Anche se nel linguaggio comune non viene rimarcata una differenza tra lo psicologo e lo psicoterapeuta, in realtà è un errore condiviso quello che compiono i non addetti ai lavori. Infatti, questa generalizzazione non è corretta, poiché ci sono delle differenze ben distinte tra queste due professionalità, tutt’altro che sinonimi. La formazione e le specializzazioni sono totalmente diverse tra psicologo e psicoterapeuta: ecco qual è la differenza.
La definizione di psicologo: formazione e ruolo
Nonostante ci sia una gran differenza, entrambe queste professionalità hanno dei doveri. Psicologo e psicoterapeuta condividono svariate competenze teoriche e, una volta operativi, sono entrambi tenuti ad aggiornarsi sia nella loro branca (per approfondire al riguardo è possibile visionare i corsi ecm di psicologia di Ebookecm.it, portale tra i più noti nel settore) sia in altri aspetti inerenti all’ambito sanitario in modo da poter rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti. Ma oltre a ciò e alla psiche umana, questi due ruoli non hanno molto in comune. Lo psicologo si occupa, attraverso i giusti strumenti conosciuti, di prevenire e diagnosticare problemi relativi alle attività psichiche del singolo o del gruppo, rispetto agli organismi sociali e alla comunità in generale.
Ma siccome in molti hanno il dubbio, è bene segnalare che non si tratta di medici, non essendo laureati in medicina, e di conseguenza non possono prescrivere farmaci. La formazione di uno psicologo parte dalla laurea sì, ma in psicologia, e successivamente al percorso di studi egli dovrà svolgere un anno di tirocinio e superare l’esame di Stato, così da ottenere l’abilitazione dall’Albo professionale. Chiaramente, gli psicologi possono suddividersi a loro volta in base alle specializzazioni: c’è lo psicologo clinico, quello del lavoro, dello sport, e così via. In particolare, quello dell’età evolutiva, è un tipo di psicologo indirizzato ad un target di pazienti appartenenti ad una fase di vita ben precisa, come ad esempio l’adolescenza, e non è un caso che si è avanzata la proposta di inserire questi professionisti all’interno delle scuole e delle università.
Lo psicologo svolge un lavoro perlopiù basato sull’azione colloquiale tra lui e il paziente, instaurando un dialogo per individuare eventuali disturbi psichici. L’intervento che effettua questo professionista, è di supporto, nonché di valutazione; infatti, egli comprenderà il malessere o il disagio che avvolge la psicologia di un paziente, per poi risolvere le difficoltà. Quest’ultimo passaggio avviene nel momento in cui lo psicologo riesce a migliorare la vita dei suoi pazienti, facendo comprendere loro le vere sfumature della propria essenza, anche in rapporto al mondo esterno.
Lo psicoterapeuta: formazione e ruolo, differenze con lo psicologo
Lo psicoterapeuta deve conseguire, per formarsi, una laurea magistrale in psicologia o medicina, per poi iscriversi all’Albo professionale. Nel momento in cui egli ottiene l’abilitazione, può procedere iscrivendosi ad un corso di specializzazione in psicoterapia, che dura come minimo 4 anni, e viene succeduto da un tirocinio pratico. L’attività di psicoterapia è costituita da teorie e metodologie che approfondiscono diversi aspetti legati alla psiche umana, e così il professionista in questione riesce ad elaborare una terapia efficace per il paziente.
Ad esempio, competono allo psicoterapeuta disturbi come la bipolarità, quelli dell’alimentazione, quelli legati alle dipendenze e alle difficoltà relazionali, ma anche attacchi di panico e fobie varie. Attraverso la psicoterapia è possibile risolvere problematiche significative che generano sofferenza nelle persone, che siano esse di natura mentale o emotiva, a tal punto da impedire ai pazienti di lavorare e vivere normalmente. Lo psicoterapeuta non si limita, come lo psicologo, al sostegno e alla diagnosi, ma si concentra sulla patologia specifica curandola. Gli psicoterapeuti laureati in medicina, possono anche prescrivere farmaci; in caso contrario, invece, assolutamente no.