Catania News

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dalla Cooperativa di Comunità di San Berillo “Trame di Quartiere”.

Il CDA della Cooperativa di Comunità di San Berillo “Trame di Quartiere” esprime la propria opinione in merito al dibattito e alle iniziative politico-istituzionali che si sono svolte in questi ultimi giorni.

In questi giorni abbiamo ascoltato e letto di tutto e di più sul futuro del quartiere San Berillo di Catania, da denominazioni quali “polo Turistico-Culturale” a “Parco Divertimenti” sino al sogno della completa sparizione del quartiere e dei suoi abitanti. Dietro a questi “progetti” le solite soluzioni: un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine, videosorveglianza, task force, tavoli tecnici permanenti e altre proposte poco originali.

Tra i diversi progetti annunciati esiste e persiste una linea prospettica comune: il problema di San Berillo sono i suoi abitanti, unica e sola causa del profondo degrado dell’intera città. Tutti assolti dunque, dal Comune ai suoi amministratori attuali e passati. 

Eppure in questa narrazione  – che include anche i mantra “non ci sono soldi” e “siamo in dissesto finanziario” (le cui responsabilità per fortuna non sono state attribuite alle prostitute e ai migranti)  – non si fa menzione dell’alto grado di disagio abitativo che vivono i cittadini migranti e italiani costretti a dormire all’addiaccio e dell’assenza totale di servizi di prossimità e  di spazi e luoghi pubblici per favorire incontri e nuove relazioni.  Il Comune potrebbe fare tante cose utili e avanzare molte proposte produttive, ma di questo, sui media,  non troviamo alcuna informazione.

In qualità di neo-Cooperativa di Comunità Trame di Quartiere ci preme sottolineare come questa rappresentazione posticcia, ideologica e dannosa nell’interesse di tutti miri ad acuire odio, contrasti e cattive relazioni tra le persone e non a risolvere i reali problemi del quartiere, che non sono poi tanto diversi da quelli del resto della città.

Ci preme quindi menzionare i progetti e le iniziative che il Comune è potenzialmente in grado di promuovere e attuare per migliorare le condizioni sociali, economiche e culturali del quartiere ma che ancora rimangono sulla carta e sui quali rileviamo una completa ignoranza – da intendere come mancata conoscenza. Siamo qui per rinfrescarne la memoria. 

1) Progetto “Trame” Sartoria Sociale per il quale sono previste risorse del Pon Metro per €1.100.000 per la realizzazione di servizi di prossimità e realizzazione di attività imprenditoriali che coinvolgano le popolazioni straniere e italiane a San Berillo 

2) Progetto “Centro di inclusione sociale” (PonMetro) da realizzare in un edificio di proprietà del Comune (attualmente occupato e in avanzato stato di degrado fisico) situato in Via Rocchetti a San Berillo per “Il miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità” di cui sono disponibili € 3.575.000 e ammessi a finanziamento € 388.664, dei quali sono stati spesi  €16.000. In origine questo edificio era stato destinato ad ospitare l’Agenzia Sociale della Casa successivamente installata presso i locali dell’Assessorato alla Famiglia e Servizi Sociali. Durante il periodo di caldo agostano, mentre impazzavano le discoteche in tutta Italia, l’Agenzia Sociale per la Casa continuava a tenere chiuse le sue porte, mai riaperte dal periodo di lockdown. Dal Comune arriva la notizia che in quei locali non possono essere assicurate le condizioni di sicurezza anti-covid. Oggi un servizio di inserimento abitativo e supporto ai soggetti svantaggiati non viene erogato perché nel frattempo non si sono trovate soluzioni alternative. 

3) Nel novembre 2019 è stata indetta dal Comune una gara per “l’affidamento di servizi sperimentazione di alloggi di transizione a bassa protezione” per un importo di €658.000 che prevedono la creazione di alloggi temporanei in 7 unità immobiliari. Allo stato attuale tali alloggi non risultano attivati. 

https://www.comune.catania.it/servizi/bandi-di-gara/default.aspx?bando=107709

L’elenco dei progetti e dei fondi a disposizione del Comune potrebbe essere ben più lungo e includere i fondi PON inclusione 2016-2019, rispetto ai quali risultano ancora spesi solo 2 milioni di euro a fronte degli 8 milioni messi a disposizione dall’intero Fondo.

Trame di Quartiere vuole rimarcare come lo sblocco di tali fondi possa rappresentare una risposta ai bisogni e ai problemi che vivono gli abitanti di San Berillo a partire dalla questione abitativa. Oggi il Comune potrebbe essere il principale attore nel processo di miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del quartiere, non tanto come “braccio operativo” degli interessi dei singoli privati, ma come regia tra i proprietari nell’individuazione e insediamento di nuovi operatori economici e culturali sani, attivando collaborazioni con il tessuto sociale esistente e con le organizzazioni che operano nel quartiere quotidianamente, ricordando che sono gli abitanti e le organizzazioni stesse che provvedono ad arginare e mitigare i problemi presenti. 

Trame di Quartiere è impegnata nel recupero di Palazzo De Gaetani per creare alloggi temporanei e servizi di accompagnamento per l’autonomia abitativa di persone fragili con il Progetto Sottosopra e l’attivazione di una rete di servizi di inclusione sociale offerti dalle varie realtà associative attive in città. Tale rete sarà coinvolta nella prossima apertura di una caffetteria sociale, luogo dove poter accedere ai servizi di queste realtà.

In questi anni abbiamo cercato di coniugare un percorso di conoscenza e consapevolezza del quartiere in connessione con le culture presenti promuovendo passeggiate, mostre e attività didattiche aperte alle scuole e organizzazioni nazionali e internazionali. 

Nelle prossime settimane, Trame di Quartiere avvierà una verifica puntuale sullo stato di avanzamento dei progetti del Comune che prevedono una disponibilità di risorse chiedendo risposte sul mancato avviamento di tali iniziative. Ci auguriamo solo di non ricevere sempre la solita risposta: “è tutta colpa degli immigrati e delle prostitute se San Berillo si trova in questa condizione”. Ci auguriamo questo, e di poter ragionare insieme ai portatori di interesse sul futuro del quartiere.      

La nostra Cooperativa non ha le ricette giuste per costruire il futuro del quartiere, ma crede fermamente che la premessa indispensabile per consentire un futuro migliore a San Berillo sia la ricerca di strumenti alternativi, in termini di progettualità e di identificazione dei bisogni, e la costruzione di un percorso di collaborazione con le organizzazioni e la società civile impegnati, già da tempo, nel migliorare il quartiere.

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