Cronaca

Una sinergia che si rinsalda, ma soprattutto che si propone al territorio in un’ottica nuova e più incisiva: l’Ordine provinciale degli Architetti e la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania continueranno a collaborare nelle scelte che riguardano gli aspetti tecnici del patrimonio urbano, ma ancor di più rafforzeranno insieme l’impegno a orientare le scelte culturali da cui dipende lo sviluppo sano della città etnea e del suo circondario. Un impegno che passa dalla formazione dei professionisti, dall’interazione costruttiva con gli uffici pubblici e in particolar modo dalla sensibilizzazione delle forze politiche che amministrano il territorio.

Il presidente degli Architetti di Catania Giuseppe Scannella ha incontrato istituzionalmente la nuova Sovrintendente Mariagrazia Patanè – questa mattina (9 settembre) nei locali dell’ente regionale – accompagnato dai vicepresidenti dell’Ordine Alessandro Amaro, Salvo Fiorito, Veronica Leone, dal segretario Santo Buccheri, dal presidente della Fondazione Paola Pennisi. All’incontro erano presenti anche i dirigenti della Sovrintendenza Benny Caruso e Nicola Neri.

«L’Ordine – ha detto il presidente Scannella – manifesta la più ampia disponibilità di collaborazione su più fronti: dalla redazione dei bandi di gara, come già avvenuto con esiti positivi in passato, alla valorizzazione di uno strumento importante quale la relazione paesaggistica. Ma ciò a cui aspiriamo al di sopra di tutto è la realizzazione di una grande architettura contemporanea a Catania che, rispettando e valorizzando il paesaggio e il patrimonio esistente, porti nuova linfa e modernità al tessuto urbano».

La Sovrintendente Patanè ha ribadito più volte che l’attività degli uffici pubblici da lei adesso rappresentati «non può più essere concepita soltanto come mero passaggio burocratico, che si esaurisce nella concessione di autorizzazioni e nulla osta. È in atto una rimodulazione di risorse lavorative ed economiche che intende privilegiare la qualità dei progetti».

«L’architettura – ha concluso Scannella – è legata al miglioramento della qualità della vita. È nostro dovere restituirle il ruolo centrale che storicamente riveste in Sicilia, dal punto di vista edilizio e urbanistico, ma anche e soprattutto culturale e sociale».

 

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