La conferenza stampa del 4 maggio, nel Salone dei Vescovi, al palazzo Arcivescovile di Catania, ha dato l’ufficiale avvio alla 18° edizione del Festival della comunicazione promosso dalla Congregazione delle Suore e dei Padri Paolini in collaborazione con l’Ufficio delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Catania.
Avviato già come pre-festival il 18 aprile, si concluderà il 21 maggio con la solenne celebrazione della S Messa trasmessa da Rai Uno dal duomo di Catania.
Un intreccio di convegni, incontri culturali, dibattiti, presentazione di libri, proiezione di film, rappresentazioni teatrali, arricchisce l’intenso programma del Festival che dà voce e spazio alla comunicazione nei suoi molteplici linguaggi espressivi.
Ad apertura della conferenza stampa, Don Giuseppe Longo, direttore dell’Ufficio diocesano della comunicazione, ha centrato il tema della comunicazione, intesa come dono e trova la sua genesi nella Parola: “E Dio disse”, quasi un atto creativo di intenzionale relazione e scambio di idee e di valori, utilizzando i codici verbali e non verbali e le tecnologie digitali dei mass media con capacità critica e nella dimensione di un processo sinodale di ascolto e di profezia,
Il tema della 57° Giornata mondiale della comunicazione: “Parlare col cuore e farlo con mitezza – secondo verità nella carità” ha detto l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, impegna a comunicare “cordialmente” termine che richiama il monito di San Francesco di Sales “Basta amare bene”, che a 400 anni di distanza ritorna di grande attualità ed il messaggio del Santo Card. John Henry Newman «Dall’ombra e dai simboli alla verità» come si legge nell’epitaffio della sua tomba.
Il Festival è di grande aiuto alla Chiesa di Catania che “vuole imparare a parlare col cuore” al mondo dei massmedia ed ha già avviato i primi passi con il cammino sinodale e i tanti “cantieri” aperti in dialogo con il territorio diocesano.
Nel testo del messaggio si evidenzia che solo dopo un ascolto attento “con cuore puro, riusciremo a parlare seguendo la verità nell’amore” e viene richiamato che “Il programma del cristiano, come scrisse Benedetto XV, è un cuore che vede”
La ricerca del vero e il racconto della verità, compito e funzione dei giornalisti si esercita con lo “stile sapiente della carità per allargare la casa della speranza”.
Don Giuseppe Lacerenza, in rappresentanza dei Padri Paolini ha spiegato l’origine del Festival che nelle sue 18 edizioni ha dato voce e intrecciato nodi di relazione tra i territori diocesani dal Nord al Sud, annunciando che il prossimo anno si concentrerà nella diocesi di Tortona.
I Padri Paolini, apostoli della comunicazione, seguendo lo spirito del Fondatore, Beato Giacomo Alberione, si impegnano ad “annunciare il Vangelo” dando vita, cuore e anima ai molteplici strumenti di comunicazione e di relazione sociale.
A conclusione dell’incontro la dott.ssa Valeria Pisasale ha illustrato l’intenso programma del Festival che prevede oltre quaranta appuntamenti in diverse sedi della città, coinvolgendo ragazzi, giovani, universitari, docenti, professionisti e laici adulti impegnati nelle aggregazioni laicali. Il Festival diventa così una vera “lezione, nella quale i volti e i cuori si incontrano” e insieme si diventa “portatori del bene e artifici della pace”
Giuseppe Adernò