Cronaca

All’inizio di un caldo-umido e luminoso autunno Catania è tornata a celebrare solennemente e lietamente nella monumentale basilica Cattedrale tre feste in onore di Sant’Agata, l’amata Patrona principale della città e dell’arcidiocesi metropolitana.

cingalesi-santagata-2016Dopo la celebre triade festiva del mese di febbraio e l’altrettanto famosa bidua festiva del mese di agosto, la seconda domenica di ottobre, infatti, ormai da diversi anni, le numerose ed operose comunità Srilankesi della Sicilia Orientale celebrano nel nostro Duomo, splendente di luci e di fiori, una affollata festa di Sant’Agata tutta per loro con la partecipazione di un reverendissimo vescovo del loro Paese di origine che dà particolare e significativa solennità alle celebrazioni liturgiche agatine dei cristiani cattolici Cingalesi e dei Tamil provenienti non solo dal vasto hinterland etneo ma anche dalle comunità cristiane Srilankesi delle città di Messina, di Siracusa e di Caltagirone.

Il merito dell’organizzazione di tale grande evento religioso in onore della santa protomartire e vergine catanese spetta all’Ufficio diocesano per la pastorale delle Migrazioni, diretto dal diacono dott. Giuseppe Cannizzo, e alla comunità Srilankese di Catania, guidata spiritualmente dal cappellano sac. S. G. Christie Perera.

Le celebrazioni cittadine sono iniziate la sera di sabato 8 ottobre con la suggestiva processione eucaristica per piazza Università, via Euplio Reina e piazza Santa Maria dell’Ogninella. Con la rituale accensione del Lume tradizionale ha avuto inizio la celebrazione liturgica dei primi vespri domenicali, presieduta da mons. Cletus Chandrasiri Perera, vescovo della diocesi di Ratnapura, suffraganea dell’arcidiocesi Colombo, capitale di Ceylon, nella storica ed artistica chiesa filiale confraternale settecentesca intitolata a Santa Maria dell’Ogninella, eletta tre secoli fa patrona secondaria della città di Catania, sede della comunità Srilankese cittadina grazie alla generosa e fraterna ospitalità del geom. Giovanni Guglielmino, governatore della confraternita di San Sebastiano Martire e San Michele Arcangelo, al quale è affidata la cura della bella ed originale chiesa la prima ad essere ricostruita dalle macerie dell’immane terremoto del 1693 dal canonico Giovambattista Vaccarini, il geniale architetto della ricostruzione tardo barocca della città.

La mattina di domenica 9 ottobre, la devota processione dei fedeli Cingalesi e Tamil, si è snodata per via Etnea e piazza Duomo, gremite di turisti che hanno ammirato l’esotico corteo religioso e gli splendidi vestiti delle devote donne agatine Srilankesi. I pellegrini immigrati agatini sono entrati nella basilica Cattedrale attraverso la Porta Santa della Misericordia, accolti con gioia dal parroco e delegato arcivescovile mons. Barbaro Scionti.

Nella magnifica chiesa madre dell’arcidiocesi intitolata alla santa Patrona di Catania, dopo la rituale accensione del Lume, la solenne concelebrazione della s. messa della domenica XXVIII per annum è stata presieduta dal vescovo mons. Chandrasiri con i sacerdoti cappellani delle comunità Srilankesi presenti e l’asstenza liturgica dei diaconi don Giuseppe Cannizzo e don Santo Rizzo, che successivamente si sono tutti intrattenuti in piazza Duomo con i fedeli connazionali con i quali hanno anche condiviso l’agape fraterna presso lo storico Oratorio salesiano “San Filippo Neri”, gli ospitali “Filippini” di via Teatro Greco.

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