Block NotesRubriche

“A Torre del Grifo tutto tace” è all’incirca la frase che si legge dappertutto, attribuita a qualsiasi “arcadiscienza”, sia che si tratti di un addetto ai lavori sia che si tratti di uno come me, distratto da mille altre cose…

In realtà, quello che avviene, cioè – appunto – l’apparente nulla, è la cosa più ovvia. Se si parla di cessione della società, sino a quando i bisbigli – amplificati per essere trasformati in notizia – riguarderanno casi come quelli noti, mi pare ben ovvio che accada il nulla. I tifosi possono (possiamo) incazzarsi ma “non ci “esce niente”…

Domando a ciascuno: se fossi tu il Pulvirenti della situazione (o l’incaricato che agisce per suo conto) cederesti le tue azioni per due milioni di pistacchi? Anche per la sola squadra? I pistacchi sono ottimi ma, se offri tanto, vuol dire che, al massimo, potresti gestire lo Scordia (con sommo rispetto per tale squadra) e, forse, neanche. I due milioni te li riprendi – devi pensare di farlo – con una, due operazioni di mercato, di quelle che sicuramente deve fare il Catania. Già da adesso. CATANIA LOGO

Che se, poi, facendo il processo alle intenzioni, si arrivi a supporre che la proprietà non abbia lo spirito giusto per vendere, ci può stare. Gli esempi di alto bordo ci sono. Le squalifiche e le inibizioni passano; e, a volte, capita che esse siano persino ridotte nella durata… E un anno è già trascorso…

L’amara verità è che – contando pure le asserzioni di Bianco – sinora non si sono avute concrete e credibili ipotesi, né locali né transoceaniche.

Dunque? Siccome c’è, comunque (e per fortuna), un assetto societario, è questo che deve, dico “deve”, intanto lavorare per il futuro. E, se, nel frattempo, anche qui arrivasse un cinese, un thailandese, un Bill Gates, indotto da presunto, immenso spirito filantropico, a “salvare” e rilanciare le sorti del Catania come fa con i malati di Aids, allora… Già, potrebbe sperimentare qui la sua teoria del “capitalismo creativo”…  Chiacchiri e tabbaccheri ‘i lignu…

Vuol dire che chi dovesse arrivare in corso d’opera, potrebbe prendere atto di quanto fatto e spostare ancora più in alto gli obiettivi; auspicando che di gente ambiziosa e “dotata” si tratti.

Questa è la “zita”. Il silenzio dovrebbe coprire solo questo: la volontà, comunque, di spendere bene il tempo.

Nella foto Salvo Nicotra e l'impianto di Torre del Grifo

Nella foto Salvo Nicotra e l’impianto di Torre del Grifo

In ballo ci sono un sacco di questioni, tutte con risvolti economici considerevoli, a cominciare dal rientro dai prestiti di “campioni” che hanno ancora contratti onerosissimi sottoscritti da quel “falco” di Cosentino e che non potrebbero mai essere impiegati in Lega Pro.

Sventolare bandiere, fare cori, organizzare scenografie e coreografie è cosa buona e giusta; ma poi, per permettere a undici ragazzotti di scendere in campo con la gloriosa maglia rossazzurra (chissà quando la ditta incaricata ne farà una veramente tale!) ci vuole anche organizzazione, professionalità, talento, tant’altro e “picciuli”. Entrambe le cose ma in ordine inverso. L’azionariato popolare è il sogno di tutte le tifoserie, ma neanche le maggiori, che di tifosi (insopportabili, mamma mia!) ne hanno un’infinità in tutto il mondo, risolvono così le loro questioni. È il sistema. Dobbiamo ribellarci? Ma se non mettiamo in discussione neanche il commercio delle partite teletrasmesse! Che anche la Lega Pro, adesso ci ha preso “suppa”…

È questione di cultura; ma, se apro questo taglio, entro in crisi.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post