Cronaca

La Flc Cgil Catania prosegue il ciclo di assemblee nelle scuole della provincia etnea per riaprire la vertenza contro la buona scuola del governo Renzi. Affollatissima riunione oggi al Circolo didattico di Adrano, mentre domani 8 marzo, i sindacati incontreranno i docenti e il personale Ata all’Istituto comprensivo Falcone di San Giovanni La Punta.

Anche i dirigenti scolastici della provincia di Catania sono in stato di agitazione contro il taglio dei fondi contrattuali e la riduzione della retribuzione, e hanno sottoscritto il documento stilato ieri dai sindacati scuola FLC CGIL Catania, Cisl Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, presentato al prefetto di Palermo, indirizzato al premier Renzi, la Ministra Giannni, il sottosegretario Faraone, mentre è stata già avanzata la richiesta di incontro nazionale al MIUR.

Nel documento la situazione della dirigenza scolastica così come confezionata dalla legge 107/2015 sulla buona scuola viene indicata “come punta di diamante di una visione centralizzata dei controlli e l’applicazione di una sempre verde visione brunettiana della Pubblica amministrazione”. “A fronte dell’incremento continuo delle responsabilità, del crescendo esponenziale di molestie burocratiche con orari di lavoro insostenibili – si legge nella nota sottoscritta dalle organizzazioni sindacali– se ne bloccano i contratti, si introducono meccanismi di valutazione premiale affidata a ispettori che non ricoprono l’incarico perché vincitori di pubblici concorsi, ma perché scelti direttamente dall’amministrazione con criteri soggetti ad ampia facoltà discrezionale”.

“Il piano del governo rivela tanto l’attacco alla retribuzione dei dirigenti scolastici ed alle loro pensioni (e liquidazioni) – prosegue il documento – quanto la costruzione di una valutazione gestita da controllori di “nomina centrale” che consegna ai Direttori Generali Regionali la possibilità di premiare alcuni dirigenti a scapito della retribuzione degli altri”.

La valutazione dei dirigenti e la diversificazione della loro retribuzione diventerebbero concreti strumenti di subordinazione che si aggiungerebbero alla discrezionalità dei Direttori nel conferimento e nel mutamento degli incarichi dirigenziali e nell’assegnazione delle reggenze e degli incarichi obbligatori rendendo più deboli i dirigenti davanti all’Amministrazione.
Già nei giorni scorsi le sigle sindacali avevano rilanciato la mobilitazione nazionale anche per il riconoscimento del valore del lavoro del personale ATA: amministrativi, tecnici e ausiliari per le insostenibili condizioni di lavoro senza garanzie di stabilità né continuità professionale. Oltre duecento lavoratori hanno partecipato all’assemblea unitaria con i sindacati che si è svolta alla scuola Pizzigoni di Catania per una legge (107/2015) che non ha aperto alcuno spiraglio ai lavoratori ATA: né scorrimento di graduatoria né sblocchi di assunzioni. Anche sul fronte dei docenti, il clima resta teso, in riferimento sia agli insegnanti della scuola d’infanzia sia ai precari storici tagliati fuori dalla stabilizzazione e per i quali la mobilitazione è già stata avviata la settimana scorsa.

Questo il programma dei prossimi appuntamenti: mercoledì 9 marzo all’istituto Pizzigoni di Catania (ore 11,30/13,30); giovedì 10 marzo alla scuola Castiglione di Bronte (ore 11,30/13,30); venerdì 11 marzo al liceo scientifico Archimede di Acireale (ore 11,30/13,30); lunedì 14 marzo all’istituto Fermi-Guttuso di Giarre (ore 11,30/13,30); martedì, 15 marzo all’istituto Orlando di Militello (ore 11,30/13,30); mercoledì 16 marzo all’ IPSIA Dalla Chiesa di Caltagirone (ore 11,30/13,30).

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