Cronaca

Dal 2017 fino ad oggi sono 4 mila le imprese sociali nate nel nostro Paese, un trend in crescita che non ha conosciuto sosta nemmeno in periodi difficili, come la pandemia e la conseguente crisi economica. La fotografia presentata dalla Fondazione Terzjus, che ha aperto la XXIII edizione di Happening della Solidarietà, evento promosso dal Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane, rimette al centro un dato interessante: il 27% delle nuove imprese ha scelto una forma giuridica diversa da quella tradizionale della cooperativa.

Ciò significa che c’è il desiderio tra le realtà di diversificare la loro natura, perché è diverso – più intenso – il ruolo che le imprese sociali hanno di incidere sullo sviluppo dei territori, delle comunità. Ed è proprio la capacità dell’imprenditoria sociale di costruire Territori Capacitanti, generando connessioni e coniugando sostenibilità e vocazione sociale, il tema centrale su cui si è mosso il dibattito di Happening della Solidarietà.

Due giorni di confronto serrato tra imprenditori sociali, cooperatori, amministratori e cittadini, che il 30 novembre e il 1° dicembre si sono riuniti a Palermo, al Teatro Santa Cecilia, per discutere dei temi di maggiore rilievo per il terzo settore: finanza d’impatto, co-programmazione e co-progettazione, responsabilità d’impresa, ma anche inserimento lavorativo e investimenti sociali.

Oltre 20 le ore di formazione, 40 gli speaker nazionali, più di 200 i partecipanti si sono confrontati sulle sfide del Terzo Settore. Un evento che è stato accolto con entusiasmo e partecipazione dalle Istituzioni, presenti i deputati dell’Ars Giuseppe Lombardo e Fabrizio Ferrara, gli Assessori del Comune di Palermo Rosalia Pennino e Maurizio Carta.

«In questi anni, Happening della Solidarietà è cresciuto tantissimo – ha detto in apertura Sergio Mondello, Presidente di Sol.Co. – diventando un appuntamento nel quale confrontarsi sulle politiche di welfare, ma soprattutto confermandosi come Luogo delle proposte. Happening è un momento anche di messa in discussione rispetto ai modelli e agli approcci che realizziamo, perché è forte la responsabilità che ci sentiamo di essere interfaccia nei bisogni dei territori. Responsabilità significa anche stimolare e accompagnare le pubbliche amministrazioni nel progettare e co-programmare interventi che guardano alle fragilità, allo sviluppo. Non siamo erogatori di servizi e nemmeno prestatori di manodopera per la Pubblica Amministrazione, questo cambio di paradigma è una conquista per le imprese sociali».

Un esempio concreto di questo agire sociale – dove il dialogo con la pubblica amministrazione è determinante, la rigenerazione delle persone e dei luoghi, la strada da seguire – trova sintesi nei risultati del progetto Processi partecipativi, finanziato con i Fondi del Pon Metro, presentati in anteprima durante la due giorni. Tre anni di lavoro In Rete dove Sol.Co., insieme alle altre realtà, ha contribuito a costruire comunità educanti dove scuole, giovani, cittadini, artisti hanno restituito a Palermo un nuovo volto: quella della rigenerazione, dove rigenerazione vuole dire agire non soltanto in uno spazio fisico, ma creare un movimento partecipativo dove simultaneamente coesiste la dimensione sociale, economica e culturale.

Proprio la capacità delle imprese sociali di unire le diverse anime dei territori è lo spaccato più dibattuto durante Happening. Una capacità che non si traduce soltanto nell’interlocuzione con la Pubblica Amministrazione, ma nel sapere rendere le persone capacitanti e quindi libere dalle Povertà, dalle esclusioni sociali. Rendere le persone capaci di produrre benessere per sé stesse e per il territorio. Produrre capacità vuol dire, quindi, valorizzare le persone più fragili, significa pensare all’azione sociale in un’ottica di empowerment. Tutto questo è possibile soltanto se i territori vengono ridisegnati come spazi corali, dove si ricostruiscono relazioni fiduciarie tra le diverse forze in campo.

In questo quadro d’azioni, quale welfare è possibile? È la logica della capacitazione su cui si gioca la partita, ma per realizzarla serve cambiare il pensiero che ha ancorato per troppo tempo all’idea che i sistemi di welfare debbano reggersi soltanto sul Piano economico. Nella lettura del bisogno, le connessioni diventano il terreno comune su cui partire per produrre valore sia economico sia sociale.

C’è bisogno dunque di compiere uno slancio nuovo. Soltanto il dialogo tra terzo settore e pubblica amministrazione non basta più, serve che il terzo settore dialoghi con le imprese, che le amministrazioni si interfaccino con il mondo produttivo, che le diverse anime del terzo settore costruiscano percorsi condivisi.

Ad arricchire questo cambio di visione, una testimonianza di un’impresa aderente a AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione; esempio di economia civile che genera valore sui territori includendo i più fragili. E ancora il ruolo determinante della filantropia nel dialogo con le imprese sociali per contribuire alla costruzione di economie di valore, come racconta sul palco Fondazione Èbbene.

Tutto l’Happening sembra sancire una grande consapevolezza: la programmazione integrata è il cuore dello sviluppo, le imprese sociali il volano per costruire quella che viene definita come una “Comunione di Scopo” e che certamente fa da assist per dare vita a un modello unitario per lo sviluppo del Sud e del Paese.

E se le relazioni fiduciarie e il networking di senso sono gli assi sui cui si regge il sistema di welfare integrato, tutto passa anche dalla capacità di saper comunicare. Happening si è chiuso proprio con uno spazio dedicato alla responsabilità che la pubblica amministrazione, ma anche le imprese, hanno nel comunicare ciò che fanno in una logica tanto di condivisione quanto di trasparenza… perché è l’informazione a renderci realmente liberi.

Questa la chiave di Happening della Solidarietà, informare per rendere “liberi” i territori di cambiare direzione, di innescare energie, di scegliere di realizzare un futuro “capace” di guardare al cuore delle persone, al cuore dei territori.

Happening è stato reso possibile grazie alla partecipazione delle cooperative socie di Sol.Co. e agli speaker che hanno acceso il dibattito: IGOR SCALISI PALMINTERI E LUCA MANNINO, artisti;  MARCO MADONIA fotografo; MARIANGELA PAGLINO Coordinatrice del servizio sociale dell’VIII Circoscrizione del Comune di Palermo; i referenti dei Lotti DE LISI DOMENICO, EMANUELA GRECO, EMANUELE CARDELLA, GIUSEPPE LABITA, SUSANNA PATTI; LUIGI BOBBA Presidente di Fondazione Terzjus ETS; CESARE ARANCIO, vicepresidente Confcooperative Sicilia; PASQUALE D’ANDREA Esperto sulle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza; ELISA FURNARI Presidente Fondazione Èbbene; ROBERTO ORTOLEVA Dirigente Dipartimento salute Mentale ASP CT; NICOLETTA PAVESI Referente della Rete Welfare Responsabile Università Cattolica; CARLO PENNISI Università degli Studi di Catania – LaPoSS; GIUSEPPA SCALIA, Responsabile Ufficio Piano L.328/2000 Distretto Socio Sanitario n. 19 – Comune di Gravina di Catania; FRANCESCO DI MAURO Referente Comune di Carlentini; MARCO GARGIULO Presidente del Consorzio Idee in Rete; MICHELE BUSCEMI Vice Presidente Cooperativa Sociale Istituto Walden; GIUSEPPE SOTTILE Responsabile Area Sud di Banca Etica; DANIELE AMOROSINO Responsabile delle sedi di Palermo e           Caltanissetta Confcooperative Sicilia; SALVO LITRICO Presidente Federsolidarietà Confcooperative Sicilia; LUCA CAMPISI Presidente Cooperativa Sociale Metaeuropa; LIVIO BERTOLA Presidente di AIPEC; ADRIANA CENTARRÌ Medico psichiatra psicoterapeuta presso ASP di Catania; ANGELA ERRORE Responsabile U.O. Progetti di Innovazione Sociale Comune di Palermo; MARCO LIVIA Fondazione Terzjus ETS.

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