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La sala conferenze del Palazzo della Cultura di Catania ha ospitato la presentazione del libro di Giorgio Paolucci “Se offrirai il tuo pane all’affamato…” (edito da Guerini E Associati, pp. 147, 2015 € 10,00) al tavolo dei relatori l’autore, Fabio Prestia, presidente del Banco Alimentare della Sicilia onlus, Don Piero Galvano, presidente della Caritas Diocesana di Catania moderati dal giornalista, Giuseppe Di Fazio. In rappresentanza dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, presente l’architetto Fulvia Caffo che elogia l’operato del Banco contro gli sprechi, facendo opera di sensibilizzazione verso la tutela del cibo e dell’ambiente come valore da non sprecare.

Il video del Banco apre la serata, introduce Di Fazio riprendendo il messaggio di speranza del video e ricollegandolo alla storia proposta da Paolucci nelle sue pagine: un viaggio nella rete del Banco Alimentare, dalla prima Food Bank americana nel 1967, alla nascita della Fondazione in Italia nel 1989. Storie di uomini e donne che hanno il potere di accendere la speranza e far rinascere le persone in un circolo virtuoso infinito lasciando intravedere, dietro a ogni volontario, una persona che si educa da essere umano. Proprio questo fece il titolare della Star quando incontrò Marco Lucchini e il referente del Banco spagnolo nel lontano 1989: realizzò l’idea di non sprecare il cibo trasformandolo in risorsa per chi ha bisogno. Il bisogno di chi è povero, ma anche il suo personale bisogno di  ricordare la memoria della madre e contribuire a non sprecare quel cibo in più che lui stesso produceva.

Storie positive utili a festeggiare la buona notizia del giorno: l’approvazione, alla Camera dei Deputati, della Legge sullo Spreco alimentare. Un tassello importante che dà valore alla fame di cibo presente in Italia mettendo al primo posto, finalmente, enti e associazioni che garantiscono da mangiare ai bisognosi.

È un successo l’approvazione di questa legge? Di Fazio ne è convinto e lo sottolinea introducendo il volume di Paolucci: “In Italia facciamo i conti ogni giorno con un dato angosciante: 1 milione e 500 mila famiglie vivono in povertà assoluta. Cioè un esercito di 4 milioni e 100 mila persone fatto di donne, uomini, bambini e anziani. E come se tutto ciò non bastasse la cosa difficile da accettare è l’enorme spreco a cui assistiamo ogni giorno. In Italia si producono 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari ogni anno ma si riesce a recuperare solo una percentuale che oscilla tra l’8 e il 9% con una perdita di circa 13 miliardi di euro l’anno pari a una media di 210 euro a persona”.

Se i numeri dello spreco sono altissimi, gli esempi da emulare non mancano. Uno di questi lo racconta Don Galvano, commosso quando parla del lavoro svolto dai 300 volontari della Caritas Diocesana di Catania e dei pasti che, tutti i santi giorni, domeniche comprese, vengono offerti all’Help Center di piazza Giovanni XXIII.

Fabio Prestia, dopo aver ricordato che nel 2015 il Banco siciliano ha distribuito cibo per un valore di 17 milioni di euro, racconta una storia sulla quale riflettere: un intero banchetto di nozze donato al Banco Alimentare causa il fallimento “last minute” di un fidanzamento e grazie anche alla lucidità di una madre che non accetta di veder sprecato tanto buon cibo.

L’autore Giorgio Paolucci ricorda il suo incontro con Papa Francesco il 3 ottobre 2015: “Santo Padre lei ha davanti il popolo del Banco Alimentare di cui il mio libro racconta la storia in un cammino di condivisione che educa alla carità”. Le storie ricche di varia umanità raccolte nel volume di Paolucci sono in grande “maggioranza siciliane”.

I proventi dei diritti d’autore sulle copie vendute, saranno devoluti al Banco Alimentare.

Giorgio Paolucci, giornalista e scrittore, ha lavorato per 26 anni al quotidiano Avvenire del quale è stato anche vicedirettore. Tra i libri pubblicati: Cento domande sull’Islam, I cristiani venuti dall’Islam, Immigrazione e Il popolo della notte, sul pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto al quale lo stesso Paolucci partecipa da anni.

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