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Un testo, uno spettacolo, intrigante, costruito su diversi piani narrativi, inquietante e che mette il pubblico davanti ai mille meandri della nostra psiche, ai risvolti agghiaccianti ed alle conseguenze di quanto si subisce, si assorbe, nella nostra esistenza, come è documentato, purtroppo, dai continui fatti di sangue dei nostri giorni. Il testo, attualissimo, anche se scritto nel 1983, di Annibale Ruccello, nativo di Castellammare di Stabia e scomparso nell’86, è “Notturno di donna con ospiti”, ormai un “cult” sul palcoscenico, soprattutto per la magnifica interpretazione, nel ruolo cardine di Adriana, di Giuliana De Sio che da vita ad una recitazione con continui cambi di registro.

Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Teatro e Società, è ospite del cartellone 2016-2017 dello “Stabile” di Catania, in replica fino al 25 Gennaio e risulta -alternando commedia, dramma e thrilling- un dramma della contemporaneità, in cui una donna di oggi, che apparentemente ha tutto,  alla fine si macchia del crimine più orrendo: uccide, armata di un coltellaccio, i suoi due figli che dormono.

Giuliana De Sio in “Notturno di donna con ospiti” (Ph. Federico Riva)

C’è da dire che, nonostante le oltre due ore di durata, la pièce di Ruccello (autore morto prematuramente e che sicuramente avrebbe potuto dare tantissimo alla drammaturgia italiana), ricca di tanti spunti drammatici e psicologici (non manca anche la velata comicità), coinvolge sin dalla prima scena lo spettatore del “Verga” di Catania, grazie all’impeccabile regia di Enrico Maria La Manna, abile ad intrecciare – con un taglio quasi cinematografico o da fiction – un thriller inquietante, ricco di pathos e sentimento, di delusioni ed emarginazione sociale, ad una scenografia accurata, realistica e moderna di Roberto Ricci, ai costumi di Teresa Acone e ad un gioco luci azzeccato di Stefano Pirandello. Il progetto di Sergio Tramonti si avvale, oltre che delle musiche di Carlo De Nonno – che ci riportano indietro di qualche anno fa con Julio Iglesias, Marcella Bella e Fiorella Mannoia- di un cast ben assortito, guidato dall’impeccabile Giuliana De Sio, straordinariamente aderente al personaggio di Adriana, coadiuvata da Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Francesco Di Leva e Luigi Iacuzio.

La De Sio in una scena della pièce (Ph. Federico Riva)

“Notturno di donna con ospiti” racconta di Adriana, madre frustrata di due bambini, incinta del terzo, casalinga in una periferia  napoletana squallida e opprimente, remissiva, sposata con Michele, che fa il metronotte, uomo rozzo e che la considera poco.  La donna, repressa, sola e inadeguata, che vive sempre in casa, divisa tra i due figli, la tv e l’ossessionante madre, una sera d’estate particolarmente calda, dopo che il marito è andato a lavoro, si prepara, convivendo con i fantasmi ed i rimpianti del passato,  ad affrontare un’altra noiosa notte cercando di vedere un film,  fumando una sigaretta senza essere vista dal marito. Ad un certo punto i personaggi del suo passato fanno irruzione nel suo appartamento: una donna, Rosanna, la sua ex compagna di scuola, irrompe nel giardino e chiede di potersi rifugiare in casa. Arrivano poi Arturo, il marito di Rosanna, Sandro, l’ex innamorato di Adriana ed infine anche il marito Michele, mentre ad intervalli si materializzano l’ossessiva madre e l’affettuoso e debole padre.

In una atmosfera di sogno-allucinazione, scaturita dalla voglia di fuggire dalla sua casa-vita-prigione, Adriana, tra continui rimandi alla sua infanzia ed al rapporto con i due genitori,  alla fine confonde la dimensione onirica con la realtà, fino a sostituirla, sale le scale e nella loro stanza, mentre dormono, uccide i due figli. Il marito al suo rientro, vedendola sporca di sangue si mette le mani in faccia avendo capito la tragica e insensata azione compiuta dalla moglie che, intanto, vestita da sposa e novella Medea, pedala sul triciclo dei bambini. Per Adriana una reazione terrificante, senza senso, che pur nella sua assurdità le consente di uscire dal cerchio ossessivo della sua vita.

Ancora la De Sio (Foto Federico Riva)

Lo spettacolo, in due atti, comincia a sipario chiuso e la voce di Adriana-bambina recita una filastrocca napoletana e la donna adulta canta “Montagne Verdi” di Marcella Bella (..”Mi ricordo montagne verdi e le corse di una bambina/con l’amico mio più sincero, un coniglio dal muso nero”).

La De Sio domina la scena per tutta la rappresentazione, dosa ritmi e tempi di un personaggio come quello di Adriana (che si cuce materialmente e magnificamente addosso) semplice e contemporaneamente complesso per i sentimenti che lo guidano e che sprigiona. Sulla scena poi non è da meno l’apporto artistico di un disinvolto Gino Curcione (nei doppi panni del padre e della madre di Adriana) e poi di Rosaria De Cicco (Rosanna, l’ex compagna di scuola), di Andrea De Venuti (il marito Arturo), di Francesco Di Leva (il marito di Adriana, Michele) e di Luigi Iacuzio (l’ex innamorato di Adriana, Sandro).

Pièce che scorre gradevole, nonostante le due ore e venti minuti, con colpi di scena e ritmi sostenuti ed alla fine il pubblico, attento e interessato, esprime il suo apprezzamento, con ripetuti applausi, prima di tutto per un testo di notevole suggestione, attuale ed inquietante e poi per lo spettacolo, per la convincente e sempre più brava Giuliana De Sio e per tutta la compagnia. Si replica ancora al “Verga” di Catania il 24 e 25 Gennaio, alle ore 20.45.

Lo spettacolo

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