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Inizia una nuova fase di ritiro per la nazionale di spada maschile italiana, che si è radunata a Formia, al Centro di preparazione Olimpica del Coni, in vista della fase finale della stagione di Coppa del Mondo.

Riflettori puntati sui due atleti siciliani Enrico Garozzo e Paolo Pizzo, che continuano ad essere i grandi protagonisti della spada azzurra a livello internazionale.

I due spadisti etnei saranno in ritiro con i compagni di nazionale fino a venerdì 11 marzo, per preparare nel migliore dei modi a concludere quel percorso che li ha già portati a togliersi l’enorme soddisfazione della qualificazione olimpica a squadre.

Gli obiettivi dei due azzurri però non si sono esauriti, sia il Campione Italiano 2015 che il Campione del Mondo 2011 intendono sfruttare questa opportunità per raggiungere nuovi traguardi: “Siamo ad una settimana dal Grand Prix di Budapest, che avrà solo la gara individuale e darà un punteggio maggiore rispetto a quello classico, spiegano in coppia Enrico Garozzo e Paolo Pizzo. Gare come queste sono sempre fondamentali, per il valore che assumono, e questo per noi sarà il primo ritiro in cui potremo lavorare per affinare ancor di più alcuni meccanismi, senza l’assillo di dover conquistare punti per la qualificazione olimpica a squadre. Lavoreremo certamente per cercare di compattarci ancor di più come squadra, seguendo quella strada tracciata negli ultimi sei mesi. E’ chiaro che ci sarà per noi un grande impegno anche a livello personale, dato che sia in Ungheria che in Brasile si disputerà solo la gara individuale. Da ora ogni tappa diventa però fondamentale per acquisire consapevolezza e, dato che ne mancano solo tre più gli Europei prima delle Olimpiadi, sarà importantissimo far bene in ognuna di esse per dimostrare a noi stessi e agli altri il nostro grado di condizione, lungo il cammino che porta alle gare più importanti della stagione. Per noi questa è una settimana un po’ particolare, perché anticipa quella dell’ultima gara di qualifica, alla quale arriviamo con maggiore tranquillità perché in funzione di Rio 2016 non sarà più determinante come quelle precedenti”.

 

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