Cronaca

Acireale – Fanno riflettere le recenti dichiarazioni negative sullo stile di vita “made in Sicilia”, espresse dal cantante Roberto Vecchioni e quelle ancor peggiori del politologo statunitense di fama internazionale, Edward Luttwak, il quale ha affermato, nel corso di un’intervista telefonica alla trasmissione di Radio24, “La Zanzara”: “Anche in Italia c’è uno Stato greco, inutile e pieno di gente pagata che non fa niente, come ad esempio i vigili di Palermo. La Sicilia è la Grecia d’Italia. Il governo regionale siciliano andrebbe commissariato, ha un numero enorme di dipendenti che non fanno niente e che andrebbero licenziati domani mattina. A Palermo non vedi un solo vigile che lavora. Forse qui i vigili saranno invisibili e quindi dovrebbero essere pagati in euro invisibili”.
Valutazioni di certo esacerbate da esperienze personali fortemente negative ma che dovrebbero far pensare alla reale situazione presente sull’Isola per molti aspetti non proprio degna di essere pubblicizzata.
I disservizi sono all’ordine del giorno, ma i siciliani sono abituati dalla nascita a dover convivere con il sano principio del “carpe diem”, certo dispiace che, nonostante il trascorrere dei secoli, l’arretratezza presente nella mentalità di molti indigeni non sia stata capace di evolversi. In effetti qui al Sud tutto accade con ritmi lenti, spesso soporiferi, e neanche le moderne opportunità offerte dalla tecnica e dall’informatica trovano la giusta utilizzazione, sempre recepite con infinito ritardo.
Tanti, troppi, sarebbero gli esempi da ricordare per sottolineare questo aspetto “folcloristico” per usare un eufemismo che non desidera offendere nessuno.
Prendiamo il caso delle multe per divieto di sosta che grazie al sistema delle strisce blu a pagamento ha consentito alle amministrazioni comunali di rimpinguare le anemiche casse, sostenute da solerti ausiliari del traffico capaci di cogliere l’infrazione con una sorprendente rapidità, smentendo in questo caso il prof. Luttwak, dimenticando però di sanzionare le vetture parcheggiate in doppia fila perché non di loro competenza, (cui prodest? N.d.r.) e incentivando la pessima abitudine alla sosta selvaggia, senza al contrario garantire i tempi tecnici per l’acquisto del doveroso tagliando “gratta e sosta”.
Accade anche che il reo della grave mancanza di non aver pensato per tempo ad acquistare una consistente riserva aurea di tagliandi da tenere nel cruscotto, accetti il verdetto pagando la sanzione pecuniaria, pochi giorni dopo, con bollettino postale, per ripulirsi la coscienza.

Ausiliari del traffico in azione

Ausiliari del traffico in azione

Incredibile visu, si potrebbe pensare vista l’altissima percentuale di sanzioni non pagate!!
Ed allora perché tante critiche agli onesti dipendenti pubblici siciliani che quotidianamente svolgono il loro dovere? Forse perché qualcuno di essi, magari profondamente amareggiato dalle critiche subite, dopo appena sessanta giorni, si dimentichi di verificare l’avvenuto pagamento, inviando un verbale di accertamento di violazione del codice della strada alla stessa persona che lo ha già pagato, contribuendo a far spendere soldi inutili alla stessa amministrazione che tanto fatica per pagargli lo stipendio ogni fine mese. Naturalmente fatti provati e documentabili che riportano alla mente le parole del prof. Luttwak, ponendo un lecito interrogativo, perché chi ha il pane assicurato spesso dimentica di guadagnarlo e chi al contrario deve guadagnarlo giornalmente rischia di doverlo pagare doppio?
M.M.

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