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L’arrivo della busta arancione INPS è stata come una doccia fredda che ha svegliato dal torpore milioni di lavoratori italiani, mettendoli di fronte un fatto evidente: con il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo le pensioni future saranno molto più basse di quelle cui eravamo abituati. Ecco come muoversi.

 

Fondi pensione: chiusi o aperti?

 

I fondi pensione sono il secondo pilastro della previdenza. Il loro compito è quello di garantire una rendita e/o un capitale al raggiungimento dell’età pensionabile dei lavoratori. I fondi pensione possono essere negoziali (o chiusi) oppure aperti.

 

Nel primo caso i promotori dell’iniziativa sono le associazioni dei lavoratori o le categorie merceologiche (così, ad esempio, i metalmeccanici avranno il loro fondo, i chimici pure e gli insegnati anche); nel secondo caso i promotori dell’iniziativa sono le banche e le assicurazioni.

 

La differenza tra le due tipologie di prodotto sono notevoli:

 

  • per iscriversi ad un fondo chiuso occorre essere lavoratori della categoria merceologica corrispondente. Così, ad esempio, un chimico non potrà iscriversi al fondo dei metalmeccanici e viceversa. I fondi aperti, al contrario, sono aperti a tutte le categorie di lavoratori;
  • i fondi chiusi di solito presentano costi inferiori rispetto ai fondi aperti.

 

Tra le tipologie di previdenza integrativa i fondi pensione sono quelli più convenienti, perché presentano costi più bassi. Optando per un fondo chiuso, se possibile, otterrai un ulteriore risparmio grazie agli oneri più bassi.

 

pensioni-integrative-a-confrontoI fondi pensione hanno diversi “indirizzi di investimento” che vanno da politiche più aggressive a scelte più difensive. Mano mano che ti avvicini all’età pensionabile, scegli un profilo prudente e verifica che il fondo che hai scelto investa in strumenti finanziari a basso costo e non in fondi di investimento, altrimenti pagherai gli oneri aggiuntivi previsti per i singoli prodotti che il fondo ha in portafoglio.

 

Approfondisci: Fondo pensione: una nuova trappola per te

 

I Piani Pensionistici Individuali (PIP)

 

Rappresentano un’alternativa ai fondi pensione, tanto è vero che godono dello stesso regime fiscale favorevole (la possibilità di dedurre i contributi versati dal proprio reddito imponibile).

Essi, tuttavia, sono più cari dei fondi pensione, poiché gestiti da Società di Gestione del Risparmio o Assicurazioni e venduti attraverso reti commerciali (banche e consulenti finanziari).

 

Uno dei vantaggi dei due prodotti fin qui visti (fondi pensione e PIP) sta nel trattamento fiscale favorevole, che tuttavia non deve essere sopravvalutato. La parte di pensione che otterremo a scadenza ‘generata’ dai contributi versati (che hanno avuto il beneficio fiscale, per intenderci), sarà soggetta a tassazione a scadenza (seppur con una tassazione agevolata).

 

I benefici fiscali ci sono, ma in misura inferiore a quella propagandata con i mezzi di comunicazione di massa; inoltre in cambio di un regime fiscale favorevole lo Stato ti pone dei limiti severi che, di fatto, ti spossessano del tuo denaro per molto tempo.

 

Se sottoscrivere un fondo pensione o un PIP è molto semplice, uscirne è molto più difficile.

 

Approfondisci: Previdenza Complementare: come uscirne

 

Le polizze vita: una strada inadatta per la pensione integrativa

 

Le polizze vita sono molto più flessibili dei fondi pensione e dei PIP e costruiscono il così detto terzo pilastro della previdenza, poiché integrano i precedenti due (pensione pubblica più fondo pensione o PIP). Esse, infatti, non sono soggette ai limiti che la legge prevede per le altre due forme di previdenza. I premi versati non sono più detraibili, come accadeva in passato, ma i costi di questi prodotti sono davvero molto alti.

 

Se scegli di sottoscrivere una polizza vita sappi che per parecchi anni non riprenderai nemmeno il capitale versato per colpa degli oneri elevatissimi che gravano su questi prodotti (e che possono raggiungere anche il 10% l’anno o più).

 

La polizza Atlanticlux è un esempio di come i costi di un prodotto finanziario possano devastarne i rendimenti.

 

La via più semplice per una pensione integrativa

 

In un mondo che cambia rapidamente bloccare i propri soldi per molti anni attraverso la sottoscrizione di un fondo pensione o un PIP può essere una scelta avventata. Un’alternativa per crearsi una rendita integrativa, allora, può passare attraverso i prodotti finanziari tradizionali, ad esempio un Piano di Accumulo del Capitale su un fondo comune di investimento bilanciato a basso costo.

In questo modo investiremo in modo diversificato sia in azioni sia in obbligazioni, di emittenti e valute diverse beneficiando di una grande diversificazione.

 

Perderemo il vantaggio fiscale, poiché i soldi versati nei fondi comuni (e non fondi pensione ai quali rassomigliano come tipologia di prodotto finanziario) non sono fiscalmente deducibili né detraibili. Tuttavia essendo il nostro un piano unicamente finanziario, non avremo nessun vincolo:

  • potremo ritirare il nostro capitale in qualsiasi momento
  • potremo incassare il capitale alla scadenza del piano (fissata, questa, ad una data molto più vicina rispetto a quella dei fondi pensione/PIP)
  • potremo scegliere se usare per intero il nostro capitale o se, invece, convertirlo in rendita affidandoci, alla scadenza, ad una Compagnia di assicurazione.

Giacomo SaverGiacomo Saver: Daniele Cottino, in arte Giacomo Saver è il Fondatore e direttore del sito segretibancari.com. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti ha lavorato presso importanti Gruppi bancari italiani ed esteri. Attivo sul Web dal 2010 negli ultimi anni ha aiutato più di 5.000 persone a investire in modo consapevole semplice ed indipendente i propri soldi.

https://www.facebook.com/segretibancari/

2 commenti

  1. Buongiorno Giacomo, volevo farle una domanda riguardante L antico sul fondo pensione cometa , voglio chiedere il 70% dei soldi versati per spese dentistiche , per prendere i miei soldi basta un preventivo del mio dentista , ma , come dice il documento , devo poi presentare fattura entro 3 mesi dall emissione della stessa , la domanda e’ , se non presentassi fattura o se la fattura e’ piu Bassa rispetto all importo preso e come dicono loro devo restituire la rimanenza di quello
    Che mi è avanzato dei soldi presi , se in ogni caso decida di non presentare fattura nel primo caso o non restituire la rimanenza
    Nel secondo caso , possono riprendersi i soldi ? In che manierea ?

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