Cronaca

“La settimana prossima incontreremo il sottosegretario alla salute Vito De Filippo perché chiarisca una volta per tutte da chi o cosa dipende il caos generato nella sanità siciliana, a seguito della bozza di rimodulazione della rete ospedaliera elaborata dall’assessorato regionale. Ci sono troppi elementi di criticità: cattive interpretazioni del modello “Lorenzin? Errori tecnici? Il risultato è un complessivo depauperamento dell’offerta sanitaria sui territori e la mortificazione di punte di eccellenza che rischiano di essere soppresse”. Lo dichiara la parlamentare nazionale del partito democratico Luisa Albanella, che assieme al collega Giovanni Burtone, ha chiesto e ottenuto un incontro a Roma con il sottosegretario alla Salute fissato per la prossima settimana.

“C’è necessità di fare ordine sulle tante contraddizioni che si sono rincorse in queste ultime settimane – sottolinea la deputata nazionale – di certo, se le cose stanno come sembrano, bisogna rivedere a livello nazionale questo astratto ‘modello’ di “sanità moderna” che nei fatti si traduce in chiusura di ospedali, in soppressione di reparti di eccellenza, nel blocco dei concorsi e nella sostanziale migrazione della sanità dal pubblico al privato”.

Già nei giorni scorsi la deputata regionale Concetta Raia si era mostrata critica sulla bozza di riforma regionale, chiedendo all’assessore al ramo Baldo Gucciardi di aprire una discussione vera con il Pd nazionale e con tutti deputati nazionali siciliani per modificare uno stato di cose altrimenti irricevibili.

Nella foto Raia e Albanella

Nella foto le parlamentari Raia e Albanella

 “Non possiamo accettare – sottolineano con forza le parlamentari Albanella e Raia – che le nostre eccellenze vengano depauperate, come, per esempio, le alte Specialità del Garibaldi Nesima, come l’Oncologica, che ha ridotto e riduce i viaggi di mobilità passiva dell’intera Regione, e al Materno Infantile, punto di riferimento, quest’ultimo, per la Sicilia Orientale, poiché non esiste un’altra realtà equivalente che offra un pronto soccorso pediatrico e un pronto soccorso ostetrico funzionati ed integrati con chirurgia pediatrica, la rianimazione pediatrica, la cardiologia pediatrica”.

“Nella Sicilia Orientale – sottolineano – i due posti del Garibaldi Nesima sono gli unici riconosciuti come Rianimazione Pediatrica Autonoma poiché i posti del Policlinico di Catania (4 posti) non sono stati mai attivati e posti del Policlinico di Messina (3 posti) non esistono nella rete ospedaliera ma fanno parte dell’U.O. di neonatologia”.

“Non si capisce neppure come si possa solo immaginare la soppressione del reparto di Ematologia dell’ARNAS Garibaldi di Catania risultata – aggiungono – nel 2014 (1256 ricoveri) e 2015 (1248 ricoveri), la seconda struttura pubblica siciliana come numero di ricoveri per DRG ematologici. Ci sentiamo molto preoccupate e non abbiamo intenzione di abbassare la guardia, è impensabile parlare di “modello nuovo” quando si vorrebbe portare indietro di 50 anni almeno la nostra sanità”.

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