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Il presidente del Teatro Stabile di Catania Salvatore La Rosa, esperto di management finanziario, direttore di banca, nominato dall’assessore regionale allo Spettacolo Anthony Barbagallo, ha comunicato nel pomeriggio ai giornalisti le sue dimissioni chiedendo la nomina di un commissario straordinario che possa così gestire la situazione di estrema gravità in cui versa l’ente teatrale catanese.

Questo il contenuto della lettera, a firma del presidente Salvatore La Rosa, indirizzata ai Soci dell’Ente Teatro di Sicilia “Stabile” di Catania ed oggi pomeriggio consegnata, per conoscenza e diffusione agli organi di stampa, nel corso di una conferenza stampa negli uffici delle Ciminiere di Catania: “Ho già avuto modo di rassegnarvi, in questi cinque mesi di mia Presidenza, le mie valutazioni sul gravissimo stato patrimoniale, finanziario, commerciale, amministrativo e organizzativo dell’Ente che sono stato da Voi chiamato a presiedere.

In due recenti Assemblee dei Soci, in particolare quella del 22 aprile scorso, ho ritenuto di relazionarvi compiutamente sull’urgente piano di risanamento, non solo economico, di cui il Teatro necessita, attraverso l’adozione di misure radicali.

Negli ultimi giorni, a queste drammatiche considerazioni si sono aggiunte due nuove motivazioni che ritengo determinanti nel chiedervi l’adozione di misure straordinarie per il nostro Teatro. La prima è l’approntamento del Bilancio al 31/12/2015, il quale riporta una perdita in conto economico di circa 1,4 milioni di euro, una situazione debitoria complessiva di circa 13 milioni e un disavanzo patrimoniale che raggiunge i 7 milioni.

L’altra motivazione consiste nelle risultanze dell’indagine ispettiva, condotta dai funzionari dell’Assessorato Regionale competente, sulla gestione amministrativa dell’Ente negli anni 2011-2015. Dalle informazioni anticipatemi dagli stessi ispettori e nel corso di un colloquio riservato con l’Assessore Anthony Barbagallo emergono gravi irregolarità nella gestione amministrativa degli anni trascorsi, con pesanti ricadute sul piano organizzativo e finanziario.

La situazione dell’Ente risulta quindi di tale estrema gravita da essere ostativa al perseguimento degli alti obiettivi culturali e sociali che il nostro Teatro ha raggiunto in passato e che dovrà ancora conseguire in futuro.

Intendo ribadirvi la mia convinzione che l’ampiezza e la profondità delle misure da assumere sul piano del risanamento finanziario, del riassetto organizzativo, delle relazioni sindacali, delle modifiche statutarie possono essere adottate soltanto da un’amministrazione di tipo straordinario.

È con il medesimo senso di responsabilità ed il medesimo spirito di servizio con cui ho accettato di presiedere un Ente così prestigioso che adesso, per accelerare l’adozione di urgenti misure radicali, rimetto nelle Vostre mani il mandato che a suo tempo mi avete affidato”.

Una situazione, quindi, quella del Teatro Stabile di Catania che assume contorni sempre più nebulosi ed il futuro dell’ente appare, leggendo i numeri della situazione debitoria, indecifrabile mentre adesso si attende celermente la nomina del commissario straordinario. Vedremo!!!!.

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