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Il cronico problema della viabilità che condiziona il vivere quotidiano dei cittadini catanesi non risparmia neanche il popoloso quartiere di San Giovanni Galermo. Le costanti difficoltà di circolazione e di parcheggio sono tra le priorità evidenziate, nelle ultime settimane, nel corso delle sedute delle commissioni comunali Mobilità e Lavori Pubblici, dal consigliere comunale Giuseppe Catalano, il quale nella lettera aperta che proponiamo prospetta i gravi disagi ed avanza possibili soluzioni:

Via San Giovanni Battista

Via San Giovanni Battista

“E’ cosa nota che nel quartiere di San Giovanni Galermo la viabilità proceda costantemente a singhiozzo. A soffrire maggiormente di questo problema è soprattutto via San Giovanni Battista; l’arteria principale della zona che collega il territorio con il resto dei paesi limitrofi. Qui sono concentrati la maggior parte delle attività commerciali del quartiere. L’ultimo piano viario, risalente a dieci anni fa, ha profondamente cambiato la mobilità di San Giovanni Galermo senza però riuscire a limitare i disagi al flusso veicolare legati alla carenza di parcheggi in via Battista. Questo costringe molti automobilisti a parcheggiare sopra i marciapiedi. Una dimostrazione di inciviltà che obbliga i pedoni a camminare ai bordi della strada.

Durante le sedute delle commissioni comunali alla Mobilità e ai Lavori Pubblici, in qualità di consigliere comunale, ho avanzato la proposta di ridurre l’ampiezza dei marciapiedi di via San Giovanni Battista, soprattutto nella parte sud, per ricavare lo spazio necessario ad istallare nuovi box in una delle principali arterie del quartiere. Questo consentirebbe alle auto ed ai furgoni di avere nuovi posteggi a disposizione, di non invadere i passaggi pedonali e di non danneggiare il basolato che non riesce a sopportare un peso tanto grande.

Allo stesso tempo i pedoni sarebbero liberi dall’invasione delle auto e i residenti locali non si ritroverebbero l’accesso di casa bloccato da vetture in sosta. I tecnici comunali hanno già stilato un progetto operativo preventivando un costo di 100.000 euro. Adesso spetta all’amministrazione comunale fare in modo, con una reale volontà politica, di risolvere questo annoso problema avviando un piano che, speriamo vivamente, non rimanga solo sulla carta”.

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