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Tempo che vola e che fugge, tempo che inseguiamo, tempo che perdiamo o che utilizziamo male nell’attesa di qualcuno o di qualcosa. Tempo che ci tiene sospesi nelle nostre paure e fragilità, vittime spesso consapevoli delle convenzioni sociali, del nostro essere-non essere, prigionieri tra quello che siamo e quello che volevamo o potevamo essere nel mondo reale. Ci sono gli eterni interrogativi dell’attore-uomo e dell’uomo-attore, che recita ogni istante sul brevissimo palcoscenico della vita, ma c’è anche tanto altro nello spettacolo “Il fruscio del tempo” ovvero “Essere o non essere umano”, atto unico di Antonio Caruso proposto alla Sala Magma di Catania, per la stagione di prosa 2015-2016, per la regia di Salvo Nicotra e Antonio Caruso.

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

La pièce, in circa sessanta minuti, su una scena semplice, con vari oggetti, costumi, maschere, uno xilofono ed una radio, vede protagonista un giovane attore, reso con padronanza da un convincente Antonio Starrantino, in attesa da tre ore del suo solito provino ed alle prese con mille dubbi sulla sua professione, afflitto dal tempo che passa, obbligato a pensare al brano da presentare all’esigente regista che è il monologo “Essere o non essere”. E questa sua snervante attesa lo costringe ad una serie di riflessioni ed esternazioni riguardanti oltre che il suo essere attore anche il suo essere o non essere…umano.  Prova così a recitare in modi diversi il famoso monologo di Amleto, lo personalizza, si rivede nella vita come barman, imprenditore o altro, mentre una voce fuori campo, quella dell’autore Antonio Caruso, lo induce a riflettere, passando da Pirandello a Seneca, sul tempo che scorre via nel palcoscenico della vita, mentre noi ci perdiamo, quasi sempre, in inutili mestieri, passatempi, relazioni, percorsi.

Anche stavolta Antonio Caruso, tornato alla Sala Magma come autore ed in cabina regia con l’amico fidato Salvo Nicotra, confeziona e regala allo spettatore uno spettacolo graffiante, intrigante e che, su un testo semplice ed immediato, tra il serio e faceto, porta un attore-uomo dinanzi a se stesso, davanti a mille interrogativi che poi sono quelli che investono ognuno di noi, ogni essere pensante nel suo eterno conflitto tra “l’essere e il non essere…umano”.

Antonio Starrantino, solo sul palco, da vita quindi ai mille interrogativi di un giovane attore che attende per il suo provino, si ritrova a chiedersi il perché ha scelto questa professione e non un’altra, dialoga con l’immortale William, si estranea con la misteriosa voce fuori campo che confonde il suo presente, trasportandolo in una dimensione altra, possibile, sempre alle prese con il Tempo, tra ciò che siamo e ciò che potremmo essere. Il protagonista si ritrova poi a recitare il monologo di Amleto e nelle parole “Morire, dormire, sognare forse…” cerca di trovare un senso alla prigionia, al grigiore del quotidiano e delle convenzioni. Ma come suggerisce lo stesso autore e lo si evince dallo spettacolo, forse la risposta all’eterno interrogativo sta nel vivere sempre l’attimo fuggente, sorridere alla vita, anche nei momenti più bui e difficili, dare un senso ad ogni nano secondo che la vita ci dona, senza perdersi in inutili parole, desideri, sottigliezze, senza ripensare al passato o inseguire chissà quale futuro, ma dando invece un senso reale all’esistenza, all’oggi.

Antonio Starrantino

Antonio Starrantino

Scorrevole la regia, grazie al lavoro sinergico di Antonio Caruso e Salvo Nicotra, autori anche dell’impianto scenico e dei costumi. Il gioco luci è di Salvo Nicotra, mentre la direzione di scena è del saggio Orazio Indelicato,

Pubblico convinto dal testo di Antonio Caruso, applaudito alla fine sulla scena con Antonio Starrantino, interprete abile nel coinvolgere, nel trasferire allo spettatore stati d’animo, tensioni emotive che poi sono quelle comuni a tutti gli individui, ovvero le tensioni dell’essere umano. Un plauso del pubblico, infine, anche per l’ennesima avventura del Centro Magma di Catania e del suo storico direttore Salvo Nicotra che ha cominciato i festeggiamenti per i propri trentacinque anni di ininterrotta attività.

“Il fruscio del tempo”verrà replicato, sempre alla Sala Magma di via Adua 3, sabato 23 Aprile, alle ore 21.00 e domenica 24 alle ore 18.30.

Nella foto Starrantino, Nicotra, Caruso e Indelicato

Nella foto, da sinistra, Starrantino, Nicotra, Caruso e Indelicato

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