indicazioni del prodotto o i suggerimenti del medico
  2. sciogliere in bocca granuli o globuli sotto la lingua
  3. il farmaco in forma liquida va diluito nell’acqua e “trattenuto” in bocca
  4. non toccare granuli o globuli. Il contatto diretto va evitato
  5. sconsigliata l’assunzione di sostanze che possano interferire con il rimedio
  6. ingerire il prodotto lontano dai pasti
  7. rispettare le consuete regole di conservazione dei farmaci
  8. ridurre stimolanti come caffeina e alcolici durante il trattamento omeopatico. 

Innanzitutto e, soprattutto se ci si accosta all’omeopatia per la prima volta, è preferibile chiedere informazioni sul prodotto al proprio medico omeopata o al farmacista.

I rimedi di questo tipo, in linea di massima, non presentano controindicazioni, ma sono sconsigliati in caso di gravidanza, allattamento o allergie ad alcuni ingredienti (ad esempio a sostanze ausiliarie come lattosio e saccarosio contenuti in molti prodotti). 

Le diverse formulazioni dei rimedi omeopatici

I rimedi omeopatici sono disponibili in granuli, globuli o in forma liquida.

Granuli e globuli vanno trattati in egual modo. Non devono entrare in contatto con le dita per ragioni igieniche, ma introdotti sotto la lingua usando direttamente il tappo del flacone. In pratica devono esser fatti cadere dall’alto. 

In presenza di preparato liquido, salvo diverse disposizioni, si versano poche gocce in un bicchierino con poca acqua naturale e, una volta ingerita, si ritarda la deglutizione lasciandola per alcuni secondi in bocca. Questa parte è molto importante perché favorisce l’assorbimento del rimedio. In ogni caso, la bocca deve essere pulita prima di accogliere la cura. È raccomandato, infatti, sciacquarla con semplice acqua. 

È sconsigliata l’assunzione o il contatto con sostanze che possano inibire l’assimilazione del rimedio omeopatico a livello organico, ad esempio menta, caffè e tabacco.  

Come molti farmaci, anche gli omeopatici vanno presi lontano dai pasti per una questione di efficacia e vanno rispettate posologia e tempistiche di assunzione che variano a seconda dei sintomi manifestati. Nessun fai da te. L’improvvisazione non è mai buona consigliera. 

La conservazione del prodotto, granulare o liquido, è intuitiva. Serve un luogo asciutto, fuori frigo, non troppo esposto alla luce e al calore, preferibilmente lontano da fonti elettromagnetiche (ad esempio computer, tv). 

Inoltre, durante il trattamento omeopatico, che può durare anche più settimane, è preferibile limitare il consumo di sostanze eccitanti come alcolici e caffeina. 

Omeopatia tra passato e presente 

Qual è la storia dell’omeopatia? Come nasce tale approccio alla salute? Tutto si deve a Christian Hahnemann, medico tedesco che nel 1700 intraprese un percorso di studi volto a considerare la salute umana come conseguenza diretta di uno stato di benessere ed equilibrio tra energia e forza vitale.

La malattia è un’alterazione di tale stato, pertanto va esaminata attraverso rimedi che inducano forza ed energia a rettificare il momentaneo squilibrio di questi fattori. Non è considerata circoscritta ad un solo organo o guarita in assenza di sintomi. Vanno indagati tutti i possibili legami con l’intero corpo.

Omeopatia, la scelta giusta per curare corpo e psiche

In conclusione, l’omeopatia prevede un approccio alla malattia e all’individuo malato diverso dalla medicina allopatica. Include sintomi, patologia e anche aspetti psicofisici della persona, l’equilibrio tra biologia e fisiologia.

I trattamenti omeopatici sono indicati per varie tipologie di malesseri e, per una maggior efficacia, devono essere assunti secondo poche regole semplici a cui è necessario attenersi in modo preciso.

Non sussistono controindicazioni particolari per i rimedi omeopatici. È sempre bene chiedere il parere del medico in caso di dubbi o condizioni particolari.

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