Catania News

In occasione della Giornata mondiale della Donna, nella basilica Collegiata, le socie del “Circolo femminile S.Agata”, benemerita associazione laicale agatina molto attiva anche in campo caritativo ed umanitario, guidata dalla dinamica presidente d.ssa Mariella Aurite Baturi, medico di Pronto Soccorso, hanno festeggiato con spirito cristiano la tradizionale ricorrenza dell’8 marzo organizzando la “Giornata delle Donne Agatine”, con una conferenza-testimonianza di donne catanesi che sono intervenute “non per festeggiare ma per sensibilizzare le donne su certi temi scottanti della società di oggi” e che, anche quest’anno, si sono distinte nel campo dell’accoglienza dei migranti sbarcati nel nostro porto, con particolare riferimento alle donne e ai bambini soccorsi.

L’incontro-dibattito, introdotto dalla presidente d.ssa Aurite e dall’assistente ecclesiastico e amministratore parrocchiale mons. Barbaro Scionti e moderato dalla sociologa d.ssa Giovanna Calvaruso, ha avuto come tema specifico: “Agata, forza-coraggio: quando una donna viene punita per le sue virtù e non per i suoi vizi”.

Posto sotto la protezione della santa protomartire catanese, è  stato animato dagli autorevoli interventi di due rappresentanti del comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, l’infermiera Nadia D’Agostino e il medico dr Salvatore Sofia, del dirigente medico d.ssa Emma Elefante, del funzionario giuridico d.ssa Rita Neri che ha letto una poesia dedicata ad una giovane migrante assistita a Catania e scritta dal dr Salvo Rondine -tutti in servizio presso il Ministero della Salute- nonché della superiora dell’Istituto “S. Giuseppe” presso la Casa generalizia delle Suore Serve della Divina Provvidenza, sr Rosalia Caserta, e del funzionario responsabile della sezione criminalità straniera e prostituzione, in servizio nella Squadra Mobile della Questura di Catania, d.ssa Maria Cristina Fatuzzo.

Su uno schermo sono state proiettate e commentate parecchie immagini fotografiche e schede statistiche ufficiali prodotte dalla CRI e riguardanti i continui sbarchi di migranti che, disperati, hanno attraversato pericolosamente il Canale di Sicilia perché fuggiti dai paesi africani tormentati dalle guerre e dalla fame.

E’ stata un’occasione preziosa per conoscere l’impegnativo lavoro, molto responsabile e qualificato professionalmente e “senza orologio” anche nel settore del volontariato, di militari, medici, infermieri -Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, Fiamme Gialle, Carabinieri, Polizia, 118, CRI, Protezione Civile, ASL, Caritas, ecc.- sul piano della vigilanza e del soccorso in mare aperto, dell’organizzazione e della profilassi sanitaria, del controllo e del ricovero dei malati.

Per iniziativa delle religiose Serve della Divina Provvidenza -fondate nel 1921 dalla catanese Maria Marletta e dedite alla cura delle ragazze abbandonate e indigenti a rischio, sia locali che straniere, per formarle ai valori educativi cristiani e dotarle, grazie all’avviamento al lavoro manuale, ordinato e creativo, di un autosufficiente e dignitoso futuro di lavoratrici, di spose e di mamme- è stato proiettato un lungo spezzone di un’opera cinematografica sulla prostituzione delle giovani, per evidenziare -sull’esempio di S. Agata tentata da Afrodisia, una donna di facili costumi- il dramma doloroso vissuto da tante ragazze che trovano aiuto nelle loro case di accoglienza.

La giovane funzionaria della Polizia di Stato, d.ssa Fatuzzo, impegnata anche nel duro lavoro investigativo per gli sbarchi ormai gestiti da organizzazioni criminali, ha illustrato il “reato odioso” della tratta delle donne, deprecabile fenomeno purtroppo in aumento anche a Catania (basti pensare alle ragazze nigeriane costrette a prostituirsi), la collaborazione con la Magistratura e il Tribunale dei Minorenni, la difficile attività di prevenzione che alcune volte riesce a sottrarre alla schiavitù del sesso e a “liberare” diverse ragazze coraggiose.

A conclusione, le donne agatine si sono recate in corteo in Cattedrale per un devoto omaggio floreale alla santa Patrona, presso la Cappella del sacello di Sant’Agata che custodisce le venerate reliquie della martire concittadina, accolte dal parroco e delegato arcivescovile, mons. Barbaro Scionti, che ha guidato la preghiera comunitaria di ringraziamento all’amata protettrice del Circolo femminile ed ha impartito la benedizione.

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