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L’Associazione culturale l’Arpa lo scorso 8 Dicembre ha proposto al Centro Zo di Catania, all’interno della rassegna “Altrescene Preview 2017”, la pièce, di parola e soprattutto di musica “Il dolore pazzo dell’amore” di Pietrangelo Buttafuoco, tratta dal volume omonimo edito da Bompiani. Si tratta di una proposta piacevole in cui la poesia, la letteratura amorosa, la parola colta, la sfumatura poetica e la calda, pregnante, ammaliante musica popolare, il cunto, la narrazione siciliana, si incontrano e si fondono regalando emozioni e riflessioni.

I tre protagonisti del lavoro

Sulla scena curata da Luca Manuli (un fondale bianco che via via si illumina di vari colori, con tre cornici ed un leggio) si muovono i protagonisti ovvero le parole, ora poetiche ora miste di salaci e profondi ricordi dello stesso autore Pietrangelo Buttafuoco e la musica, le canzoni, del musicante Mario Incudine e di Antonio Vasta alla fisarmonica, organetto e pianoforte, entrambi autori della colonna sonora della pièce. Colori, musica, ricordi, poesie, serenate, personaggi di ieri, paesaggi e testimonianze di un amore, spesso “pazzo e doloroso”, versi di grandi autori come Pirandello sono raccolte in un lavoro che, in circa 80’, attinge soprattutto dal costume popolare siciliano fatto di versi, sapori, leggende e miti che proprio nell’Isola affondano le proprie radici.

Mario Incudine

La pièce si svolge, quindi, tra gli inserti poetici, gli aneddoti salaci di un Buttafuoco impetuoso e l’arte del musicante Incudine che con la magia del ricordo fa visita ai vecchi preti della sua infanzia, ai funerali di paese e regala un monologo sulle serenate in stile cabaret. I momenti di amarcord si fondono con osservazioni taglienti, ironiche e lo spettacolo evoca immagini amorose, passionali grazie alla lingua di Pietrangelo Buttafuoco, oltre che all’abilità di Mario Incudine, musicante e musicista che rivisita brani della tradizione popolare con una sua chiave personale e moderna, sempre supportato da Antonio Vasta alla fisarmonica, organetto e pianoforte.

Il pubblico, attento e divertito, si lascia coinvolgere dalle riflessioni e dagli interventi poderosi di Buttafuoco e soprattutto dalle note e dalla voce di Incudine,tuffandosi così in una Sicilia delle rimembranze, dell’amore appassionato e doloroso, “al quale bisogna sempre credere – anche quando ci fa pazzi di dolore”. Calorosi alla fine gli applausi degli spettatori per la proposta e per gli interpreti in scena.

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