Teatro

E’ una interpretazione intensa, estremamente maturata nel tempo, negli anni, frutto di una crescita umana ed artistica, quella di Tiziana Francesca Vaccaro, attrice ed autrice catanese, che da qualche anno lavora a Milano, che il 2 e 3 Aprile ha presentato, per la prima volta nella sua città, nella sala del Teatro Tezzano di Catania, la pièce “Terra di Rosa – U cantu ca vi cuntu”, lavoro incentrato sulla figura della nota artista folk siciliana Rosa Balistreri, che negli anni Settanta fu uno dei punti di riferimento del cantautorato siciliano e della canzone popolare.

L’interprete ed autrice, armata di passione e con una straordinaria vitalità, supportata dalle significative musiche di Andrea Balsamo, si muove con agilità ed è in compagnia sulla scena di un pò della sua terra, di una sedia e di una sorta di valigia dei ricordi (con scarpette rosse, un paio di occhiali, un cappello, un foulard, una sciarpa, delle foto) ed introduce lo spettatore nel mondo, nella travagliata esistenza, di Rosa Balistreri, raccontando le emozioni, i desideri, gli stenti di una giovane siciliana nata il 21 Marzo del 1927 e cresciuta in un piccolo paese come Licata, tra maschilismo, fame, ignoranza e uomini prepotenti.

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

Con grande energia, in circa 70 minuti, Tiziana Francesca Vaccaro, racconta di una bambina, Rosa, che diventa donna e che sente il bisogno di staccarsi dalla sua terra, fatta di stenti, di abusi, di mafia e di regole sempre uguali. La sua è una terra avara di amore, di occasioni, di opportunità e di tenerezze, che non le consente nemmeno di sfogarsi cantando, ma bensì è terra di emigrazione, dove è difficile viverci e sopravvivere.

Senza mai cedimenti nel ritmo della narrazione la protagonista “cunta” della famiglia, degli stenti, del carcere, fino ai successi, agli incontri col mondo culturale di Rosa che la sua terra, così bella e piena di contraddizioni, se la portava dentro. Una grande donna, una lottatrice che, armata di chitarra, narrava la sua Sicilia, la raccontava con la sua voce profonda, scavando fino nelle viscere.

Nello spettacolo, ben strutturato e diretto, si puntualizza molto sull’aspetto caratteriale di Rosa, sul claustrofobico e retrogrado ambiente in cui è cresciuta, sull’amore per le canzoni, sull’attaccamento ad una terra amata ed odiata allo stesso tempo. Intensa e carica di significati l’immagine raccontata in scena e che descrive la vita di Rosa come quella dei vermi, che si spezza e si ricostruisce infinite volte, sempre alla luce del sole. E Rosa canta per non dimenticare il passato, le origini, per far conoscere la sua terra, per cambiare il futuro…

La pièce convince ed intriga il pubblico, attento e commosso, merito dei ritmi sempre elevati della rappresentazione e grazie ad una interpretazione sofferta, di grande pathos di una Tiziana Francesca Vaccaro che, dopo questa performance, attendiamo nei suoi prossimi lavori. Spettatori soddisfatti e che alla fine hanno tributato un caloroso e prolungato applauso all’interprete, ricordando soprattutto una grande figura di donna come quella di Rosa Balistreri.

Nella foto di Simone Boiocchi, Tiziana Francesca Vaccaro in scena

Nella foto, di Simone Boiocchi, Tiziana Francesca Vaccaro in scena

Lo spettacolo, ricordiamo, è Finalista al concorso nazionale TeatrOfficina 2016 per compagnie e artisti emergenti (Settimo Milanese) e Semifinalista al premio nazionale Cassino OFF 2016 – Festival del Teatro civile (Cassino).

Per informazioni sullo spettacolo, curiosità e tanto altro è stato anche creato un sito: www.terradirosa.it

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