Cronaca

378 eventi meteorologici estremi (+22% rispetto al 2022), 16 miliardi di euro di danni alle aree colpite e 31 persone decedute. Sono questi, in sintesi, i numeri che descrivono la situazione del nostro Paese (dati Osservatorio Città Clima di Legambiente).

La scorsa estate la nostra Penisola è stata colpita da un susseguirsi di episodi catastrofali e da eventi naturali di eccezionale portata, primo accenno di quella che potrebbe essere una nuova normalità dovuta ai mutamenti climatici in corso.

Le aree più colpite da questi fenomeni estremi sono state il Nord Italia con 210 eventi, seguita dal Centro (98) e dal Sud (70). Sono aumentati alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record nelle aree urbane (+150%), le frane da piogge intense (+64%), le mareggiate (+44%), i danni da grandine (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%).

Da fine 2024 scatterà, inoltre, l’obbligo di assicurazione contro gli eventi catastrofali: cosa cambierà? Tra meno di un anno, tutte le imprese italiane e quelle internazionali con una stabile organizzazione nel nostro Paese dovranno stipulare una copertura assicurativa sui danni causati da eventi naturali (alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni) a terreni e fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali.

“Gli eventi naturali dello scorso luglio, ancor più di quelli catastrofali – dichiara Elisabetta Pinciroli, presidente di Adenes Italia, la holding del maggiore gruppo peritale e di servizi assicurativi in Italia – al di là degli aspetti finanziari, hanno evidenziato significative sfide operative nel mercato assicurativo a tutti i livelli, in termini di efficacia dei processi di gestione dei sinistri, rispetto alle aspettative di assicurati e clienti. È essenziale affrontare queste problematiche in maniera efficace per evitare ripercussioni future, tenendo conto anche che tali fenomeni saranno purtroppo sempre più frequenti e di sempre maggiore portata. Vogliamo contribuire a una riflessione sugli aspetti organizzativi peculiari per la gestione dei sinistri legati a questi eventi e sull’impatto che essi hanno sul profilo reputazionale del mercato. È importante che ci si fermi per un momento di riflessione guardando anche alle esperienze organizzative in essere in Paesi che hanno dovuto affrontare questa sfida prima di noi (Francia, Germania e Olanda in particolare). Possiamo prendere spunto da chi ha già sperimentato delle soluzioni: ora è il momento di agire. Ci auguriamo che il dibattito di questi mesi innescato dai nuovi provvedimenti legislativi possa aumentare la consapevolezza di tutti, aziende e cittadini”. 

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