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“Bemporad. La Carta del cielo” scritto dall’attrice catanese Pamela Toscano, è stato riproposto lo scoso 27 Gennaio, all’Auditorium Giancarlo De Carlo del Monastero dei Benedettini di Catania, in occasione della Giornata della memoria, prodotto da Officine Culturali, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università etnea. Si tratta di un testo, di uno spettacolo che porta alla ribalta un personaggio, una figura di grande spessore e, ahimè, a molti sconosciuto e che invece ha fatto parte della storia di una comunità, ha effettuato un lavoro prezioso ed importante, contribuendo con il proprio impegno, la propria attività, l’assoluto rigore professionale ad esaltare i meriti di una città.

Il tavolo di studi di Bemporad (Ph. Salvo Puccio)

Il lavoro, per la durata di circa 70’, con l’interpretazione di Pamela Toscano e Carlo Ferreri, si avvale della regia a quattro mani degli stessi interpreti e tra libri, scrivanie, poltrone, pizzini, documenti, valigie e proiezioni, racconta la vera storia di Azeglio Bemporad, illustre matematico e astronomo, docente di Astrofisica e Geodesia per l’Università di Catania e Direttore del Regio Osservatorio di Catania.

Azeglio Bemporad

Bemporad, nato a Siena, fu professore di matematica all’Università etnea a soli 29 anni e astronomo collaboratore di Annibale Riccò, direttore dell’Osservatorio che per oltre mezzo secolo è stato ospitato all’interno del Monastero dei Benedettini. Autentico ed inflessibile studioso iniziò la sua impresa di compilazione del Catalogo Astrofotografico proprio all’interno del Regio Osservatorio di Catania, di cui in seguito sarà lui stesso Direttore, dopo una splendida carriera costellata di premi che testimoniano del suo genio fuori dal comune.

In un impianto scenografico popolato da libri, scrivania, numeri e calcoli, appunti, vecchi giornali e con le musiche di Massimiliano Pace, Carlo Ferreri nei panni di Bemporad e Pamela Toscano, nel ruolo di una narratrice attenta e che sa unire i vari momenti di vita dello studioso, raccontano l’esistenza del protagonista, la sua passione per la ricerca, la carriera costellata di riconoscimenti di un genio che sia pur aderendo ai dettami fascisti dell’epoca, venne da ebreo perseguitato, scacciato, umiliato.

Pamela Toscano in scena (Ph. Salvo Puccio)

Lo spettacolo, grazie anche alle capacità dei due interpreti, ad una regia mai statica e ad un impianto particolarmente intrigante, coinvolge, interessa il pubblico che ha così modo di conoscere un personaggio, un genio come Azeglio Bemporad indubbiamente sconosciuto a Catania che lo ha ospitato come direttore dell’Osservatorio etneo e che ancor oggi ne ospita le spoglie. Tanti i meriti della proposta, del lavoro certosino e di ricostruzione storica della squadra giovane ed affiatata di Officine Culturali, di Pamela Toscano che ne scrive ed assembla il testo con passione e padronanza. La rappresentazione restituisce i giusti meriti, da il giusto riconoscimento ad un illustre matematico e astronomo come Bemporad, docente di Astrofisica e Geodesia per l’Università e Direttore del Regio Osservatorio di Catania e soprattutto capace di lavorare sulla Carta del cielo, il catalogo Astrofotografico per la zona di Catania (+46° e +55° di declinazione; da o h a 24 h di ascensione retta), che richiese l’esecuzione di oltre 4000 lastre, da cui vennero ricavate 174.107 posizioni stellari, pubblicate dal 1907 al 1942 in 64 fascicoli, frutto del lavoro di osservazione e ricerca di venti laboratori di altrettanti Stati, un progetto mondiale a cui Azeglio Bemporad lavorò con profonda passione, guardando la volta celeste dal Monastero dei Benedettini.

Una scena dello spettacolo (Ph. Salvo Puccio)

La sua carriere, purtroppo, fu interrotta dalle leggi razziali e nel 1938 venne estromesso dall’incarico perché ebreo, nonostante fosse iscritto e fedele al Partito Fascista. Particolarmente toccanti nello spettacolo i momenti quando si racconta della distruzione della sua casa in un bombardamento con la morte della figlioletta o della moglie Anita, ammalata di cancro, che viene ricoverata in ospedale e Bemporad che vive ad Adrano e si fa 36 chilometri al giorno per andarla a trovare di nascosto. Morta poi la moglie lo studioso si ritroverà sempre più solo e nel 1943, dopo lo sbarco degli alleati, l’Università di Catania chiederà il suo reintegro come direttore dell’Osservatorio, ma lui tornerà solo a patto di leggere e tradurre i salmi ebraici.

Carlo Ferreri nel ruolo di Bemporad (Ph. Salvo Puccio)

La pièce parte dall’arrivo a Catania nel 1904 di Bemporad e parla dell’Italia di allora, offrendo uno spaccato della città nei primi decenni del Novecento, del suo Ateneo, tra i più prestigiosi e dell’Osservatorio di astrofisica dei Benedettini. La storia, attraverso l’interpretazione di Carlo Ferreri e Pamela Toscano e le voci registrate di Luca Biagini ed Evelyn Famà, attraversa le due Guerre tracciando un profilo del genio Bemporad, fatto di grande e duro lavoro, di difficoltà e riconoscimenti, di soprusi per le sue origini, fino alla morte, avvenuta a Catania l’11 Febbraio del 1945.

Spettacolo prezioso, di ricostruzione storica e che restituisce alla memoria un personaggio di grande spessore, un genio, una figura ai più sconosciuta, umiliata dalle leggi razziali e che seppe, con il suo operato, dare lustro agli Osservatori di Catania e Napoli soprattutto con la cosiddetta “Carta del cielo”.

Consensi ed applausi finali da parte del pubblico per una proposta da far veicolare assolutamente nelle scuole (e non solo!) ed un plauso ad Officine Culturali, che organizza e produce lo spettacolo ed agli interpreti e registi Carlo Ferreri e Pamela Toscano.

Trailer di “Bemporad.La Carta del cielo”

 

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