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La storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana. C’è tutto questo nello spettacolo “Immacolata concezione” che approda sabato 20 (ore 21) e domenica 21 aprile (ore 17.30) al Piccolo Teatro della Città di Catania. Lo spettacolo, drammaturgia e regia di Joele Anastasi, da un’idea di Federica Carruba Toscano, è una produzione di Fondazione Teatro di Napoli e vede in scena la Compagnia Vucciaria Teatro (Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo) in questa storia che racconta la potenza e il culto dell’immagine.

Una scena della pièce

La storia – ambientata nella Sicilia 1940- racconta di Concetta, ragazza silenziosa e innocente, barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. Lei, estranea ai piaceri della carne non oppone nessuna resistenza. Del resto nessuno le ha mai spiegato cosa voglia dire fare l’amore. Ben presto la fama “della nuova arrivata” raggiunge tutto il paese: ma nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto. Malgrado tutti millantino di mirabolanti prestazioni, dentro la stanza del bordello, nessuno di loro l’ha mai toccata. Concetta è vergine: ha il dono di “sentire” l’anima dei suoi clienti; rendendo possibile la loro fragilità nascosta.
“Guardare attraverso i personaggi di Immacolata concezione – dice Joele Anastasi –  è come sfogliare le pagine di un vecchio diario e scoprire le oscillazioni più fragili delle loro anime; come avere accesso alla memoria collettiva e storica che abita in noi e genera le nostre più antiche passioni. Il tempo della storia è il passato che qui si fa molla per il futuro: per riscriverne uno nuovo. E noi, spettatori del mondo di oggi, ci aggrappiamo a qualche ultimo brandello di un passato carico di valori e speranza. Non c’è fiducia nel progresso. Non c’è fiducia nel tempo che verrà. E’ solo guerra, minaccia di guerra, guerra senza frontiere e senza regole. E noi abbiamo solo bisogno di amore, amore e altro amore”.

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