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Ha sicuramente colpito nel segno il monologo forte e d’impatto “Malanova” presentato la scorsa domenica al Centro Zo di Catania da Sciara Progetti Teatro, come terzo appuntamento della rassegna di nuova drammaturgia italiana “AltreScene”. L’atto unico, dalla durata di circa sessanta minuti, scritto a quattro mani da Ture Magro e Flavia Gallo, è una storia forte di una inaudita violenza subita da una ragazzina di tredici anni, Anna Maria Scarfò, in terra di Calabria, raccontata dall’unico protagonista in scena, l’attore Ture Magro, che nei panni di Salvatore introduce lo spettatore in una atmosfera di piccolo paese, San Martino, con 475 case e 2000 abitanti.

Locandina

In un impianto scenografico curato da Lucio Diana che vede il protagonista muoversi in una sorta di gabbia che vuole rendere il senso claustrofobico di quella realtà, di quella storia, Salvatore inizia raccontando la vita del paese, la sua passione per il coro della parrocchia e per la bellissima Anna Maria che gli faceva battere forte il cuore quando la vedeva passeggiare. Avrebbe voluto dichiararsi con la giovane e, forse, avrebbe potuto fare qualcosa ed evitarle l’ingresso in quell’orribile tunnel. Ma il coraggio Salvatore, però, non lo ha mai trovato. Ad invitare Anna Maria ci aveva pensato invece Domenico che, con insistenza, l’aveva portata con se in macchina, le aveva promesso tante cose ed il matrimonio con l’abito bianco e la povera giovane, sentendosi desiderata, era andata incontro ad un destino crudele, ad una violenza inenarrabile, anche se poi, chiamata in paese “Malanova” (cattiva notizia) e non assistita o creduta da nessuno, aveva trovato la forza, il coraggio, di denunciare, dopo anni di violenze e soprusi, i suoi aguzzini.

La storia vera e cruda di Anna Maria, portata in scena da Sciara Progetti Teatro e da Ture Magro, è stata resa pubblica nei suoi particolari di cronaca nell’omonimo romanzo scritto dalla giornalista Cristina Zagaria e da Anna Maria Scarfò, edito dalla Sperling & Kupfer. L’intenso e vibrante monologo è ospite nei palcoscenici di tutta Italia ed affronta il sempre attuale problema della violenza sulla donna ed il titolo della pièce, “Malanova” indica una cattiva notizia, ma in realtà è riferito ad una ragazzina, Anna Maria, precipitata in una storia orribile, raccontata sulla scena dal giovane Salvatore, che ricorda di averle voluto bene, che l’ha desiderata e che poi l’ha ritrovata coinvolta in una violenza squallida.

Attraverso il racconto emozionante e terribile di Ture Magro, emergono i protagonisti della vicenda: Salvatore, Anna Maria, Domenico ed i cittadini di un piccolo centro della Calabria che cela soprusi e che va avanti con l’omertà di donne, mariti, vecchi, parroci, che etichettano come “Malanova” (cattiva notizia) chi vuole dire la verità o denunciare. Il povero e disperato Salvatore attraversa a piedi piazze e vicoli stretti, racconta delle donne, dei loro silenzi, delle loro leggi omertose, di matrimoni, battesimi e funerali, partecipa alle feste ed ai riti di sempre e si interroga sulle cose viste e sentite, sul rispetto e sull’onore.

La notte di Pasqua del 1999 Anna Maria, ragazzina di tredici anni, si allontana dalla messa per seguire Domenico, il suo innamorato e quella sera sarà vittima di uno stupro di gruppo che si perpetrerà per anni, tra minacce ed umiliazioni di ogni genere. Un giorno la ragazzina si ribellerà ai soprusi, all’omertà della famiglia e del paese denunciando, uno per uno, i suoi aguzzini. “Malanova”, come la chiamano in paese, violerà le regole: in un mondo fatto di rispetto, di onore,  Anna Maria avrà il coraggio di difendere la propria dignità.

Ture Magro

Ture Magro, alla fine lungamente applaudito dal pubblico,  si disimpegna in vari ruoli, facendo rivivere al pubblico tutta la storia, ma decidendo però di non raccontare l’atto della violenza. La pièce effettua una sorte di indagine, esplorando responsabilità, convivenza e connivenza e soprattutto quell’essere coinvolti, come esseri umani, che rende tutti ugualmente responsabili della vita degli altri.

Spettacolo di denuncia e che, mettendo a confronto ferocia e vigliaccheria, coraggio e dignità, permette di conoscere l’ennesima storia di abusi, di violenza inaudita su una donna.  “Malanova”, ancora una volta, sulla scena, nelle scuole, nelle piazze, tra la gente, chiede di essere raccontata, tanto al Sud, dove si è realmente consumata la violenza, quanto nei luoghi italiani dove una vita violata può andare avanti nella solitudine, nell’indifferenza e nella connivenza silenziosa.

Sciara Progetti Teatro, fondata nel 2008 dall’attore Ture Magro e dalla psicologa Emilia Mangano ha l’obiettivo di unire teatro, didattica e partecipazione sociale e da tempo ha sede operativa al Teatro Verdi di Fiorenzuola D’Arda (Piacenza) e di recente ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna

Ture Magro e Sciara Progetti

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