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Negli appunti pubblicati quasi una settimana addietro, alla domanda se a Torre del Grifo tutto tacesse, rispondevo che non ero di quell’avviso. Infatti…!

Ecco – quasi come fulmine a ciel sereno – il Lo Monaco-bis cui plaude persino il sindaco Bianco in prima persona. A questo punto ci si aggrappa – e comprensibilmente – a tutto, purché costituisca novità; anche quando, come in questo caso, proprio di novità non si tratta; e, dunque, molte delle perplessità degli ultimi mesi sopravvivono all’evento. Rimane anche intatto il malcontento dei “nord-curvisti” che avrebbero desiderato un Lo Monaco polemico verso Pulvirenti, senza tener conto dell’incompatibilità di un tale atteggiamento con qualsiasi principio elementare di politica aziendale. Ci si aggrappa, comunque, a qualcosa di cui la memoria conserva sapori positivi che si desidererebbero riassaporare.

Nella foto Pietro Lo Monaco (dal sito del Catania Calcio)

Nella foto Pietro Lo Monaco (dal sito del Catania Calcio)

“Càliti juncu…”

In quegli appunti rilevavo come fosse illogico pensare che dietro il silenzio potesse esserci il nulla. E, memore anche del “πάντα ῥεῖ” (“panta rei”, tutto fluisce) attribuito a Eraclito, aggiungevo che persino il permanere di Pulvirenti, non sia da ritenere del tutto impensabile nella logica del “càliti juncu ca passa ‘a china”; permanendo, comunque, le incognite legate alle vicende legali. La strana fattispecie delle contestazioni sportive, del resto, ha dei precedenti abbastanza eloquenti anche in termini di “somministrazione” della giustizia sportiva (nel cui ambito mi è sempre parso improprio parlare di “amministrazione”). Chissà se mai qualcuno di tali “somministratori” avrà anche il coraggio di dire: «abbiamo scherzato; siccome non esistono prove della consumazione dell’illecito ma solo l’ammissione di parte (Pulvi) di “averci provato… per paura”, ve ne potete tornare da dove siete venuti e vi restituiamo anche i punti di penalizzazione» che, ovviamente non servirebbero a una mazza!

Prospettive

Se è vero che, dopo il divorzio da Lo Monaco, Pulvirenti è passato da un insuccesso all’altro, è anche vero che la stella di Lo Monaco, dopo lo stesso divorzio, non è brillata da alcuna parte. Di recente, il venticello del “si dice” soffiava su di lui con una carica di fascino… Invece, il futuro del dirigente torna ad avere i colori etnei. Che potrebbero anch’essi avere tutto quel fascino che ci auguriamo. In questi giorni tutti i commentatori hanno riesumato le invettive dell’uno nei confronti dell’altro. È proprio vero: mai dire «di st’acqua non nni vivu». Ricordo, invero, che più volte, interrogati sul reale motivo del litigio, gli interessati hanno dichiarato che non lo avrebbero mai rivelato. E sinora sono stati coerenti; il rientrante ha anche ammesso di avere sbagliato ad andare via. Questo ricongiungimento significa che è cessata anche la materia del contendere? Dovrebbe… Per necessità… In qualsiasi modo! Poi, a nessuno è vietato fare “dietrologia”. Di sicuro, si tratta di una via senza ritorno per tutti; nessuno vuole pensare che sia una minestra riscaldata. La promessa è stata già fatta e chi l’ha fatta non è argentino: il ritorno in serie A nel giro di pochi anni; stessa promessa fatta dalla strana coppia anche quando subentrò ai Gaucci. Allora, come si ricorderà, i fatti superarono le promesse…

Saggia “atarassia”

Io, intanto, per scaramanzia, voglio restare in “atarassia”. Sì! Perché, se è vero che la fiducia di “allora” non fu mal riposta, è anche vero che il presente non è figlio del niente e deriva da scelte e comportamenti anche dei personaggi che oggi si candidano come salvatori della patria. Né, se si parla di allenatori – ovvia priorità – Lo Monaco ci ha sempre indovinato, se è vero che i Baldini, i Giampaolo e gli Atzori (senza esprimere giudizi di merito su alcuno) sono stati esonerati durante la sua gestione; ma è stato anche l’anfitrione di Marino, Zenga, Simeone, Montella, Mihajlovic che a Catania hanno fatto bene. Si vedrà presto come terminerà questa tombola e, poi, tutta l’attenzione sarà rivolta al calciomercato. Ah… “atarassia” non è una mala parola… fa rima con scaramanzia, ma significa un’altra cosa…

N.B. (Atarassia: Imperturbabilità, termine usato dagli epicurei e dagli scettici per indicare quello stato di perfetta tranquillità e serenità d’animo, raggiunto dal saggio una volta libero dalle passioni).

Saranno, sempre e solo, i risultati e le classifiche delle prossime stagioni a scrivere la verità; nel frattempo, anch’io continuerò a dare il mio incondizionato sostegno, a cominciare dai festeggiamenti per il settantesimo compleanno dell’attuale società (24 settembre), a campionato da poco iniziato (28 agosto; previsto un punto di penalizzazione).

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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