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Mercoledì 7 Dicembre , alle 21 (replica l’8 alle 17.30),  nella sala di via Ciccaglione 29 a Catania del Piccolo Teatro della Città debutterà La lunga vita di Marianna Ucrìa”, tratto dal romanzo di Dacia Maraini, vincitore nel 1990 del Premio Campiello. L’opera immerge nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento. Lo spettacolo, per la regia di Daniela Ardini, vedrà protagonista in scena Raffaella Azim.

Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna, della nobile famiglia degli Ucrìa, costretta ad andare in sposa a soli tredici anni ad uno zio, investita “con rimproveri e proverbi” quando osa sottrarsi al proprio ruolo di moglie. Ma proprio quando anche lei sembra andare incontro al destino delle donne della propria famiglia – “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”, è questo il motto della discendenza Ucrìa –  Marianna, è diversa  perché è sordomuta ed è  proprio da questa menomazione che trarrà la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.

Lo spettacolo, inserito nella stagione del Piccolo Teatro della Città, utilizza un interprete L.I.S. Lingua dei Segni Italiana per rivolgersi anche alle persone ipoudenti o non udenti

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