Block NotesRubriche

Rimasti a digiuno forzato, divaghiamo un pò… Pensavamo ad Andria con il cuore pieno di dolore (e tanta giustificabile incazzatura) per il disastro ferroviario che l’ha vista teatro di morte nel mese di luglio. Abbiamo salutato Andria accontentandoci di un pareggio con qualche rimpianto; colpevoli l’atteggiamento e i limiti della squadra ma – di più e ancora una volta – l’arbitraggio.

Fidelis Andria- Catania 0-0

Fidelis Andria- Catania 0-0

Il ricordo ci porta, però, indietro di qualche mese, a quando, salutata la gagliarda Fidelis Andria (7 maggio), una serie di concomitanze hanno permesso al Catania di uscire dall’incubo degli spareggi per rimanere in Lega Pro; contro la squadra pugliese – che ha venduto, com’era giusto, cara la pelle – quel giorno, all’ultima di campionato, finì 2-1 con reti di Bergamelli e Russotto, due tra i destinatari degli striscioni issati dai curvaioli («Bastaddi», «Pagghiazzi», «Salvate la categoria, poi tutti via»); due che sono, invece, proprio tra i “sopravvissuti” anche all’avvento di Lo Monaco; insieme ad altri 12, che non sono pochi… Una politica, quella della Società che credo di comprendere: non avrebbe avuto senso far prevalere l’emotività. I fatti confermeranno o meno la bontà della scelta.

Nel frattempo è tornato l’oggetto misterioso Piermarteri… e Rosina ha dichiarato al Corriere dello Sport: “…Volevo lasciare Catania e tutto quello che è successo lì in questi anni. Ma, perché, tu Rosina dove sei stato in questi anni. Che hai fatto in questi anni? Forse, intendevi dire che TI volevi lasciare alle spalle ciò che hai (o non hai) fatto in questi TUOI anni? C’è poi Bergamelli, che non è andato via (come si pensava) ma che intanto non gioca. Se ne dicono tante in proposito e, tra queste, spicca la notizia che è in corso la trattativa per il rinnovo del contratto che, altrimenti, scadrebbe a fine campionato.

De Zerbi, tecnico del Palermo

Roberto De Zerbi, tecnico del Palermo

Intanto l’(ex) pupillo di Lo Monaco, Roberto De Zerbi, allenatore mancato del Catania, sostituisce a sorpresa (con Zamparini le sorprese sono la regola) Ballardini (che forse faceva troppo rima – appunto – col “principale”). Ho letto un paginone del Giornale di Sicilia dedicato alla storia minuziosa dell’ex tecnico del Foggia; ci avessi trovato la parola “Catania”… Per l’estensore, qui non ha mai giocato. Sono fatti così i palermitani, che ci possono fare…

Sul Rinvio di Catania-Fondi…

Quando confesso un certo disagio verso ciò che governa il mondo del calcio, che definire “sport” nel senso nobile del termine è ancor più disagevole (mentre cerchiamo di crearci gli anticorpi), è ovvio che non mi riferisca soltanto a quella che definisco “ingiustizia sportiva”. Ad esempio, come fa un normale cittadino a comprendere quello che sta accadendo attorno al rinvio di Catania-Fondi? Come fa uno a capire che succede in Lega Pro? Gabriele Gravina (presidente) prima, inveisce contro Bianco che lo avrebbe informato “solo per telefono” della concomitante presenza in città del Primo ministro… Ammettendo, comunque, di essere stato informato, ma – dice lui – troppo tardi… Come se a sistemare un calendario, nell’era dell’informatica, ci voglia un intervento soprannaturale… Il vice sindaco Marco Consoli rincara la dose e l’atmosfera è bellicosa. Gravina (invitato da Consoli, a quanto leggiamo, a lasciare il calcio per darsi all’ippica) poi, inveisce contro “tre soggetti” che hanno ottenuto dal Tribunale Federale Nazionale di annullare l’assemblea elettiva prevista per lunedì 12 settembre. Naturalmente, di questi tre, traccia i connotati con una certa genericità (“uno da sette mesi non viene in Lega; l’altra è una Società che ha partecipato alla modifica dello Statuto e un terzo che si candida ormai da anni alla vicepresidenza”) ma si guarda bene dal fare i nomi. Belle e consolidate abitudini, strane coincidenze e noi a pagare biglietti e ad assistere – noi, sì! – a qualcosa d’indecoroso.

Il presidente Lega Pro, Gravina

Il presidente Lega Pro, Gabriele Gravina

A margine (ma non troppo) ci sono le schermaglie tra fazioni politiche (Bianco, il PD e i loro avversari) pronte a sfruttare ogni cosa.

Si può presumere (e mi dolgo di più per la cosa in sé) che le dotazioni delle Forze dell’ordine non siano tali da potere affrontare contemporaneamente i due eventi. Del resto, non possiamo dimenticare come, di recente, persino ai tifosi della Juve Stabia (quattro gatti) siano stati tesi agguati e che il pericolo di attentati consigli adeguata prudenza in occasione della visita di uno che può non essere simpatico (e venire per un evento di partito) ma che è pur sempre il capo del governo nazionale.

A me in questa nebulosa vicenda il più indigesto è il signor Gravina. Penso, infatti, che – nel groviglio urtante di anticipi, posticipi, sabati, domeniche, orari i più disparati – sarebbe stato logico e possibile collocare per questo fine settimana un incontro fuori casa.

Dicono che le pugliesi (Foggia, Lecce e Taranto) stanno andando forte; il “tipo” è di Castellaneta, il paese di Rodolfo Valentino… E io penso: «A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca» (frase attribuita ad Andreotti)…

Spero soltanto che quanto esplicitato da Lo Monaco sui disagi creati al Catania (inequivocabili) produca una reazione aggiuntiva, a cominciare dalla prossima partita al “Granillo” di Reggio (con l’orario spostato dalla sera al pomeriggio) e che, poi, siano restituiti i sei punti di penalità.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post