Cronaca

Il Presidente della Pubbliservizi Adolfo Messina ha inviato una lettera a numerose Autorità, in testa il dirigente alle Partecipate della “Città Metropolitana di Catania” dott. Francesco Schillirò, rispondendo – punto per punto – a continue richieste di informazioni che provengono dall’Ente Socio, la “Città Metropolitana di Catania” appunto ex Provincia Regionale.

Un “modus operandi” alquanto singolare che ha contemplato persino una diffida per non avere dato riscontro ad una lettera del 2014! Queste richieste di informazioni sono continue e a volte anche eccessive: “… siamo ultimamente sommersi da richieste di informazioni alle quali rispondiamo con estrema puntualità – scrive il Presidente Messina – ma che ci sembrano anche e a volte fuori luogo e persino esorbitanti regole e norme tale profilare, a volte, perfino un eccesso di potere, sia nel merito, sia perché riferite ad anni precedenti la nostra amministrazione …”.

Singolare e paradossale sembrerebbe questo scambio continuo di “missive” anche perché arriva dopo anni in cui – il riferimento è alle passate gestioni in merito agli esercizi finanziari – non solo i controlli non venivano eseguiti, ma persino si ratificavano i dati contabili e d’amministrazione. “A noi sembra, a naso – continua Messina – un’attività esercitata con grave ritardo, in quanto, le stesse, avrebbero dovuto essere state poste allora e a quelle amministrazioni e non già a noi che oggi abbiamo supplito a queste gravi mancanze di chi ne aveva la responsabilità e il dovere di esercitare il controllo”. Il tutto venendo meno a precisi obblighi che la Legge impone all’ente controllante.

Ed, infatti, in merito a queste pressanti richieste, il Presidente Messina ha aggiunto che “questa sembra una azione tendente a compulsare questa amministrazione che opera per la risoluzione dei problemi di questa società, derivanti da illegittimità diffuse messe in essere nei passati esercizi, tanto da scoraggiare o remorare tali azioni di ripulisti amministrativa da noi messa in campo, che tende al risanamento della società e che non può prescindere dalla ricerca delle cause che hanno portato la Pubbliservizi ad uno stato pre-comatoso”.

Facendo riferimento ad una serie di attività amministrative riferiti agli anni precedenti, Messina ha anche ricordato che sono state assegnati da parte della ex Provincia Regionale di Catania alla Pubbliservizi Spa ulteriori servizi per circa 1.500.000 euro in aggiunta al contratto di servizio già in essere ma senza nessun corrispettivo a riguardo. E questo, come specificato da una sentenza della Corte dei Conti: “il risultato negativo complessivo, per i singoli settori di attività non può essere giustificato adducendo lo stesso ad una direttiva dell’ente proprietario … ma al mancato perseguimento di una politica di gestione, in grado di garantire redditività e produttività adeguate al volume di affari sviluppato per i vari settori”.

Ed in particolare, conclude Messina: “L’amministratore dell’ente locale, in aggiunta al dirigente dell’ufficio preposto, quale soggetti su cui si concentrano i poteri del socio unico, avrebbero dovuto vigilare, ma evidentemente non l’hanno fatto, sulle problematiche tecniche e sul malfunzionamento della gestione, sin dal 2006 …”.

Infine senza peli sulla lingua, come suo stile, Messina scrive: “non vogliamo che questi siano pretesti per una azione di restaurazione delle prassi negative del passato”.

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