Cronaca

Nella mattinata di oggi, al termine di una articolata e rapidissima attività d’indagine, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere, emessa in data 15 aprile 2017 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di 5 persone: Giuseppe Di Stefano, nato a Catania il 24.6.1981; Umberto Minnella, nato a Catania il 19.12.1995; Antonino Pino, nato a Catania il 20.09.1990; Salvatore Faro, nato a Catania il 4.11.1991; Davide Leanza, nato a Catania il 21.12.1976. Per il Minnella è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.

Tutti gli arrestati sono ritenuti responsabili dei reati di furto pluriaggravato (furto in villa), ricettazione e art.707 c.p. per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, in concorso traloro.  Il provvedimento accoglie gli esiti di una attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dal personale del Commissariato di P.S. di Acireale nelle scorse settimane, che ha consentito di individuare l’esistenza di una consolidata e pericolosa “banda” composta da 5 pregiudicati catanesi e dedita alla commissione di furti “in villa”.

La tecnica consolidata del gruppo criminale era quella della preventiva individuazione dell’obiettivo da colpire, nel caso specifico la villa da svaligiare, in base all’orario, alla zona, alla presenza di persone nei pressi e alla possibilità di essere controllati da forze dell’ordine in servizio di controllo del territorio; la scelta si concentrava su zone isolate o, comunque, non centrali e poco abitate.

Il gruppo criminale all’esterno di una villa

Le indagini hanno preso avvio lo scorso 28 Marzo in seguito al furto in una villa della zona di Guardia Mangano, nel corso del quale alcuni individui, travisati da passamontagna, si erano introdotti all’interno della villa ed avevano depredato un ingente bottino composto da vari orologi di pregio, giubbotti griffati e gioielli.

Immediatamente era stata intensificata l’attività informativa e quella di controllo del territorio, ad opera di pattuglie in abiti civili, al fine di individuare il gruppo criminale.

Si concentrava l’attenzione nelle zone esterne alla città e in orari particolarmente indicati, quali quelli serali e notturni.

Nel corso di uno di questi servizi una pattuglia del Commissariato intercettava una autovettura di grossa cilindrata con 5 individui sospetti a bordo.

Immediatamente fermati e sottoposti a perquisizione personale e dell’autovettura, venivano rinvenuti, occultati sotto i sedili anteriori, alcuni scaldacollo, guanti da lavoro ed un cacciavite.

Presupponendo che potesse trattarsi del gruppo criminale ricercato, il personale del predetto Commissariato decideva di effettuare anche perquisizione domiciliare nei confronti dei 5 sospetti, tutti pregiudicati catanesi, abitanti nella zona Cibali-Nesima.

L’esito delle perquisizioni era positivo e, nelle varie abitazioni, veniva rinvenuta buona parte della refurtiva del furto del 28 marzo: bracciali, pellicciotti, giubbotti, orologi ed anche 2 computer portatili, risultati questi ultimi provento di un furto commesso nella zona di Viagrande nel mese di febbraio.

Le risultanze della immediata attività investigativa sono state compendiate in una apposita informativa di reato a carico dei 5 indagati ed immediatamente valutate da parte della locale Procura della Repubblica, che ne ha accolto positivamente i risultati, richiedendo al GIP del Tribunale idonea misura restrittiva a carico dei 5 individui, emessa lo scorso 15 aprile ed eseguita oggi.

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