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Mercoledì 15 giugno sono iniziati i lavori per la nuova mensa Caritas “Beato Dusmet”, nella Parrocchia “Resurrezione del Signore” a Librino, alla presenza del Direttore della Caritas Don Piero Galvano, del Parroco Don Salvo Cubito, del Commissario della Confraternita Maria SS. del Soccorso che gestisce le attività della Caritas Diocesana di Catania, Sac. Rosario Balsamo, dell’Ing. Alessandro Lo Castro e dell’Arch. Loredana Schepisi in rappresentanza della Ditta “Mongibello Costruzioni” che eseguirà i lavori edili, dell’Ing. Angelo Rubulotta, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza e del responsabile della nuova mensa, il Dott. Salvatore Pappalardo.

La sala mensa si estende per una superficie di 250 mq ed ha una capienza di 180 posti circa; i lavori dovrebbero essere ultimati e consegnati entro la fine del mese di agosto c.a. La nuova mensa “Beato Dusmet” sarà realizzata con il contributo di tante donazioni: del Clero Diocesano, della Caritas Carmelitana, di un Ist. Religioso Femminile che in anonimato ha donato €30.000 e di numerosi cittadini catanesi.

Perché una mensa a Librino?

Librino è un Quartiere periferico situato a sud ovest della Città di Catania. Conta circa 80.000 abitanti. E’ stato progettato dal famoso architetto giapponese Kenzo Tange, intorno alla metà degli anni sessanta come Città Satellite modello, ma il risultato fu ampiamente inespresso e deludente. Pensato come una sorte di New Town, finì per  degradarsi ad insediamento di case popolari e cooperative edilizie. Il progetto iniziale venne quindi disatteso in diversi punti, fino ad essere completamente stravolto. A ridosso della zona, inoltre, a partire dai primi anni settanta, si era sviluppata la costruzione di case abusive ai margini dei quartieri Fossa della Creta e San Giorgio, ambedue confinanti con Librino.

Il quartiere di Librino, nel corso del tempo è divenuto tristemente simbolo di criminalità organizzata e non, che raggiunse l’apice nel cosiddetto “Palazzo di Cemento”, vero e proprio covo della criminalità organizzata del quartiere, nonché centro dei principali atti criminosi (spaccio di droga, omicidi, traffico illegale di armi, ricettazione ecc.). Da qualche anno il “Palazzo di Cemento” è stato sgombrato e, pur essendo attualmente disabitato, ha continuato ad essere un luogo di spaccio e di malaffare.

Come si sa, la situazione sociale del Paese è molto precaria e il sentimento di sfiducia sul futuro incerto del lavoro peggiora di giorno in giorno, non solo nelle fasce generazionali più giovani, ma soprattutto in quelle più adulte. I dati delle diverse indagini che vengono diffusi sulla condizione sociale del nostro Paese, ci aiutano a capire la gravità della situazione (Dati ISTAT 2014: disoccupazione in Italia al 12,6% e quella giovanile al 42,9%).

Nelle periferie della nostra Città, la crisi, la sofferenza materiale e spirituale, è più avvertita e diventa spesso drammatica.  Sono sempre di più le persone senza lavoro (età compresa tra 45-60 anni) a causa di improvvisi licenziamenti legati alla chiusura di attività commerciali e/o delle imprese, a fallimenti, ecc. Accanto alle persone gravate da disoccupazione di breve/lungo periodo, va segnalata la problematica del lavoro in nero, irregolare, saltuario. Inoltre la difficoltà per uomini e donne a trovare lavori (es. badante, domestica), per i quali, in passato, vi erano maggiori offerte. Diverse le persone sole, separate e/o divorziate , in particolare uomini, che lamentano grosse difficoltà economiche e che devono assicurare alla moglie e ai figli il mantenimento, come da sentenza del Tribunale. Sono aumentate le persone che chiedono farmaci rispetto agli anni scorsi: si tratta soprattutto di farmaci di “fascia c” necessari per la cura di malattie di tipo specialistico. Numerose sono le famiglie che non riuscendo a pagare il canone di affitto mensile subiscono lo sfratto o, non potendo  pagare il mutuo, perdono la proprietà dell’immobile. Sono numerose le donne che cercano lavoro sia per insufficienza del reddito, al fine di poter vivere più dignitosamente, sia per un lutto in famiglia, che ha causato la perdita dell’unica fonte di sostentamento.

In questa situazione sociale così drammatica, per alleviare e venire incontro, in qualche modo, alle povertà esistenziali delle famiglie del Quartiere popoloso di Librino, la Caritas Diocesana, in pieno accordo con l’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina e con i Parroci della zona, ha pensato di aprire nella Parrocchia “Resurrezione del Signore” – viale Castagnola 4, una mensa-Caritas, denominata “Beato Dusmet”, in memoria del nostro Vescovo amico dei poveri, sostenuta dal Clero Diocesano con un contributo mensile.

E’ vero ed è innegabile: la crisi economica esiste e i numeri parlano chiaro. Ma essa è la conseguenza della crisi di valori umani e cristiani della nostra società. Dobbiamo convertirci a Dio che è Amore, Padre di tutti noi suoi figli. La povertà spirituale, ovvero vivere mettendo da parte Dio e i suoi comandamenti, è la causa prioritaria della povertà materiale del mondo intero. Basterebbe, ad esempio, eliminare la spesa più ingente di ogni nazione, che è quella delle armi, per risolvere tutti i problemi economici dei popoli: disoccupazione, fame, sottosviluppo, ecc… Ma coloro che ci governano (e anche noi!)  fanno scelte contrarie al Vangelo del Signore Gesù.

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