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Domenica 19 Febbraio, alle ore 18:00, al Teatro Vincenzo Bellini di Adrano, in Piazza Duca degli Abruzzi, 23 andrà in scena lo spettacolo teatrale “I MIEI DIARI” – Vol.1: “Settembre 1990-Luglio 1992” e Vol.2: “Mi chiamo Iqbal Masih e sono un bambino”, scritti, diretti e interpretati da Angelo D’Agosta. In scena anche Yvonne Guglielmino ed Eleonora Sicurella. Regista assistente Agnese Failla, ideazione scenica e costumi di Goran Ilievic, luci di Nino Trovato. La voce di Iqbal è di Kevin Zuccaro. L’organizzazione è di “Aps Muse”, “Officine Alijoscia”, “Produzioni Raffaello”.

La locandina

“I miei diari” è un progetto teatrale, – spiega Angelo D’Agostacomposto da più spettacoli, che nasce nel 2011, e che ancora non è concluso. Sono spettacoli differenti tra loro, ma hanno tutti il medesimo punto di partenza: i miei ricordi di bambino. Da bambini il mondo è diviso tra buoni e cattivi, e ovviamente, i bambini stanno sempre con i buoni.Crescendo purtroppo si scopre che i buoni non vincono sempre, però restano buoni, anche a discapito della loro stessa vita, e lasciano al mondo un messaggio impossibile da fraintendere: un mondo migliore passa dalle azioni dei buoni. “I miei diari” è la storia dei buoni, raccontata dalla parte dei buoni”.

Vol I: “Settembre 1990-Luglio 1992”

“Vi ricordate dove eravate il 23 Maggio del 1992, quando uccisero Falcone?” Sono certo che chiunque nel ’92 avesse avuto l’età per comprendere quello che stava accadendo, ancora oggi ricorda alla perfezione cosa stesse facendo in quel momento. Ci sono eventi che inevitabilmente segnano il corso della storia e, quando accadono, lasciano una traccia indelebile nella vita della gente.

Il 23 maggio ’92 avevo sette anni, e non avevo chiara la gravità di ciò che era accaduto e di cosa avrebbe comportato in seguito, però ricordo la faccia di mio padre, a cena, mentre guardava il TG1 che dava la notizia. Non so cosa pensasse in quel momento e non gliel’ho mai chiesto, ma mi sembrò quasi che non volesse ascoltare, che non volesse crederci. E quella stessa espressione gliela rividi il 19 Luglio, quando un’autobomba in via D’Amelio uccise Paolo Borsellino.

Siamo partiti dai ricordi, per capire e raccontare come mai una nazione intera ascoltasse la notizia della strage e si ostinasse a credere che le proprie orecchie la stessero ingannando, perché non è beata solo la terra che non ha bisogno di eroi, ma anche quella che non ha bisogno di dedicare loro monumenti alla memoria.

“Settembre 1990 – Luglio 1992” non è una commemorazione dei caduti, ma un elogio dell’ideale di giustizia, che attraversò quegli uomini, che a loro sopravvisse, che adesso vive in altri uomini e così ancora.

Nella foto Yvonne Guglielmino

Vol II: “Mi chiamo Iqbal Masih e sono un bambino”

Ci sono storie talmente incredibili, ambientate in luoghi talmente lontani, e con protagonisti talmente straordinari, che potrebbero quasi non sembrare vere. Delle favole, scritte da qualche autore di grande fantasia, o tramandate da generazione in generazione, dove ognuno dei narratori, durante il proprio turno, aggiunge un drago, una fata, uno stregone o un principe azzurro.

La storia di Iqbal è una di queste storie fantastiche, che però non ha bisogno di nessun drago o stregone per essere resa straordinaria.  La storia di Iqbal è quella di un bambino coraggioso, che durante la sua breve vita fu tante cose: operaio, sindacalista, attivista, vincitore di borse di studio. Fu così tante cose che non ebbe il tempo di essere la più importante: un bambino.

In questo spettacolo, vogliamo raccontiamo la forza di chi ha un compito importante su questa terra, e la tenerezza del modo di guardare il mondo che è propria dei bambini.

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