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Sempre più diffusi i tatuaggi in Italia, infatti, sono circa 8 milioni i soggetti che ricorrono a questa forma di ornamento corporeo. Sono in crescita numerica e l’intervento si estende su maggiori superfici corporee.  Purtroppo i rischi sono elevati: si potrebbero scatenare eruzioni cutanee e febbre. Infezioni gravi possono richiedere mesi di trattamento con diversi antibiotici. Più infezioni virulente possono essere associati con febbre alta, agitazione, brividi e sudorazione. Se questi sintomi si presentano, potrebbe essere necessario l’uso di farmaci, l’ospedalizzazione e interventi chirurgici.  In caso di reazione allergica, l’esatta causa può essere difficile da individuare, infatti, si potrebbe avere una reazione allergica ad un pigmento (uno degli ingredienti che aggiungono colore all’inchiostro) o ad un diluente (liquido utilizzato per sciogliere i pigmenti), o a un contaminante nell’inchiostro e, poichè gli inchiostri sono permanenti, la reazione può persistere. 5954-tatuaggi-e-piercing-attenzione-ai-rischi-jpg-preview-default

Come si fa a sapere se si è allergici? Non si sa, si prova sul campo, a proprio rischio, anche se il tatuaggio è una attività regolata da una risoluzione del Consiglio d’Europa e da circolari ministeriali, per quanto attiene alle procedure e all’uso di strumenti e colori. Consigliamo di firmare sempre il consenso informato e verificare che il tatuatore sia in possesso dell’idoneita’ igienico-sanitaria e sia abilitato ad operare in un locale autorizzato.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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