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Sabato 1° aprile, alle ore 18.00, nella sala Galatea di Palazzo di Città, in piazza Duomo ad Acireale, l’Associazione NUOVA GALATEA ospiterà all’intero della sua rassegna la scrittrice Annamaria Zizza e il suo ultimo romanzo, “La regina di Tebe”, Edito da Marlin.

Moderati da ALESSANDRO COCO
Dialogheranno con l’autrice i docenti universitari FERDINANDO RAFFAELE e DARIO TOMASELLO
Letture a cura dell’attrice CAROLA COLONNA

Definita da Dacia Maraini, che firma la quarta di copertina, come “una narrazione suggestiva che si avvale di dialoghi serrati che delineano i personaggi con mano sicura e tagliente. Un romanzo singolare sulla storia di due imperi e di due donne, Ankhesenamon e Malnigal, storicamente lontane da noi, ma vicine per coraggio e determinazione”, “La regina di Tebe” ripercorre le vicende della bella e giovane regina Ankhesenamon, vedova senza figli di Tutankhamon, che tenta in ogni modo di mettere pace fra egiziani e ittiti, dando un erede al suo regno.
Fra intrighi e amori proibiti, drammi personali e avventure, si dipana una storia vera e affascinante, raccontata con uno stile coinvolgente, incalzante e pieno di colpi di scena.

L’AUTRICE
Annamaria Zizza vive e lavora a Catania. Appassionata di civiltà del Vicino Oriente, collabora alla rivista di egittologia e archeologia “Mediterraneo antico”, ha già pubblicato il romanzo storico “Lo scriba e il faraone” (2021). Ha curato diversi cicli di “Lecturae Dantis” ad Acireale, dove insegna materie letterarie in un liceo, ed ha ricevuto due menzioni speciali (Premio letterario “Salvatore Quasimodo” e Premio “Efesto”) per le sue poesie.

IL LIBRO INAUGURA LA NUOVA COLLANA DI NARRATIVA STORICA “VULCANO”

LE PAROLE DELL’EDITORE SANTE AVAGLIANO
«La nostra casa editrice ha sempre privilegiato i romanzi storici che avessero come protagonisti personaggi realmente vissuti e vicende accadute, perché pensiamo sia il modo più efficace per parlare ad un pubblico appassionato di storia, attraverso un approccio semplice, immediato ed empatico. Il nome ‘Vulcano’ è stato scelto per riprendere un elemento iconico della nostra Penisola e del Sud Italia; e poi perché rappresenta la potenza, l’esplosione, la ricchezza, la fertilità che, in potenza e in atto, sono fornite dalla narrativa storica, capace di risalire il passato riscoprendo argomenti e personaggi dimenticati».

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