Cronaca

Nove dipendenti di Riscossione Sicilia, in servizio a Catania, risultano indagati dalla Procura etnea per abuso d’ufficio continuato in concorso. Sono accusati di avere favorito politici, tra cui tre deputati regionali, che avevano debiti col fisco, cancellando un fermo amministrativo e chiudendo illecitamente procedure esecutive di pignoramento. Un danno all’erario regionale quantificato, secondo una prima stima, in circa 400.000 euro. Per loro il sostituto procuratore Fabio Regolo, avrebbe già emesso il fine indagine. I deputati regionali in questione sono Nello Musumeci, Raffaele Nicotra e Nino D’Asero, che comunque non risultano indagati.

L’indagine è partita da esposti presentati dall’attuale amministratore unico di Riscossione Spa, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, che più volte ha denunciato, anche pubblicamente, presunte “agevolazioni illegittime” da parte di personale della società nei confronti di politici debitori col Fisco.

“Un anno fa mi ero accorto che c’erano delle anomalie – sottolinea Antonio Fiumefreddo- e ai ripetuti casi di strani favoritismi ho denunciato tutto alla Procura della Repubblica. Quello di Catania non è l’unico caso ed occorre continuare a fare chiarezza, eliminando ogni ombra e privilegio. Chi ha sbagliato deve pagare”.

Appoggia Fiumefreddo il Governatore Rosario Crocetta: “Non rimuoverò mai Fiumefreddo da Riscossione Sicilia, continueremo la battaglia contro sprechi e privilegi e ciò nonostante due giorni fa alcuni capigruppo dell’Assemblea mi abbiano chiesto come mai continuassi a tenere l’avvocato alla guida della società pubblica alla luce degli attacchi che fa alla classe politica. L’inchiesta di Catania dimostra che le sue denunce non sono parole al vento”.

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