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Prosegue l’opera meritoria dell’attore, regista e autore catanese Alfio Guzzetta che, con l’associazione culturale Terre forti,continua la ricerca delle radici culturali della Sicilia. E lo fa con la riscoperta della vita e delle opere di un poeta che, purtroppo, è stato bistrattato e relegato quasi a personaggio da osteria, parliamo di Domenico Tempio (per i catanesi “Micio”). Tempio è stato uno dei più grandi rappresentanti del nostro Settecento e molti studiosi, oggi, cominciano a rivalutarlo e a dargli quella collocazione che merita nel panorama culturale non solo siciliano. Terre forti ed Alfio Guzzetta, da qualche anno, contribuiscono a questa “riscoperta” suggerendo vari suoi lavori, proponendoli  in location più raccolte, sotto forma di spettacolo/incontro, coinvolgendo il pubblico in modo da rendere quanto proposto più fruibile.

Alfio Guzzetta, spalleggiato da Letizia Tatiana Di Mauro e da Antonietta Attardo, ha proposto lo scorso 5 maggio, nella sede dell’associazione Olga Benario, in via Battiato 6 ed il 7 maggio nella sala del Teatro Ridotto in via Strano 25, a Catania, il recital/commento “Lu sceccu e lu viddanu – Le Favole di Micio” di Eleonora Guzzetta, da Domenico Tempio.

Anche stavolta, tra la curiosità e l’interesse degli spettatori, si è trattato di un piacevole recital\commento a tre voci allo scopo di contribuire a fare conoscere “Micio” Tempio, riconsegnandolo ad una dimensione “Altra” in cui merita di essere collocato. Un percorso attento, minuzioso quello di Guzzetta e di Terre forti che inizia partendo proprio dalle sue Favole che ben esplicano il suo pensiero e il suo valore artistico e che si sviluppano in quel momento storico che ha vissuto l’Illuminismo, la Rivoluzione francese e la Restaurazione, ponendosi con la giusta ironia e visione critica.

Letizia Di Mauro, Alfio Guzzetta e Antonietta Attardo

Spiegando al pubblico alcuni vocaboli, in dialetto siciliano arcaico, utilizzati da Tempio nelle sue favole, Alfio Guzzetta, con abilità ed accompagnato da Letizia Tatiana Di Mauro e Antonietta Attardo, ha proposto, in circa settanta minuti, “La vecchia e lu pulici”, “La pignata, la cucchiara e lu piattu”, “Lu sceccu e lu viddanu”, “Lu sceccu e la festa”, “Lu ciarlatanu”, “Li serviziali”, “Li dui cani”, “La petra e la quartara”, “La libraria”, “L’omu e la seggia”, La libertà”, “Lu sceccu e lu scravaggiu”. Il recital/commentato, accattivante, gradito ed applaudito dal pubblico, ha ben analizzato caratteri, usi, costumi, vizi e difetti dell’uomo spesso paragonato ad animali e cose, sottolineando con un filo di ironia e saggezza le sfumature nella scrittura del Poeta ed esaltandone gli aspetti più contraddittori.

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