DanzaSpettacolo

Una vera e propria esaltazione dei movimenti, del corpo, della bellezza e della danza quella applaudita lo scorso 4 e 5 Gennaio al Teatro Bellini di Catania, per “Natale al Bellini”. Stiamo parlando del balletto “I am beautiful”, quarta tappa del progetto “Transiti Humanitatis”, avviato dal coreografo Roberto Zappalà nel 2014 insieme alla sua compagnia di danza. Lo spettacol,o con i testi  di Nello Calabrò, che ha debuttato lo scorso marzo al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, è stato realizzato in collaborazione con prestigiosi enti, quali ImPulsTanz-Vienna International Dance Festival, il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, il Teatro Garibaldi/Union des Théatres de l’Europe di Palermo e il Teatro Massimo Bellini di Catania.

Un momento dello spettacolo (ph.Marco Caselli Nirmal)

Il coreografo catanese Roberto Zappalà nello spettacolo si avvale della straordinaria bravura di una ineccepibile ensembre di danzatori (Maud de la Purification, Filippo Domini, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi) e delle musiche originali di Puccio Castrogiovanni eseguite dal gruppo folk-rock dei Lautari (Puccio Castrogiovanni   -mandolino elettrico, kanklės, percussioni, effetti sonori, voce, Salvo Farruggio -batteria, cajon e percussioni, Marco Corbino -chitarre, cajon, Gionni Allegra -basso, chitarre, cajon, voce e Salvatore Assenza -fiati, cajon, editing musicale Salvo Noto) che accompagnano la performance dal vivo.

Locandina I am beautiful

Il titolo di “I am beautiful” è suggerito dalla scultura di Rodin che a sua volta è ispirata al primo verso di una poesia di Baudelaire “La Beauté”: “Je suis belle, ô mortels! comme un rêve de pierre”. Il sogno di pietra si trasfigura nel movimento attraverso una lingua che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture, nei fremiti e nei sussulti. Il coreografo Roberto Zappalà nel suo allestimento abbandona quasi del tutto ogni finzione drammaturgica per esaltare, porre in evidenza il linguaggio della sua Compagnia. E sul palco, sempre emozionante del “Bellini”, lo spettacolo diventa una danza viscerale.

Nella pièce, oltre alla straordinaria capacità dei nove danzatori, tutti estremamente convincenti e molto applauditi, da sottolineare anche la scena, caratterizzata da un cascame semicircolare di fili bianchi  e dietro si intravedono, sospesi su tre piattaforme e leggermente illuminati, i componenti del gruppo dei Lautari, il cui commento musicale dal vivo, illuminante, che penetra tra le pieghe dell’anima dello spettatore e che da forza al movimento, dà l’avvio, accompagna, i ritmi, la danza corale dei danzatori protagonisti.

In “I am beautiful”, come detto, protagonista è il corpo, il gesto, il movimento. Ed anche quando questo non è accompagnato dalla musica, è sospeso tra una piattaforma futuribile, cosmica, un ricordo del passato, di una storia, di una poesia, reale o inventata, è sempre il corpo ed i suoi mille movimenti, la sua fisicità ad oltrepassare confini, ad approdare su altri mondi, ad offrire sempre passioni, esperienze ed emozioni.

I saluti a fine spettacolo

Lo spettacolo è sostanzialmente diviso in tre parti e ci sono dei liberi quadri in cui i danzatori, tra il battere ossessionante dei tamburi, lasciano libero sfogo al proprio corpo, si isolano, si ricompattano in gruppo, offrendo sinuosi movimenti allo spettatore. C’è anche una seconda fase introdotta da una versione in siciliano dello “Stabat Mater” cantata da una voce forte e roca, con i danzatori che si muovono in scena lentamente in una semioscurità bluastra, poi si dividono ed al centro si offrono in pose statuarie, mentre poi – efficace immagine – due danzatrici in proscenio citano un testo ricordando che “l’arte di guardare è una forma di preghiera. Un mezzo per avvicinarsi all’assoluto”. Poi la pièce diventa nuovamente danza, movimento martellante, continuo, scorrevole, in un universo luminoso con fari puntati verso l’alto ed entrano in campo le chitarre elettriche – in stile Pink Floyd – ed “I am beautiful” si avvia alla fine, tra gli applausi convinti e reiterati del pubblico. Ed alla fine i nove danzatori, il coreografo Roberto Zappalà ed il gruppo dei Lautari ringraziano sul palco quegli spettatori che hanno riempito per due serate un luogo sacro come il Teatro Bellini.

Nella foto Roberto Zappala

Sottolinea Roberto Zappalà: In “I am beautiful”, attraverso il corpi dei danzatori, è la danza stessa a parlare in prima persona, a dichiararsi bella e mentre afferma se stessa si rende conto che la bellezza che vorrebbe raggiungere non è mai una risposta o una soluzione ma sempre un interrogativo e una ricerca incessante. È come se alla base di tutta la danza ci fosse un principio d’incertezza. Incertezza che è anche quella della bellezza. La contemporaneità del gesto coreografico che ne consegue consiste proprio nell’esaltare questa incertezza, questo tendere verso, piuttosto che affermare. Dal palco agli spettatori e viceversa, i binari che portano a destinazione la danza dello spettacolo sono quelli della semplicità e del rigore, della visceralità e dell’incertezza”.

I am beautiful (Ph. Giuseppe Distefano

Compagnia Zappalà Danza

“I AM BEAUTIFUL”

4^ tappa del progetto Transiti Humanitatis

Un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà

Coreografia e regia Roberto Zappalà

Musiche originali Puccio Castrogiovanni eseguite dal vivo dai Lautari: Puccio Castrogiovanni  (mandolino elettrico, kanklės, percussioni, effetti sonori, voce), Salvo Farruggio  (batteria, cajon e percussioni), Marco Corbino  (chitarre, cajon), Gionni Allegra  (basso, chitarre, cajon, voce), Salvatore Assenza  (fiati, cajon). Editing musicale Salvo Noto.

I Lautari al Teatro Bellini

Interpretazione e collaborazione alla costruzione: Maud de la Purification, Filippo Domini, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi.

Produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza

Il progetto Transiti Humanitatis è realizzato in collaborazione con: ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Garibaldi /Union des Théatres de l’Europe (Palermo), Teatro Massimo Bellini (Catania) con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali  e Regione Siciliana Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo (prima assoluta: Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara il 18 marzo 2016).

Il video “I am beautiful”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post