Catania News

Giovedì 18 agosto, è stata celebrata la solennità liturgica della Dedicazione della Cattedrale di Catania, da Papa San Giovanni XXIII il 12 marzo 1963 elevata a basilica pontificia. In Duomo sono state accese le candele davanti alle 12 croci apposte su 12 pilastri del tempio più volte distrutto e ricostruito, segno degli apostoli su cui poggia la Chiesa fondata da Gesù Cristo. Alle 18.30 il parroco e delegato arcivescovile per la Cattedrale, mons. Barbaro Scionti, ha presieduto la solenne celebrazione della s. messa, con la partecipazione del vicario parrocchiale, can. Giuseppe Maieli, organista della Cattedrale e con l’animazione dei canti della corale parrocchiale diretta dal m°. Puccio Sanfilippo.

A sera numerosi cittadini e turisti hanno gremito la basilica per ascoltare il concerto del Grand’Organo tenuto dal m° Salvatore Reitano, musicista e compositore di origine catanese ma operante in Svizzera che ha suonato brani di repertorio organistico tedesco ed italiano, nel 90° anniversario della sistemazione e dell’inaugurazione del monumentale organo di Théodore Jaquot -realizzato sotto l’episcopato del cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet- nella cantoria voluta dal cardinale Giuseppe Francica Nava e costruita su progetto dell’arch. prof. Salvatore Sciuto Patti, in occasione dell’8° centenario della Traslazione di ritorno delle reliquie di S. Agata. In quell’occasione il concerto inaugurale fu affidato alla nota perizia dell’organista e maestro di Cappella del Duomo di Milano, Marziano Perosi, fratello del m° Lorenzo, il celebre compositore e direttore della Cappella Sistina che venne più volte a Catania.

La magistrale esecuzione del secondo concerto che ha chiuso i festeggiamenti patronali e civici estivi in onore dei santi giovani martiri concittadini, Agata ed Euplio, ha riscosso grande successo di pubblico, alla presenza dell’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina titolare della cattedra episcopale che è stata dei santi Berillo e Leone e del beato cardinale Dusmet. Il maestro Reitano ha suonato una grande e importante serie di composizioni di celebri artisti tedeschi ed italiani: “Toccata e Fuga in re min.” BVVV 565 e “Corale Christ…” di Johann Sebastian Bach, sommo maestro e artigiano delle musica, considerato il “Quinto Evangelista”; “Studi in canone” di Robert Schumann, apprezzato per le sue composizioni scritte per piano pédalier, in seguito riportate all’organo; “Benedictus op.59 n.9” di Max Reger, il compositore che, più di tutti, ha ripreso le tecniche contrappuntistiche di Bach e le ha estese adottandole alla sua armonia cromatica; “Tema e variazioni op.115” e “Ave Maria op.104 n.2” di Marco Enrico Bossi, il più celebre organista italiano, attivo fra 800 e 900, che ha lasciato una grande biblioteca musicale; “Preludio e Fuga sul tema ‘B.A.C.H.’ di Franz Listz. “Un omaggio a Bach” – è scritto nell’invito di presentazione diffuso tra l’attento pubblico- “del quale Listz aveva già trascritto per pianoforte alcune grandi opere organistiche nel 1852. Tale omaggio non voleva minimamente ricalcare gli stilemi bachiani, ma doveva rispecchiare in tutto e per tutto il suo personale linguaggio musicale”.

Antonino Blandini

 

212° Anniversario della Dedicazione della Cattedrale

   Sabato 18 agosto 1804, durante l’episcopato di mons. Corrado Maria Deodato de Moncada, che nel 1787 aveva disposto la ricognizione delle reliquie di S. Agata, completati i lavori di restauro iniziati nel 1795 per la ricostruzione della cupola sotto la direzione dell’architetto Carmelo Battaglia, fu riaperta al culto la Cattedrale. Contestualmente le pareti interne di pietra calcarea del tempio furono rivestite con stucchi che sarebbero stati eliminati un secolo e mezzo dopo. Il canonico Domenico Privitera, docente di Logica nell’università, esaminatore sinodale, vicario generale e visitatore, teologo nella Cattedrale, che aveva assistito alla costruzione della nuova cupola nella “Lettera ad un amico del 18 agosto 1804” così scriveva: “Il giorno in cui scrivo è memorabile per la sua gloria, e per la nostra gioia: oggi stesso, dopo essere stata chiusa al pubblico culto per nov’anni entro i quali s’è lavorato per la sua rinnovazione, si apre finalmente ai voti comuni in quella maestà, e vaghezza che ne abbiamo la sorte di ammirare. La mano del prelato s’è aperta a dismisura: si sono quasi esaurite le sue facoltà, le sue sollecitudini e il suo genio han preso la più gagliarda energia, e il tempio si è rivestito di nuove forme”. Il vescovo mons. Domenico Orlando Gubernale, frate minore conventuale di Prizzi, il 24 aprile 1825 consacrò solennemente la Cattedrale e ne fissò la dedicazione al 18 agosto. Il Duomo normanno era stato consacrato dal primo vescovo latino di Catania, l’abate dell’abbazia di S. Agata, mons. Ansgerio, il 15 maggio 1094. Dopo il terremoto del 1693 la Cattedrale era stata ricostruita e il vescovo mons. Andrea Riggio l’aveva riaperta al culto e benedetta nell’agosto 1712, non ancora completa.

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