Catania News

Servono immediatamente controlli capillari all’interno dell’isola ecologica di via Ammiraglio Caracciolo. Nel corso dell’ultimo sopralluogo effettuato dalla Commissione comunale al Patrimonio ci si è resi resi conto della gravità del problema. “Dopo i furti ed i writers adesso la struttura – spiega il presidente della Commissione Salvatore Tomarchio –viene usata come discarica abusiva. Non solo, al suo interno i muri vengono danneggiati nel tentativo probabilmente di cercare ancora del rame o altri materiali ferrosi. In attesa che cominci quel piano di ristrutturazione generale, l’unica certezza diventa quella cercare di salvare quel poco che ancora è stato risparmiato dai ladri e dai vandali che qui hanno imperversato per anni. L’isola ecologica sarebbe una risorsa fondamentale per tutta la città perché potrebbe cambiare il volto di Nesima e trasformarsi in un centro di socializzazione”.

Il presidente Tomarchio all'interno dell'Isola ecologica

Il presidente Tomarchio all’interno dell’Isola ecologica

“I dati e la situazione che si vive appena si entra nella struttura – continua Tomarchio – sono lo specchio di questo limite che frena la vivibilità del rione: prima sono stati rubati gli infissi, gli arredi interni e l’impianto elettrico. Successivamente sui muri dell’isola ecologica sono apparsi murales. Nel mezzo sterpaglie, spazzatura di ogni tipo e resti di bivacchi che quasi passano in secondo piano di fronte ai furti ed alla devastazione. A questo punto se una rivalutazione radicale potrebbe risultare troppo onerosa per l’amministrazione la proposta, presentata dal sottoscritto, prevede di cominciare con piccoli lavori di manutenzione straordinaria per recintarla ed evitare altre invasioni da parte dei vandali. La collaborazione con privati ed imprenditori, in cambio magari di agevolazioni fiscali, potrebbe rappresentare quel trampolino di lancio definitivo per mettersi finalmente alle spalle una delle più grandi ferite aperte della città. Un luogo dove regna l’illegalità e dove il comune ha il dovere di intervenire”.

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