La Scienza è tornata in piazza per incontrare i catanesi di tutte le età, diventando protagonista assoluta della Notte europea dei Ricercatori – Sharper. Quaranta stand in piazza Università, oltre 100 eventi tra laboratori, dimostrazioni, quiz, mostre, video, spettacoli e seminari nel ‘cuore’ di Catania e in altri luoghi della ricerca: questo il nutrito programma dell’evento internazionale dedicato al dialogo tra ricerca e cittadini, promosso anche quest’anno da un consorzio di atenei, enti di ricerca, musei e associazioni e coordinato dalla società di comunicazione scientifica Psiquadro, nell’ambito delle iniziative della Commissione Europea.
Venerdì sera l’evento Sharper (SHAring Researchers’ Passion for Enhanced Roadmaps) si è svolto in contemporanea nelle città di Ancona, Cagliari, Camerino, Catania, Genova, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Sassari, Terni e Trieste – legate l’un l’altra da una ‘maratona’ virtuale – con l’intento raccontare la passione, le scoperte e le sfide dei ricercatori di tutta Europa attraverso mostre, spettacoli, concerti, giochi, conferenze e centinaia di altre iniziative rivolte al grande pubblico.
E come da tradizione, anche Catania partecipa all’iniziativa con un ricco programma per un pubblico di tutte le età, incentrato su interdisciplinarietà e sfide per il futuro, che spazia dai temi di frontiera della ricerca di base alle applicazioni tecnologiche nei campi più disparati, con particolare attenzione alla sostenibilità, al contrasto dei cambiamenti climatici, alle energie rinnovabili, alla salute e alla sicurezza.
Come ogni anno, il ‘clou’ dell’evento si è svolto nella centralissima piazza Università, a partire dalle 18 e fino a tarda sera, nel momento cioè in cui la via Etnea è più affollata di passanti e turisti. In questa occasione i dipartimenti dell’Ateneo e gli altri enti di ricerca presenti a Catania hanno allestito dimostrazioni, esposizioni e piccoli laboratori aperti alla visita e alla partecipazione del pubblico. Fra le tematiche che hanno riscosso più attenzione le ricerche sul clima, sull’ambiente, sulla salute, sulla chimica ‘green’, la difesa della biodiversità e il contrasto all’invasione delle specie aliene, sulle energie pulite, sull’alimentazione del futuro e l’agricoltura 4.0, sulla tutela dei beni archeologici e culturali, sulle tecnologie quantistiche e l’uso delle microalghe per arginare i cambiamenti climatici e dei microbiomi in difesa delle piante; e ancora la realtà virtuale, la transizione energetica e i nanomateriali ecosostenibili, le politiche partecipative per la salvaguardia dei territori, l’energia solare, l’idrologia e la lotta biologica, l’apprendimento dei computer e dei robot.